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sabato 26 marzo 2011

Previsioni settimana valutaria 27 Marzo - 1 Aprile 2011


Cosenza 25 Marzo 2011

A mercati fermi, ecco le mie nuove previsioni per la settimana entrante:
  1. Apprezzamento dell'Euro sul Dollaro USA (FX);
  2. Apprezzamento del Dollaro USA sullo Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA sul Franco svizzero;
  4. Apprezzamento del Dollaro USA sulla Sterlina inglese;
  5. Apprezzamento dello Yen giapponese sull'Euro (FX);
  6. Apprezzamento del Franco svizzero sull'Euro;
  7. Apprezzamento della Sterlina inglese sull'Euro;
Come al solito, la sigla (FX) indica le maggiori possibilità di arbitraggi.

AGGIORNAMENTI
Lunedi 28 Marzo 2011: Sono 3 su 7 le previsioni centrate sia su base quotidiana che settimanale. Per gran parte della giornata le previsioni si sono dimostrate forti, poi - sul finire delle contrattazioni - alcune sono andate in territorio negativo (per esempio, le numero 3 e 4). In generale, mi sembra che le mie previsioni siano consistenti con l'andamento dei mercati di oggi. Per questo motivo rimango fiducioso per il resto della settimana.

Martedi 29 Marzo 2011: Anche oggi sono 3 su 7 le previsioni avverate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 42.85%).

Giovedi 31 Marzo 2011: Bene l'Euro contro il Dollaro (e qualcos'altro)...male tutto il resto (vedi tabella). Qualcosa sta avvenendo sui mercati: a lasciarmi intendere questo il comportamento anomalo di alcune valute.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

domenica 20 marzo 2011

Previsioni settimana valutaria 20 - 25 Marzo 2011

Cosenza (Italy), 20 Marzo 2011

A mercati valutari fermi, ecco le mie previsioni per la settimana entrante:
  1. Apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA (FX);
  2. Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dello Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dello Franco svizzero;
  4. Apprezzamento dell'Euro nei confronti dello Yen giapponese;
  5. Apprezzamento dell'Euro nei confronti della Sterlina inglese;
  6. Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dell'Euro;
  7. Apprezzamento della Sterlina inglese nei confronti del Dollaro USA;
La notazione (FX) indica le maggiori possibilità di arbitraggi.
Non escludo temporanei periodi di forte recupero del Dollaro USA sull'Euro.

AGGIORNAMENTI

Lunedi 21 Marzo 2011: Ad oggi sono 5 su 7 le previsioni indovinate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 71,42%). Nella tabella di seguito il riassunto completo della situazione.
L'Euro che per gran parte della giornata si è apprezzato nei confronti della Sterlina inglese, cede in chiusura tutti i guadagni.
L'asterisco indica al solito i risultati indovinati o non indovinati per poco.

Mercoledi 23 Marzo 2011: Ieri erano 4 su 7 le previsioni esatte (pari al 57.14%). Peccato per l'Euro, che in chiusura di giornata perde tutto quello che aveva guadagnato contro la la Sterlina inglese.

[2] A conclusione di giornata sono 3 su 7 le previsioni esatte su base quotidiana (pari al 42.85%) e 5 su 7 su base settimanale (pari al 71.42%). Di seguito il riassunto completo.

Giovedi 24 Marzo 2011: Alcune preoccupanti notizie del giorno riaggravano la "crisi dell'Euro" e mettono pressione sull'Euro contro il Dollaro.
  1. Il Parlamento Portoghese ha votato contro il piano di rientro del deficit proposto dal Primo Ministro Socrate. Quest'ultimo è costretto alle dimissioni. A meno che non venga proposto un ulteriore piano di rientro, la soluzione che si prospetta è il completo salvataggio del Portogallo da parte di organismi europei o internazionali. Vedi Comdirect 24/3 "Rücktritt von Sócrates stürzt Portugal in die Krise - Sparpaket abgelehnt";
  2. L'agenzia di rating Moody's declassa 30 banche spagnole di un gradino, dopo il declassamento del debito sovrano spagnolo lo scorso 10 Marzo al livello Aa2. Vedi CNBC "Moody's Downgrades 30 Spanish Banks".
[2]: Ad oggi sono 6 su 7 le previsioni esatte sia su base quotidiana che settimanale (pari all'85,71%).

Venerdi 25 Marzo 2011: A conclusione di settimana sono 4 su 7 le previsioni esatte sia su base quotidiana che settimanale (pari al 57.14%). L'Euro perde tutto ciò che aveva guadagnato da inizio settimana. Male anche l'Euro nei confronti dello Yen. Di seguito, ecco il riassunto grafico.
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

venerdì 18 marzo 2011

[Dopo-Tsunami]: Conviene investire in yen giapponesi?

Cosenza (Italy), 18 Marzo 2011

Avevo in mente di scrivere questo articolo ieri, ma non ci sono riuscito. Le vicende delle ultime ore ne hanno ridotto l'utilità pratica, ma - allo stesso tempo - mi motivano a pubblicarlo lo stesso, sia pure in formato ridotto.
  1. La tesi tradizionale è che il recente apprezzamento dello Yen giapponese, dopo il terremoto della settimana scorsa, sia dovuto al rientro in Giappone di capitali detenuti all'estero, in previsione della enorme necessità di capitali per la ricostruzione e di spese di assicurazione. Vedi CNBC 17/3 "Yen's Rise Due to Repatriation May Be Overblown": "Traders point to Japanese investors repatriating assets as a significant cause of the yen's dramatic rise. Really? Japanese retail investors are significant players in the currency markets, and of course Japanese insurers and other companies invest heavily overseas. The current low interest rates in Japan have made these practices even more attractive. Also, Japanese investors have repatriated some assets in the past after major disasters, like the financial crisis of 2008";
  2. A sostegno di questa tesi, si osserva che l'apprezzamento dello Yen è contemporaneo alla ripresa delle vendite di valuta finora considerata ad alto rendimento (p.e. Brasile, Sudafrica, Russia, Argentina, Turchia). Vedi CNBC 16/3 "Emerging Market Currencies are Emerging on Sell Lists": "Currency traders have soured on some emerging market currencies this week, and the fun may just be starting. The crisis in Japan sparked a widespread rush to safe havens, and in the currency markets that has meant a rush into Swiss francs, the dollar, and even the yen. "We are seeing net outflows from select higher yielding currencies such as the South African rand, Russian ruble, Hungarian forint, Brazilian real, Argentine peso and Turkish lira as market participants pare their exposure to riskier assets," wrote Samarjit Shankar of BNY Mellon".
  3. Come ulteriore spunto di riflessione, l'articolo FAZ 17/3 "Flashcrash bringt Dollar-Yen auf Rekordtief" rileva come negli anni passati fosse cosa frequente per gli investitori giapponesi investire i propri fondi in Australia o Nuova Zelanda, cosa che ha portato ad un apprezzamento di queste valute rispetto allo Yen"Am Markt werden verschiedenste Gründe für die starken Kursverluste des amerikanischen Dollars gegen den Yen herumgereicht. Händler erklären, japanische Anleger und Versicherer bräuchten dringend Geld, um die Schäden aus der Natur- und Nuklearkatastrophe in der Heimat zu bezahlen. Deshalb steige die Nachfrage nach Yen. Diese Begründung lässt sich mit der Tatsache vereinbaren, dass der Yen in den vergangenen Stunden gegen den australischen und gegen den Neuseeland-Dollar noch deutlicher aufgewertet hat als gegen den Greenback. Immerhin war es in den vergangnen Jahren unter japanischen Anlegern beinahe schon üblich, Gelder in Australien oder vor allem auch in Neuseeland anzulegen, statt in der Heimat. Denn dort waren nicht nur die Zinsen deutlich höher, sondern diese so genannten Carry Trades trugen auch noch dazu bei, dass diese Währungen aufwerteten. So konnten japanische Anlegern in den Jahren 2000 bis 2007 nicht nur von höheren Zinsen in Neuseeland profitieren, sondern der Neuseeland-Dollar gewann in dieser Zeit gegen den Yen auch noch 125 Prozent an Wert".
Soprattutto il punto 3 mi sembra rilevante e, infatti, guardando alla situazione attuale, pare che non sia cambiato molto...
Nel grafico che segue, ho provato a verificare cosa sta succedendo ad alcune valute tradizionalmente legate allo Yen (vedi sotto). Come si può vedere, ultimamente è ricominciato l'apprezzamento sia del Dollaro australiano e neozelandese, che del Franco svizzero. Questo può voler dire che - dati i maggiori tassi di interesse - gli investitori giapponesi stanno esportando verso questi paesi il denaro che ottengono in madrepatria a basso costo.
Per questo motivo, pompare liquidità (Yen) sul mercato giapponese, potrebbe non risolvere il problema dell'apprezzamento dello Yen, considerati i problemi di differenziali di tassi di interesse con Australia, Nuova Zelanda e Svizzera.

