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venerdì 9 aprile 2010

Scontro al vertice nell'Empireo degli Economisti: Yale contro Harvard.



Cosenza (Italy), 9 Aprile 2010

L'attuale crisi dei mercati è molto più che una semplice sfida tra buoni da una parte (i.e. Governi) e cattivi dall'altra (i.e. speculatori): è invece prima di tutto una sfida tra teorie economiche, tra economisti di fama...e tra università-èlite!

Il premio in palio è molto ambizioso: essere in prima fila nell'influenzare le regole del gioco, e magari passare alla storia tra i protagonisti di un periodo così tormentato per le economie mondiali.

Al momento sono due le figure di riferimento nel panorama economico, e quando loro parlano, il mondo finanziario li ascolta con grande attenzione.

Uno è Larry Summers, oggi consigliere economico del Presidente Obama ed ex ragazzo prodigio di Harvard, il quale (assieme all'ex Presidente della Federal Reserve Alan Greenspan) nei giorni scorsi si è detto convinto che la ripresa economica sia già in atto, ma che tuttavia avrà bisogno di altro tempo per manifestarsi compiutamente...

• CNN, 4.4 "Economy getting better, but still “a long way to go”"
• Bloomberg, 5.4 "Summers, Greenspan Say Economy, Job Creation Gaining Strength"
• Handelsblatt, 6.4 "US-Wirtschaft: Aufwärts, aber langsam"

...l'altro e Robert Shiller di Yale, colui il quale avrebbe previsto l'insorgere della crisi prima di tutti gli altri, il quale ha dichiarato al giornale tedesco Handelsblatt (vedi sotto) che i pericoli di un riacuirsi della crisi (c.d. double-dip) sono tutt'altro che improbabili.

• Handelsblatt, 7.4 "US-Ökonom Shiller: „Es kommen fünf enttäuschende Jahre“"

Tra le altre cose, nell'articolo citato, il Prof. Shiller ricorda come i periodi di elevato indebitamento sono generalmente connessi con minori tassi di crescita, e per questo motivo ritiene che ci attenderanno altri 5 (!) anni deludenti dal punto di vista economico.

A complicare il già confuso quadro della situazione si aggiungono le anticipazioni di stampa sulle previsioni economiche effettuate dalla Banca Mondiale (1) e dall'OCSE (2): la prima evidenzia come le economie asiatiche continueranno a crescere in maniera vorticosa; la seconda conclude che tra le economie avanzate solo gli USA e il Giappone riprenderanno a crescere, ma non l'Europa.

1) CNBC, 7.4 "World Bank Raises East Asia GDP Growth Forecast"
2) Handelsblatt, 7.4 "OECD-Ausblick: Europas Wirtschaft fällt weiter zurück"

Sarà per l'elevato indebitamento che l'Europa non riuscirà a tenere il passo con il resto del mondo? E come mai l'economia si dimostra globalizzata nella fase di contagio della crisi ma non in quella di diffusione della crescita?

Matteo Olivieri

>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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