Se così è, allora significa che:
  • l'intervento delle banche centrali del G-7 potrebbe non riuscire a stoppare questa tendenza alla fuoriuscita di capitali verso economie del Pacifico;
  • la BoJ potrebbe incorrere in pesanti perdite;
  • lo Yen potrebbe apprezzarsi: investire oggi in Yen potrebbe equivalere a ritrovarsi tra le mani un fortuna domani.
Per questo motivo, i prossimi giorni saranno particolarmente interessanti, per poter monitorare come i mercati valutari si comporteranno nei confronti dello Yen.

AGGIORNAMENTI

Domenica 20 Marzo 2011: Segnalo due articoli estremamente interessanti, nei quali le argomentazioni di chi si dice convinto che lo Yen si deprezzerà, vengono riequilibrate da non poche voci di quanti ritengono che forse lo Yen proseguirà il proprio apprezzamento, nonostante tutto.
  1. CNBC 18/3 "Yen Falls After G7 Intervenes": "We still think that there will be appreciation pressure on the yen," said David Mann, head of research, Americas, at Standard Chartered in New York. "I would expect strong defense of 80. We can't rule out testing below that and then seeing intervention push it back higher again". C.J. Gavsie, director of FX sales at BMO Capital Markets in Toronto, said since North American trading hours began, there had been "straightforward pressure to be buying yen and selling dollars, which is exactly the opposite" of what central banks were trying to achieve. As a result, the dollar quickly retreated below 81 yen".
  2. CNBC 18/3 "How to Trade the G-7's Yen Intervention": "Or maybe not. Todd Gordon, co-head of research and trading at Aspen Trading Group and a technical-analysis expert, looked at the yen's trading range against the dollar over the last six months and noted that the yen did not move much past 81 despite the central banks' action. "The fact that this is holding its resistance tells me that we might have another go back towards the sub-80 level," he said. "Don't say dollar-yen is out of the woods just yet". Joe Lavorgna, chief economist for Deutsche Bank, also thinks the yen could strengthen despite the intervention. He noted that his firm is revising its short-term GDP forecast for Japan downward from about 1.6%, but expecting a pop later in the year as the rebuilding effort gets underway. Central bank action, he said, "works when the fundamentals support it. Therefore, one may call into question how successful it is, because the fundamentals do support perhaps a stronger yen—especially if you do get repatriation at some point".
Le argomentazioni da me esposte nel mio recente articolo mostrano come i mercati abbiano al momento un effettivo interesse all'apprezzamento dello Yen. Gli articoli che segnalo oggi apportano conferme a questa intuizione. Se così è, probabilmente l'intervento coordinato delle banche centrali dei paesi G-7 continuerà a tempo indeterminato, oppure - in caso di comprovata inefficacia - si deciderà infine di agire sulla leva dei tassi di interesse.

Lunedi 21 marzo 2011: Un nuovo articolo, questa volta FAZ, relativizza le certezze di quanti si dicono convinti che gli interventi delle banche centrali del G-7 riusciranno a fermare l'apprezzamento dello Yen giapponese...e aggiunge nuova forza alle mie argomentazioni.

Vedi FAZ 21/3 "Wie robust bleibt der Yen?":
"Die Aufwertung des Yen sorgte in den vergangenen Tagen für Furore. Sie konnte vorerst durch Interventionen gestoppt werden. Allerdings ist auf Sicht ein gewisser Aufwertungsdruck denkbar. Vor allem gegen hoch verzinsliche Währungen..
Das führt zumindest nach einer Analyse der BNP Paribas dazu, dass die absehbare Liquidation von japanischem Auslandsvermögen (zur Bezahlung des Wiederaufbaus nach dem Erdbeben - die Kosten werden von der Weltbank auf 122 bis 235 Milliarden Dollar oder 2,4 bis 4,6 Prozent des japanischen Bruttoinlandsproduktes geschätzt) in den Vereinigten Staaten, Europa und Großbritannien die Wechselkurse zum Yen kaum bewegen werde. Denn die in diesem Rahmen notwendig werdenden Yenkäufe träfen auf ein gegengerichtetes Angebot, welches sich durch die gleichzeitige Auflösung von Absicherungsstrategien ergäbe, heißt es. Anders sähe es dagegen beim möglichen Verkauf von Vermögenswerten aus japanischer Hand in Australien, Neuseeland und möglicherweise in Brasilien aus. Selbst nach der kurzfristigen Liquidation spekulativer Positionen der vergangenen Tage könnten die Kurse dieser Währungen in den kommenden Wochen weiter unter Druck geraten, heißt es. Dagegen dürfte sich der Kurs des Yen trotz der möglichen Interventionen robust entwickeln. Denn nach den Kursverlusten der vergangenen Tage und auch mit Blick auf die absehbare Wiederbelegung der japanischen Wirtschaft durch die Wiederaufbaumaßnahmen nimmt das Interesse ausländischen Anleger an den Aktien des Landes der aufgehenden Sonne zu"

Mercoledi 23 Marzo 2011: Lo Yen giapponese ieri ha ricominciato ad apprezzarsi in maniera sostenuta. Le autorità giapponesi hanno messo in guardia gli "speculatori" dallo scommettere su uno Yen forte, e si dicono pronte a nuovi interventi sul mercato anche congiuntamente con le altre banche centrali dei paesi G-7.
Fino ad ora - a quanto pare - gli interventi fatti sono risultati inefficaci....proprio come da me sostenuto! (vedi grafico di fonte FAZ qui sotto).

Fünf Fragen, fünf Antworten: Warum ist der Yen so stark?

Vedi anche Comdirect 22/3 "ROUNDUP/Devisen: Yen zieht wieder an - Regierung warnt Spekulanten":

"TOKIO (dpa-AFX) - Die japanische Währung hat am Dienstag wieder etwas an Wert gewonnen. Die Regierung warnte unterdessen Spekulanten vor neuen Wetten auf einen steigenden Yen. Am Dienstag legte der Yen ungeachtet der Warnung vor allem im Vergleich zum Dollar wieder zu. Die US-Währung sank wieder unter die Marke von 81 Yen. Am Freitag war der Dollar wegen des Einschreitens der G7-Staaten gegen den Höhenflug der japanischen Währung um bis zu knapp acht Prozent bis auf fast 82 Yen gestiegen.

Japans Finanzminister Yoshihiko Noda betonte am Dienstag, dass die Regierung notfalls erneut am Devisenmarkt einschreiten will. 'Wir haben die Entwicklung an den Märkten weiter eng im Blick und werden angemessen handeln', sagte der Finanzminister Yoshihiko Noda. Er kündigte auch an, dass die G7-Staaten - wenn nötig - auch wieder gemeinsam gegen einen starken Yen vorgehen werden. Noda machte keine Angaben darüber, ab welchem Kursniveau die G7-Staaten wieder eingreifen wollen.
Die sieben führenden Industrienationen sind in der vergangenen Woche erstmals seit zehn Jahren gemeinsam gegen Kursexzesse am Devisenmarkt vorgegangen, nachdem der Yen am Donnerstag im Vergleich zur US-Währung auf einen Rekordstand gestiegen ist - zeitweise mussten nur noch 76,25 Yen für einen Dollar bezahlt werden. Nach der Intervention sank der Yen, steht aber immer noch auf einem sehr hohen Niveau. Mitte 2007 mussten noch mehr als 120 Yen für einen Dollar bezahlt werden. Der hohe Yen ist seit einigen Jahren eines der größten Probleme der von Exporten stark abhängigen japanischen Wirtschaft, da er die Ausfuhren erschwert."

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

giovedì 17 marzo 2011

Strategie forex: cavalcare lo tsunami, si può?


Cosenza (Italy), 17 Marzo 2011

Il Terremoto del Giappone sta avendo scossoni anche sui mercati finanziari e valutari, ed è difficile dire quanto tempo ancora ci vorrà prima che si riprenda con ritmi di vita normali.
Se diamo un'occhiata alle principali valute internazionali nei confronti dello Yen giapponese si notano alcuni aspetti degni di rilievo. In particolare (vedi tabelle qui sotto):
  • Il cambio Dollaro USA/Yen e Euro/Yen si stanno muovendo in maniera simmetrica; lo stesso non può dirsi per il cambio Euro/Dollaro USA;
  • Il cambio Sterlina inglese/Yen e Dollaro USA/Yen si stanno muovendo in maniera simmetrica; lo stesso non può dirsi per il cambio Sterlina inglese/Dollaro USA;
  • Il cambio Dollaro USA/Yen e Franco svizzero/Yen si stanno muovendo in maniera simmetrica al cambio Dollaro USA/Franco svizzero, ma con un legame meno intenso;
  • Il cambio Dollaro USA/Yen e Franco svizzero/Yen si stanno muovendo in maniera simmetrica al cambio Dollaro USA/Franco svizzero, ma con un legame meno intenso;
  • Il cambio Euro/Yen e Franco svizzero/Yen si stanno muovendo in maniera simmetrica al cambio Euro/Franco svizzero, ma con un legame meno regolare;
Cosa può significare ciò?
  1. L'Euro si apprezza nei confronti del Dollaro USA --> Strategia forex: acquista Euro, vendi Dollari (long Euro; short Dollar);
  2. La Sterlina inglese si apprezza nei confronti del Dollaro USA --> Strategia forex: acquista Sterline, vendi Dollari (long Pound; short Dollar);
  3. Sostanziale stabilità del cambio Dollaro USA/Franco svizzero;
  4. Sostanziale stabilità del cambio Euro/Franco svizzero, con probabilità di modesto apprezzamento.
Lo scenario che si delinea è abbastanza critico: infatti, un deprezzamento del Dollaro porta lo Yen ad apprezzarsi...cosa che in questo momento le autorità giapponesi non auspicano, poichè renderebbe più costose le esportazioni, e quindi rallentare il processo di recupero dell'economia giapponese.

Occorre molta cautela nel valutare l'efficacia nel tempo di questa strategia. Ovviamente, qualsiasi intervento di Banche Centrali che dovessero pompare moneta nell'economia, potrebbe essere la causa di molte sorprese per gli investitori.
Questa lettura è coerente con il recente articolo CNBC 16/3 "Yen Hits Record High on Dollar; Will Central Banks Intervene?", in cui si dice appunto che lo Yen ha toccato i massimi nei confronti del Dollaro USA, e si ipotizza che le banche centrali dei paesi del G7 possano intervenire per calmierare la situazione.

"The yen rallied to a new all-time high against the dollar as traders speculated G-7 central bankers may getting ready to intervene to drive the currency lower. Japanese Finance Minister Yoshihiko Noda said early Thursday that he is closely watching foreign exchange markets, but he declined to comment on intervention. He said there have been nervous moves in thin markets. Just before 5 p.m. New York time Wednesday, dollar yen broke through the 79.75 level and continued to tumble to as low as about 77. Reuters reported that the G-7 finance ministers are expected to hold a conference call Thursday evening New York time to discuss the crisis in Japan. (...). The yen has been rising since the 9.0 magnitude earth quake struck Friday, on speculation that Tokyo would be repatriating yen to pay for the damage. The uncertainty about Japan's nuclear crisis has caused even more speculation, as investors watch the struggle to control damaged nuclear reactors at the Fukushima Daiichi power plant. "The irony is the worse things get in Japan, the stronger the yen gets," said Boris Schlossberg of GFT Forex. "I don't think it ends unless the central bank comes in and intervenes. There's so much sentiment on the side of long yen that it's going to take a lot of capital to push dollar yen back up. The one thing I can assure you of is this is going to be a very volatile night."

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

mercoledì 16 marzo 2011

LEAF per i 150 Anni dell'Unità d'Italia!




Cosenza (Italy), 16 e 17 Marzo 2011

Nel giorno in cui l'Italia intera si ferma a commemorare i suoi 150 anni di Unità, e si volta indietro a contemplare lo scrigno di arte, genio e cultura che ha consegnato per sempre alla storia dell'Umanità, ho il privilegio di dare il mio contributo al servizio di un'idealità così alta e limpida, in occasione di una circostanza tanto importante.

Partecipo anche io ai festeggiamenti, con la commozione di rileggere alcuni passi de "La Ricchezza delle Nazioni" (1776) di Adam Smith, che testimoniano i sentimenti di profonda venerazione e rispetto, che il padre dell'economia moderna aveva nel parlare dell'Italia, e per quello che essa aveva insegnato al mondo.

Così scrive:

«In Inghilterra non si conoscevano mulini a vento né ad acqua di nessuna specie prima dell’inizio del XVI secolo e nemmeno, per quanto io sappia, in nessun’altra parte d’Europa a nord delle Alpi. Essi erano stati introdotti in Italia qualche tempo prima». (I, 11, Conclusione)

«L’Italia continua ancora a suscitare una certa venerazione per il numero dei suoi monumenti di questo genere, sebbene la ricchezza che li ha prodotti sia decaduta e sebbene il genio che li ha concepiti sembri estinto, forse per il fatto di non avere più le stesse opportunità d’impiego» (II, 3).

«Ma sebbene le sfortune dell’Italia alla fine del quindicesimo e all’inizio del sedicesimo secolo diminuissero grandemente il commercio e le manifatture della Lombardia e della Toscana, quei paesi continuano tuttora ad essere tra i più popolati e meglio coltivati d’Europa» (II, 4)

W l'Italia!


[Incontro di Teano tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi]

Matteo Olivieri
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martedì 15 marzo 2011

Yen, su o giù dopo lo tsunami?

Cosenza (Italy), 15 Marzo 2011

Questo sarà un post molto veloce...

Il dibattito del momento riguarda la sorte dello yen giapponese, dopo il terremoto e lo tsunami che ha devastato una parte del paese, e la paura di una crisi atomica che rischia di avere conseguenze internazionali.

Fra quanti ritengono che lo Yen sia destinato a deprezzarsi, vi è Nouriel Roubini (New York University), il quale sottolinea che la domanda interna sarà anemica per qualche tempo, e che occorrerà una imponente ricostituzione di capitale per ricostruire quanto è andato distrutto. Tutto ciò causerà ulteriore debito pubblico e, conseguentemente, deprezzamento dello Yen.

Vedi CNBC "Yen Will Weaken Further in the Long Run: Roubini": "The yen should be much weaker against the U.S. dollar in the long run based on fundamentals, Nouriel Roubini, Chairman & Co-Founder Roubini Global Economics told CNBC on Tuesday. "Japan is going to need significant depreciation of the yen to increase its net exports because domestic demand is going to be anemic for a while. Therefore on a fundamental basis, the yen is going to be much weaker rather than stronger because you need improvement of external balance given the shock to the domestic economy," he said. Another factor that would pressure the yen, according to Roubini, would be Japan's need to undertake a massive reconstruction effort. That in turn would further increase the country's fiscal deficit".


Anche il CEO di PIMCO El-Erian sostiene la tesi del rallentamento dell'economia giapponese, accompagnato da aumento del deficit e dell'inflazione...ma sostiene pure che l'economia giapponese è in grado di riprendersi, considerata l'elevata affidabilità di cui gode sui mercati internazionali. Anzi, la fase di ricostruzione verrebbe accompagnata da una generale ripresa dell'economia.

CNBC 14/3 "PIMCO's El-Erian Expects Japan's Economy to Rebound": "While there is still considerable uncertainty, including on account of nuclear reactor risks, the experience of other countries suggests that the economic outlook will be dominated by five factors.
Japan’s economic growth rate will fall in the immediate aftermath of the natural disasters before rising sharply due to reconstruction activities.
Disruptions to supply chains and the loss of inventories will cause shortages and inflation to spike temporarily from very low levels. The fiscal deficit and public debt will rise meaningfully due to lost revenues and, more importantly, emergency spending. The central bank will ease monetary policy which, given policy interest rates floored at the zero bound, will involve the provision of extraordinary credit and liquidity facilities. Last, the country will receive transfers from abroad, including the repatriation of funds held outside the country by Japanese residents. Japan is a rich country that is also able to borrow at relatively low interest rates. As such, it definitely has the ability to rebound economically from these horrible natural disasters. Moreover, in a really good recovery scenario, Friday’s dreadful shock could even be a catalyst for internal political unity and for overcoming what has been two disappointing decades of economic performance. Indeed, a prolonged period of high and sustained growth is key to Japan’s handling of its domestic public dynamics".

Personalmente ritengo che possa essere utile guardare ai seguenti grafici (Fonte FAZ), che riportano il cambio Euro-Yen e Dollaro USA-Yen in termini di "parità del potere d'acquisto" (c.d. PPP). Come si può agevolmente vedere, in termini di PPP l'Euro è attualmente sopravvalutato rispetto allo Yen, mentre il Dollaro USA è sottovalutato. Questo vuol dire che nel medio-lungo periodo - ipotizzando perfetta efficienza dei mercati - lo Yen dovrebbe apprezzarsi rispetto all'Euro, mentre dovrebbe deprezzarsi nei confronti del Dollaro USA.

Japanischer Yen: Wechselkurs zwischen Risikominimierung und Boom-Spekulation

Japanischer Yen: Wechselkurs zwischen Risikominimierung und Boom-Spekulation

AGGIORNAMENTI

Martedi 15 Marzo 2011: Per il momento lo Yen continua ad apprezzarsi...la paura di vendita di massa di Yen è più che compensata dalla domanda di fondi da parte di investitori giapponesi per ripagare i danni e avviare la ricostruzione del dopo-tsunami.

Vedi Reuters 15/3 "Yen rises on risk aversion after quake; Fed ahead": "The yen jumped against higher yielding currencies on Tuesday as investors sold riskier assets on fears of slowing Asian economic growth in the wake of the Japanese earthquake, tsunami and nuclear crisis. Safer currencies such as the yen, Swiss franc and U.S. dollar found support from hedge funds and Japanese retail investors while stocks and commodity prices fell sharply.
The higher-yielding Australian dollar fell more than 2.0 percent against the U.S. dollar, while the New Zealand and Canadian dollars also tumbled.
"With the threat of a major nuclear disaster unfolding, the Nikkei suffered its third steepest drop in history," said Camilla Sutton, senior strategist at Scotia Capital in Toronto. "Foreign exchange markets are shedding risk, with the dollar, Swiss franc and yen all gaining ground."
The U.S. dollar was down 1.1 percent at 80.97 yen,on electronic trading platform EBS, not that far from its record low of 79.75 struck in 1995. The dollar also fell to a record low against the Swiss franc of 0.9170 francs, on EBS.
The yen earlier trimmed some of its gains as a 100-basis point drop versus the dollar spurred vague talk of yen-selling intervention by Japanese authorities. Traders later said there was no intervention, but they were wary Japan may act to stem a sharp yen rise, especially if the dollar were to fall below 80 yen. The yen had gained partly on expectations Japanese insurers and companies will repatriate funds to help pay claims and reconstruction costs. "The Japanese yen has strengthened across the board as home grown Japanese investors pull capital back into Japan to help fund rebuilding costs," said Michael Hewson, market analyst at CMC Markets in London. Japan faced a potential catastrophe after a nuclear power plant exploded in the aftermath of Friday's earthquake and sent low levels of radiation floating toward Tokyo. Also tempered by risk aversion, the euro was little changed at $1.3907 on EBS and more than 1.0 percent against the yen. However, losses may be limited due to expectations the European Central Bank could raise rates next month. The Australian dollar slid to a nine-week low of $0.9815 against the U.S. dollar and a four-and-a-half month low of 79.23 yen, according to Reuters data".

Giovedi 17 Marzo 2011: Il sito FAZ pubblica oggi una situazione aggiornata del tasso di cambio Dollaro USA/Yen giapponese a valori nominali e a "parità del potere di acquisto", e rispetto a quello da me presentato (che si riferisce al periodo Gennaio 2011), si vede agevolmente come molte cose sono già cambiate. In particolare, l'attuale situazione suggerisce che il Dollaro USA è sottovalutato rispetto allo Yen e, pertanto, se vige la proprietà di perfetta efficienza dei mercati, dovrebbe assistersi in futuro ad un apprezzamento del Dollaro sullo Yen, ovvero ad un aumento del prezzo delle esportazioni USA contro quelle giapponesi.
Ricordo inoltre che si tratta di analisi molto complesse, e per questo motivo i rilevamenti vengono fatti di norma su scadenze di tre o sei mesi.

Japan: Flashcrash bringt Dollar-Yen auf Rekordtief

Venerdi 18 Marzo 2011: Alla fine l'intervento congiunto delle Banche Centrali dei paesi del G-7 c'è stato. Vedi la mia analisi al seguente post "Previsioni settimana valutaria 13 - 18 Marzo 2011", per capire le posizioni di chi si dice fiducioso o scettico riguardo all'effettiva efficacia dell'intervento.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

sabato 12 marzo 2011

Previsioni settimana valutaria 13 - 18 Marzo 2011


Cosenza (Italy), 12 Marzo 2011

La tragedia del terremoto e del successivo tsunami che ha colpito il Giappone, rischia di avere ripercussioni imprevedibili anche sui mercati finanziari, per cui le mie previsioni per la settimana entrante sono da considerarsi con molta prudenza.
Ad ogni modo, a mercati fermi si osservano le seguenti tendenze:
  1. Apprezzamento dell'Euro sul Dollaro USA;
  2. Apprezzamento del Dollaro USA su Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA su Sterlina inglese;
  4. Apprezzamento dello Yen giapponese su Euro (FX);
  5. Apprezzamento del Dollaro USA su Franco svizzero;
  6. Apprezzamento del Franco svizzero su Euro;
  7. Apprezzamento della Sterlina inglese su Euro.
Segnalo inoltre il seguente articolo, in cui si dice che nonostante possa apparire legittimo che una valuta crolli a seguito di un terremoto di 8.9 gradi della scala Richter, allo Yen giapponese è accaduto l'opposto nella giornata di venerdi: CNBC 11/3 "Why the Yen Rallied Post-Quake, and What You Should Do About It". Tuttavia, l'ultima cosa di cui il Giappone ha bisogno ora, è uno Yen forte, per cui ci si dovrebbe attendere uno Yen debole.

"You would think that a disaster like an earthquake registering 8.9 on the Richter scale would cause a currency to, well, swoon. But the yen did the opposite on Friday, riding to new highs after an initial plunge.
What do you do now?
Rebecca Patterson, global head of currencies and commodities at J.P. Morgan's [JPM 45.74 0.21 (+0.46%) ] private bank, expects a repatriation effort to bolster the yen near term, she said on tonight's premiere of "Money in Motion Currency Trading," but she doesn't expect the effect to last. "The last thing they need right now" is a strong yen, and they will take steps to keep that from happening. I still think Japan is going to try to fight this" yen rise, she said. Patterson recommended that investors go long dollars and short yen if dollar/yen [JPY=X 81.85 -0.06 (-0.07%) ] gets to 81, with a stop loss of 78 and a target around 86. Andrew B. Busch, currency and public policy strategist at BMO Capital Markets, agreed that shorting the yen makes sense at current levels because he is nervous about the scope of the disaster. "There is a big problem there. If it really gets much worse than it is, you're going to see the yen weaken." He also recommends shorting yen, he told Melissa Lee, the host of CNBC's "Money In Motion."

Segnalo inoltre l'articolo CNBC 11/3 "Will the Dollar's Rally Continue?", in cui si sostiene che l'apprezzamento del Dollaro USA sull'Euro appare probabile...una posizione differente da quella da me espressa.

AGGIORNAMENTI

Domenica 13 Marzo 2011 [1]: La Bank of Japan informa che è pronta ad intervenire sui mercati immettendo liquidità straordinaria (vedi Comdirect 13/3 "Presse: BoJ will mit massiver Geldspritze Folgen des Bebens in Griff bekommen").

"TOKIO (dpa-AFX) - Die japanische Notenbank will offenbar mit einer massiven Geldspritze die wirtschaftlichen Folgen des verheerenden Erdbebens sowie des Tsunamis vom Freitag in den Griff bekommen. Bereits am Montag könnten die Währungshüter den Märkten mehrere Billionen Yen zusätzlich zur Verfügung stellen, um Engpässe an den Finanzmärkten zu vermeiden, berichtete die japanische Nachrichtenagentur Jiji Press am Samstag (MEZ), ohne Nennung von Quellen. Zuletzt hatte die japanische Notenbank im Mai über außerordentliche und kurzfristige Maßnahmen zwei Milliarden Yen (rund 17,4 Mrd Euro) in den Markt gepumpt, um die Turbulenzen der Eurozonen-Schuldenkrise zu bekämpfen. Die japanische Notenbank hatte bereits am Freitag nach dem Beben angekündigt, alles mögliche zu unternehmen, um die Stabilität der Finanzmärkte zu sorgen./RX/zb".

L'agenzia di stampa non (!) cita la fonte nè l'ammontare esatto dell'intervento (si parla solo di molti miliardi di Yen), ma sostiene che la BoJ è pronta ad intervenire sui mercati nel caso si registrassero ristrettezze di liquidità dopo l'evento del terremoto e del successivo tsnunami  che ha colpito il Giappone venerdi scorso.

L'articolo Reuters 13/3 "BOJ Shirakawa Pledges Huge Fund Injection Monday" fornisce qualche elemento in più: la BoJ non tollererà operazioni di vendita di massa (c.d. short-selling) di Yen per speculazioni finanziarie dovute al terremoto, ed ha disponibili risorse pari a 2 - 3 miliardi di Yen da investire lunedi in operazioni di mercato aperto. In questo senso, l'intervento della BoJ sembra certo, non probabile come nell'articolo precedente. In particolare:

"Bank of Japan Governor Masaaki Shirakawa said the central bank will provide huge amounts of liquidity to the banking system on Monday, reinforcing the bank's determination to keep markets stable in the wake of the devastating earthquake that struck northeastern Japan. Economics Minister Kaoru Yosano also said the government will fight decisively against speculative moves and will not tolerate short-selling to take advantage of the quake. "We will monitor market conditions and plan to provide markets with a lot of liquidity first thing tomorrow morning," Shirakawa told reporters after attending a meeting of cabinet ministers for discussion on the economy on Sunday. The BOJ is likely to provide 2 trillion to 3 trillion yen in funds through its market operations Monday morning, two to three times the normal amount, to soothe markets and keep short-term borrowing costs from spiking. Shirakawa also said the central bank will thoroughly consider the economic impact of the earthquake when the board meets for a rate review on Monday. The Financial Services Agency said it was also rigidly monitoring markets to prevent any unfair transactions after the quake, adding that Tokyo financial markets will operate as normal on Monday. The BOJ is set to keep interest rates on hold at a range of zero to 0.1 percent at its rate review on Monday, which was cut short from the initially planned two-day meeting, but keep markets on guard against the chance of further monetary easing if damage from the quake threatens Japan's return to a moderate economic recovery".

Se così fosse, potrebbe verificarsi grande volatilità sui mercati...

Domenica 13 Marzo 2011 [2]: Alla riapertura di oggi dei mercati asiatici, l'Euro si apprezza sul Dollaro USA...un promettente segnale per la settimana valutaria! In questo momento (10:55pm, CET), l'Euro quota 1,3961USD, in rialzo dello 0.61% rispetto alla chiusura di venerdi.


Lunedi 14 Marzo 2011, [08:45am, CET]: Alla fine l'intervento della BoJ c'è stato, dopo che la Borsa di Tokio ha riaperto in forte ribasso. L'ammontare dell'intervento è stato pari a circa 183 miliardi di Dollari USA, e fornisce indicazioni per un generale peggioramento del "sentimenti" di mercato. L'articolo Bloomberg 14/3 "Japan Adds $183 Billion to Economy, Doubles Asset Purchases" fornisce ulteriori dettagli riguardo alla decisione della BoJ.

"The Bank of Japan poured a record amount of cash into the financial system and doubled the size of their asset-purchase plan to shield the economy from the effects of the nation’s strongest earthquake on record. The central bank pumped 15 trillion yen ($183 billion) into money markets to assure financial stability amid a plunge in stocks and surge in credit risk. Governor Masaaki Shirakawa and his board also increased the program that buys assets from government bonds to exchange-traded funds to 10 trillion yen. Policy makers said they were concerned corporate and household sentiment will worsen, with production set to decline in the aftermath of the temblor and an ensuing tsunami. The March 11 catastrophe killed an estimated number of more than 10,000 people, shut down factories, prompted rolling power cuts and sparked the risk of a meltdown at a nuclear power plant".

Tra poco vedremo l'effetto che questa decisione avrà alla riapertura dei mercati europei (tra circa 15 minuti).

[2] L'intervento della BoJ indubbiamente c'è ed è visibile. Le principali valute internazionali si stanno muovendo tutte allo stesso modo (vedi grafico qui sotto). Questo lascia intuire che l'azione è condotta in maniera coordinata su tutte le piazze finanziarie internazionali.


A questa conclusione pare giungere anche l'articolo Comdirect 14/3 "ERDBEBEN/STICHWORT: Warum sich der Yen trotz des Erdbebens gut hält", in cui si ricorda l'enorme possesso di crediti in valuta sia del settore pubblico che del settore privato giapponese. In particolare, le imprese di assicurazione, che dovranno risarcire i danni del terremoto e dello tsunami, si stanno già attivando per vendere titoli e valute internazionali per acquistare Yen. In questo senso, l'intervento della BoJ è inteso a limitare gli effetti di un possibile apprezzamento della valuta giapponese dovuto ad un aument della domanda di Yen (la qual cosa potrebbe avere effetti negativi sull'export giapponese).

"FRANKFURT (dpa-AFX) - Auf den ersten Blick scheint es widersprüchlich: Trotz des schweren Erdbebens mit anschließendem Tsunami konnte der japanische Yen am vergangenen Freitag stark zulegen. Selbst die abermalige Lockerung der japanischen Geldpolitik als Reaktion auf das Beben konnte diese Kursgewinne am Montag nur teilweise egalisieren. Warum also legt die Währung eines Landes zu, das von dem schwersten Erdbeben seiner Geschichte heimgesucht wurde?
Experten erklären die Reaktion an den Devisenmärkten in erster Linie mit dem großen Forderungsbestand Japans im Ausland. So verfügen sowohl der private Sektor als auch die öffentliche Hand über einen sehr hohen Bestand an Auslandsforderungen. Im privaten Bereich zählen hierzu vor allem Unternehmen aus der Finanzbranche. Insbesondere Versicherungen dürften Fremdwährungsinvestitionen zurückführen, um Forderungen aus der Katastrophe begleichen zu können, erklärt die Commerzbank den Effekt. Die öffentliche Hand wiederum verfügt nicht zuletzt wegen zahlreicher Interventionen am Devisenmarkt über hohe Fremdwährungsbestände. Gedämpft wurde die Aufwertung des Yen am Montag, als die japanische Notenbank eine abermalige Lockerung ihrer bereits hoch-expansiven Geldpolitik beschloss. Wegen des hohen Bedarfs an Liquidität im Finanzsektor hat die Bank of Japan sowohl ihre Wertpapierkäufe ausgeweitet als auch zusätzliche Kurzfristliquidität in die Märkte gepumpt. Die anhaltend expansive Geldpolitik dürfte letztlich dazu führen, dass die inländische Teuerung anzieht, was den Yen belastet. Die Commerzbank nennt zudem weitere Yen-belastende Faktoren: Wegen des Bebens dürfte der Außenhandel leiden und die öffentlichen Haushalte dürften stark in Mitleidenschaft gezogen werden./bgf/jha/".

[3] A conclusione della giornata, sono 4 su 7 le previsioni da me indovinate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 57.14%), vedi tabella qui sotto. Come al solito, l'asterisco indica i risultati che si sono avverati/non avverati per poco, e che conviene monitorare nei prossimi giorni.

Interessante infine notare la volatilità del cambio Euro-Dollaro USA, che è in aumento su base settimanale, ma in diminuzione su base mensile ed annuale (vedi tabella qui sotto).
Martedi 15 Marzo 2011: Prosegue anche oggi l'intervento della BoJ sui mercati, per un ammontare di 8 miliardi di Yen, dopo i 15 miliardi di lunedi, nel tentativo di limitare la forte vendita di massa di titoli azionari giapponesi sulla Borsa di Tokio.
Vedi Reuters 15/3 "BOJ pumps more funds into banking system": "The Bank of Japan on Tuesday offered to pump 8 trillion yen (60 billion pounds) into the banking system, continuing its huge fund injection aimed at easing market jitters in the face escalating nuclear crisis and fears of unprecedented damage from the earthquake. It follows a record 15 trillion yen the BOJ offered in same-day market operations on Monday. "Japan's production and the economic power have not fallen. I think the market confusion will calm down in a short time," Economics Minister Kaoru Yosano told a news conference after a cabinet meeting".

[2] Oggi, alla fine, la BoJ ha iniettato ben 20 miliardi di Yen (pari a 245 milioni di Dollari), una cifra superiore a quella precedentemente annuniciata. A quanto pare, i maggiori problemi non vengono dalla paventata "speculazione" contro lo Yen, ma dal disperato bisogno di liquidità degli operatori giapponesi, per poter dare seguito ai propri piani finanziari.

Vedi Marketwatch 15/3 "Bank of Japan injects $245 bln into markets": "Japan's central bank injected 20 trillion yen ($245 billion) into the money markets Tuesday in an effort to help calm financial markets, according to reports. The move was designed to ensure that banks have enough liquidity to meet a surge in demand from companies and households seeking to raise funds. The same-day funds injection came as Japan's unfolding nuclear crisis deepened on Tuesday, with an explosion at reactor No. 2 and as the danger spread to reactor No. 4 at the stricken Fukushima nuclear plant. Elevated radiation levels were reported in Tokyo as southerly winds carried the radioactive plume from Japan's eastern coast towards urban areas".

Anche oggi è ben visibile l'intervento della BoJ sui principali cambi, vedi tabella qui sotto. Rispetto a ieri, tuttavia, pare che la maggiore correlazione ha riguardato le valute angloamericane. Euro e Franco svizzero hanno avuto movimenti più ampi, ma meno correlati a quelli delle altre valure...che voglia dire qualcosa di particolare?
[3] Ecco lo stato delle previsioni a fine giornata: sono 3 su 7 le previsioni indovinate su base giornaliera (pari al 42.85%) e 4 su 7 su base settimanale (pari al 57.14%).
Nella tabella di seguito la situazione completa (l'asterisco - come al solito - indica previsioni che si sono avverate/non-avverate per poco):

Mercoledi 16 Marzo 2011: La notizia del giorno è il nuovo downgrade del Portogallo di due livelli (c.d. notches) ad opera di Moody's. Vedi CNBC 16/3 "Moody's Cuts Portugal's Debt Rating by Two Notches". Anche l'outlook è negativo, e questo lascia aperta la porta ad ulteriori futuri declassamenti. Ora il Portogallo è valutato ad "A3".

"Moody's on Wednesday cut Portugal's sovereign debt rating by two notches to A3 and said it might have to downgrade again given the impact of high borrowing costs and the difficulty of meeting tough fiscal targets. (...). Moody's said it still held a negative outlook on Portugal's bond ratings as it considers a further downgrade to be more likely than an upgrade over the coming one to two years. The rating agency said it was concerned about the high interest rates the government might have to pay to borrow on capital markets and what those rates could mean for the economy as a whole. It also questioned how successful the government would be in achieving the tough fiscal targets it has set itself going forward".

Vedremo che conseguenze avrà questa decisione sulle quotazioni dell'Euro.

[2] La BoJ continua ad immettere anche oggi liquidità nel sistema per continuare a facilitare gli scambi e il credito sui mercati: la cifra complessiva si aggira ora sui 700 miliardi di Dollari USA. Nel frattempo, compaiono le prime stime dei danni: una cifra approssimativa sarebbe di 186 miliardi di Dollari USA, circa il 3% del Prodotto Interno Lordo giapponese.

The Washington Post 16/3 "Japan central bank’s cash injections hit nearly $700 billion amid disaster aftermath": "Japan’s central bank continued to flood money markets with cash on Wednesday, bringing its total emergency funding to nearly $700 billion as it tries to soothe fears about the economic impact of the catastrophic earthquake, tsunami and unfolding nuclear crisis. The latest offer of Bank of Japan funding came as stock markets bounced back from a steep sell-off that sent the benchmark Nikkei down 20 percent over two days to an almost two-year low. The index finished up 5.7 percent at 9,093.72. The Bank of Japan conducted emergency operations for the the third day in a row, bringing its total liquidity injection to 55.6 trillion yen ($688.3 billion) since Monday. By flooding the banking system with money, it hopes banks will continue lending and meet the likely surge in demand for post-disaster funds. (...) Kyohei Morita, chief economist at Barclays Capital Japan, estimates disaster losses of about 15 trillion yen ($186 billion) based on currently available information. That represents about 3 percent of Japan’s gross domestic product".

[3] A conclusione di giornata, sono 4 su 7 le previsioni avverate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 57.14%). La volatilità odierna del 7.59% continua ad essere elevata rispetto alla media mensile (6.36%), ma in netta diminuzione rispetto ai picchi dei giorni scorsi. Maggiori dettagli nella tabella qui sotto (Fonte: Comdirect.de).

Giovedi 17 Marzo 2011: Ad oggi sono 4 su 7 le previsioni indovinate su base quotidiana (pari al 57.14%) e 3 su 7 su base settimanale (pari al 42.85%). Delusione il tasso di cambio Sterlina inglese/Dollaro USA che in una sola giornata perde tutto quanto aveva guadagnato da inizio settimana. La tabella qui sotto riassume la situazione.
Venerdi 18 Marzo 2011 [1]: Anche oggi la BoJ interviene sui mercati, immettendo Yen per un ammontare pari a 35 Miliardi di Euro (4 Miliardi di Yen). Da inizio settimana la cifra complessiva ha raggiunti i 322 Miliardi di Euro (37 Miliardi di Yen), cfr. Comdirect 18/1 "ERDBEBEN/ROUNDUP: Japanische Notenbank pumpt weiter Geld in die Finanzmärkte":

"Die japanische Notenbank (BoJ) hat den Märkten am Freitag erneut zusätzliche Milliarden zur Verfügung gestellt. Am Freitag seien weitere vier Billionen Yen (rund 35 Mrd Euro) kurzfristige Notfall-Liquidität in die Märkte gepumpt worden, teilte die Notenbank am Donnerstag in Tokio mit. Damit summiert sich die Summe der kurzfristigen Notfallmaßnahmen auf zirka 37 Billionen Yen (rund 322 Mrd Euro)".

Sempre in giornata, si apprende della decisione delle Banche Centrali del G-7 di intervenire a sostegno della Banca Centrale del Giappone, cfr. Comdirect 18/3 "ANALYSE: Gemeinsame Yen-Intervention starkes und wirksames Signal - DekaBank": "Die G7-Finanzminister und Notenbankpräsidenten hatten in der Nacht zum Freitag beschlossen, gemeinsam gegen den starken Anstieg des Yen vorzugehen. Im Vergleich zum gescheiterten Alleingang der Bank of Japan im September 2010 entwickele das gemeinsame Vorgehen eine 'viel größere Kraft' und auch eine 'viel höhere Glaubwürdigkeit', sagte Tödtmann. Im Vorjahr sei die Wirkung der Intervention am Markt sehr rasch wieder verpufft. Dies dürfte nun anders sein".

L'articolo sostiene che è la prima volta da più di 10 anni che le principali Banche Centrali intervengono simultaneamente sui mercati: questa volta per mettere fine all'apprezzamento dello Yen. Si sostiene inoltre che, data la forte intesa internazionale, l'intervento dovrebbe riuscire, e quindi ci si dorebbe attendere un relativo deprezzamento dello Yen a breve.

Segalo inoltre l'articolo Reuters 17/3 "Yen slides after G7 helps BOJ intervene, drop likely to slow" in cui si dice invece che la BoJ, nell'acquistare Dollari USA contro Yen, sta riscontrando una grande resistenza, considerata l'enorme offerta di Dollari sul mercato. In particolare:

"Japanese Finance Minister Yoshihiko Noda said Japan agreed with central banks of the United States, Britain and Canada as well as the European Central Bank to jointly intervene in the currency market. Markets were caught off guard by the first joint action in over a decade, expecting Japan to have to act alone.
Traders said the Bank of Japan was immediately spotted buying dollars versus the yen, though it seemed to be meeting heavy offers. Each respective central bank agreed to intervene and sell the yen when their respective markets open.
Market players expected Japan and other central banks to keep intervening if the dollar threatened to fall back below 80 yen and make a run at the 76.25 all-time low struck this week. The G7 has long warned against excessive volatility in exchange rates.
But many traders were expected to need to unload dollars at higher levels and slow any advance, especially after Thursday's shocking plunge in dollar/yen that saw it collapse more than 4 percent in just an hour.
"It is a positive surprise," said Mitsuru Sahara, chief FX manager at Bank of Tokyo Mitsubishi-UFJ in Tokyo.
"The impact will be there, as it is difficult now to sell the dollar below 80 yen ... I think it is aimed at preventing a sharp plunge and bringing dollar/yen back up to levels before it started plunging, rather than trying to push it higher above 85 yen. I don't expect follow-up interventions to the upside."
The dollar's gains slowed after the initial burst higher, with Japanese exporters and traders stuck with long yen positions using the opportunity to unload. Some individual Japanese margin traders were also spotted selling dollars.
The rare G7 joint intervention capped a frantic week for Japanese markets that saw the Nikkei suffer its worst two-day rout since the 1987 crash and the yen soaring as investors watched the country's nuclear crisis escalate.
The dollar jumped 3.3 percent on the day to as high as 81.50 yen on trading platform EBS, extending a rebound from a record low of 76.25 yen plumbed on Thursday.
The sell off in the previous session came after a break of the 1995 record low of 79.75 triggered a cascade of automatic sell orders, some tied to leveraged positions and structured FX derivatives, in thin trade between the U.S. and Asian trading days.
The yen has climbed steadily since last week's earthquake, as Japanese and international investors closed long positions in higher-yielding, riskier assets such as the Australian dollar, funded by cheap borrowing in the Japanese currency.
Expectations that Japanese insurers and companies will bring money home to pay for claims and reconstruction also contributed to the yen's strength.
The euro jumped 3.5 percent to 114.60 yen, boosted in part by comments from Japanese Finance Minister Yoshihiko Noda that the European Central Bank may intervene in euro/yen. Commodity currencies, such as the Australian dollar, performed even better and recovered a bit from their recent hammering".

Non è tuttavia dato di sapere a quanto ammonti la cifra complessiva immessa congiuntamente sul mercato...

[2] Alla fine della settimana sono 3 su 7 le previsioni indovinate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 42.85%). Nella tabella qui sotto, i risultati completi.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

mercoledì 9 marzo 2011

QE: Che confusione, Mr. Bernanke!

Cosenza (Italy), 9 Marzo 2011

Proprio mentre gli economisti di tutto il mondo sono impegnati a capire se il programma FED di quantitative easing sia stato effettivamente utile per l'economia...

Vedi CNBC 7/3 "Most Economists Say Fed Easing is Helping: Survey": "Most economists believe the Federal Reserve's bond-purchase program is helping to support U.S. growth, though many remain skeptical, a survey released on Monday found. The survey from the National Association for Business Economics found 62.4 percent of the economists polled think the central bank's $600 billion stimulus plan is working. Another 21.8 percent see the policy, which has come under fire from some conservative politicians and a number of emerging market policy makers, having no impact. Another 15.8 percent said the program was actively harmful. In response to the deepest recession in generations, in addition to slashing interest rates to zero, the Fed bought over $2 trillion in government and mortgage bonds in an effort to keep long-term borrowing costs down. With inflation fears suddenly emerging after months of worries about deflation, analysts are beginning to ponder the possibility that the Fed may have to tighten policy over the next year".

...ecco svelato dal Prof. John Taylor (Stanford) un curioso episodio che lo riguarda indirettamente (vedi Economics One 1/3 "Lessons Learned from Ben Bernanke's Policy Rule Discussion at the Senate").

Durante un'audizione al Senato USA, il Presidente FED Ben Bernanke viene sollecitato dal Sen. Toomey a commentare i risultati del programma di quantitative easing alla luce della c.d. Taylor-Rule, una regola empirica introdotta proprio dal Professor John Taylor, regola che interpreta il livello di tassi di interesse in termini di inflazione e output gap.
Il Presidente Bernanke prima afferma che in base alla regola di Taylor, i tassi di interesse dovrebbero essere ben al di sotto dello zero percento; poi, incalzato dal Sen. Toomey, che chiede se questa sua affermazione trovi conferma nell'opinione dello stesso Prof. Taylor, Bernanke sostiene che esistono differenti versioni della Taylor Rule, e che lo stesso Taylor nel 1999 optò per una differente versione di quella originariamente proposta nel 1993. A detta di Bernanke, le due versioni forniscono risultati di molto differenti.
A questo punto, alla domanda esplicita del Sen. Toomey se la regola di Taylor richieda un livello di tassi di interesse superiore a quello attuale, il Presidente Bernanke risponde dicendo che esistono altre regole empiriche che richiedono un livello di tassi di interesse inferiori allo zero.
La cosa curiosa è che nel suo blog, il Prof. Taylor smentisce categoricamente di aver mai proposto una versione alternativa a quella originale del 1993, e che anzi da mesi va dicendo che occorrerebbe un livelo di tassi di interesse superiore a quello attuale.

Ecco un ampio stralcio dall'articolo originale del Prof. Taylor:
"At yesterday's hearing before the Senate Banking Committee, Fed Chairman Ben Bernanke talked about monetary policy rules in response to a series of questions by Senator Pat Toomey. First, the Chairman stated that the Taylor Rule calls for interest rates “way below zero” and that this justifies methods such as quantitative easing. This is puzzling because I have reported for months that the Taylor Rule (see 1993 paper) does not call for an interest rate below zero. Second, when Senator Toomey then asked if Taylor believed the Taylor Rule called for rates below zero, Chairman Bernanke didn’t answer directly, but instead claimed that in 1999 I preferred a different rule to the one I published in 1993; he then said that the 1999 rule gives a much different rate. Senator Toomey then pressed on and specifically said the Taylor Rule called for rates higher than we have now, at which point Chairman Bernanke changed tack and argued that there were other policy rules that call for below-zero interest rates. Here is the relevant part of the transcript.

MR. BERNANKE: ... The Taylor Rule suggests that we should be, in some sense, way below zero in our interest rate, and therefore we need some method other than just normal interest rate changes to --
SEN. TOOMEY: Do you know if Mr. Taylor believes that?
MR. BERNANKE: Well, there are different versions of the Taylor Rule, and there's no particular reason to pick the one that he picked in 1993. In fact, he preferred a different one in 1999 which, if you use that one, gives you a much different answer.
SEN. TOOMEY: My understanding is that his view of his own rule is that it would call for a higher Fed funds rate than what we have now.
MR. BERNANKE: There are, again, many ways of looking at that rule, and I think that ones that look at history, ones that are justified by modeling analysis, many of them suggest that we should be well below zero. And I just would disagree that that's the only way to look at it.
But anyway, so I think there are some -- there is some basis for doing that.

In pratica: tutto questo meccanismo di quantitative easing, è stato finora difeso pubblicamente a partire dalla convinzione che ci fossero delle profonde ragioni economiche per supportare l'intervento FED sui mercati. Ora invece, questo presunto fondamento teorico, sulla base del quale questo programma è stato avviato, non è più così chiaro.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

martedì 8 marzo 2011

Alcune notazioni su bond e inflazione europea...


Cosenza (Italy), 8 Marzo 2011

Una paura irrazionale si sta diffondendo per l'Europa, cioè come riuscire a tenere sotto controllo il rialzo delle aspettative di inflazione. Questo è diventato un argomento talmente all'ordine del giorno, che molti dano oramai per scontato un imminente aumento dei tassi di interesse da parte della BCE nella prossima seduta di Aprile.
Eppure, a guardare da alcune statistiche, si scopre che il guadro delle situazione è molto meno univoco per come molti vogliono fa credere. In particolare, la seguente tabella di fonte FAZ 7/3 dimostra che l'inflazione "core" (salari, stipendi, consumi, livello di attività produttiva) è negli ultimi mesi tendenzialmente stabile con lieve tendenza alla diminuzione, il vero motivo dell'aumento delle aspettative di inflazione è pressoché attribuibile agli aumenti nei prezzi dei prodotti energetici (in rosso nel grafico). Neppure la parte di inflazione attribuibile a generi alimentari, alcool e tabacchi (in giallo nel grafico) dovrebbe destare particolari ansie, perchè - sia pure in aumento rispetto al passato - in realtà non sembra avere una dinamica particolarmente rilevante.

Energie und Rohstoffe: Ölpreise tendieren auf hohen Niveau fest

In una seconda tabella di fonte FAZ 7/3, si forniscono indicazioni molto interessanti sui livelli di tassi di interesse reali di diverse economie internazionali: interessante notare come da questa tabella si evinca che la maggior parte del mondo attualmente abbia tassi di interesse reali negativi, ovvero che le aspettative di inflazione sono maggiori dei tassi nominali di interesse). Gli unici paesi con tassi di interesse reali positivi sono in ordine decrescente di importanza Brasile, Turchia, Australia, Ungheria, Cina e Giappone. Dalla tabella si può notare come il Brasile al momento risulti la meta finanziaria di gran lunga da preferire rispetto agli altri paesi menzionati.

Europäische Zentralbank: Die Zinsen sind vielfach zu tief

Questo significa che mentre nei paesi con tassi di interesse reali negativi, il valore degli attivi patrimoniali (leggi: bond) si deprezza sistematicamente, nei paesi con tassi di interesse reali positivi succede esattamente l'opposto, per cui i relativi titoli obbligazionari si apprezzano.
Così, basta detenere titoli dei paesi con tassi di interesse reali positivi per un periodo di tempo sufficientemente lungo, per ritrovarsi al termine del periodo con un equivalente in denaro superiore al rendimento di mercato: in pratica, una vera e propria macchina per far soldi!

A questo punto la domanda diventa: è ragionevole attendersi che la BCE aumenti i tassi di interesse sulla base di ansie collegate al rialzo continuato del prezzo del petrolio e di altri prodotti energetici?
A mio avviso no, e non solo perchè l'aumento dei prezzi energetici dovrebbe essere solo di breve durata, o alla luce delle dichiarazioni odierne, secondo cui il Kuwait potrebbe aumentare la produzione di petrolio... 

(Vedi CNBC 8/3 "Futures Turn Higher, Following OPEC News": "(...) Earlier, futures fell after Kuwait's oil minister said OPEC was considering raising production for the first time in more than two years, a move that also sent oil prices lower. Oil prices rose slightly after the latest news. "We are in consultations about a potential output increase, but have not yet decided," Kuwait's Oil Minister Sheikh Ahmad al-Abdullah Al-Sabah told reporters on Tuesday, according to Reuters").

...ma anche perchè - a quanto pare - le vere cause dell'inflazione europea risiedono altrove: infatti, alla luce delle considerazioni svolte finora, conviene esportare denaro in quei paesi con tassi di interesse reali positivi per ottenere dei rendimenti netti positivi a costo zero.
Questo è - a mio avviso - il motivo per cui l'Euro si è apprezzato notevolmente nei giorni scorsi! Non è un caso che l'apprezzamento più consistente è cominciato proprio a seguito della decisione della Banca del Brasile di innalzare nuovamente i tassi di interesse, portandoli all'11.75% (Fonte Bloomberg).

Interest Rate Chart 
 
(Vedi CNBC 4/3 "No Time to Party for Brazil's Central Bank": "(...) When Brazil's central bank raised interest rate by half a point on Wednesday, it was responding to inflation over 6 percent. That's why some experts expect another tightening in April. But if rates go too high, that will push the value of the real even higher, hurting Brazilian industry. The real already rose 4.6% in 2010 as foreign investors were drawn to some of the highest interest rates in the world. I asked Alberto Ramos, a senior economist at Goldman Sachs, for his opinion on the Brazilian tightrope walk. "A wall of money is faced by a wall of intervention by the central bank," Ramos told me. Given current levels of growth and inflation, apartments in Sao Paolo are now more expensive than in Manhattan. But it's not all good, Ramos said. "Everybody loves a booming economy, but you should love it more if it's sustainable").
 
E' tuttavia chiaro che una sistematica esportazione di denaro tende a diminuire l'offerta di moneta in circolazione in Europa e quindi ad aumentare i tassi di interesse: ma se così è, allora la cosa che la BCE dovrebbe fare è di mantenere stabili (o di diminuire) i tassi di interesse, non certo aumentarli!
 
Interessante segnalare una contro-teoria a favore di un aumento dei tassi di interesse, on FAZ 7/3 "Die Zinsen sind vielfach zu tief", in cui si dice: poichè i tassi di interesse europei e statunitensi sono di molto inferiori a quelli dei paesi emergenti con tassi di interesse reali positivi, allora occorrerebbe aumentarli anche qui da noi, in modo da rendere meno attrattivi i titoli obbligazionari dei paesi emergenti (vedi: "Mit zu tiefen Zinsen und „schön“ gerechneten Inflationsraten zwingen sie Anleger dazu, Alternativen zu den vergleichsweise unattraktiv aussehenden Zinsanlagen zu suchen. Aus diesem Grund treiben sie nicht nur die Kurse von Aktien nach oben, sondern auch die Preise im Energie- und Rohstoffbereich. Unter anderem aus diesen Gründen sind die Preise für Baumwollen, Palladium, Kautschuk, Zinn, Nickel, Silber, Kupfer und Heizöl in den vergangenen zwei Jahren in Dollar um bis zu 430 Prozent gestiegen"). Matteo Olivieri

Tuttavia, aumentare i tassi di interesse in Europa e negli USA in questo momento, finirebbe per mettere a rischio la crescita economica o creare ondate di vendite di massa di titoli obbligazionari.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.