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lunedì 9 agosto 2010

Notte di San Lorenzo. Il mio desiderio? "FED, alza i tassi!"


Località non specificata (Italia), 9 Agosto 2010

Si sa, la notte di San Lorenzo è la notte delle stelle cadenti...Se si esprime un desiderio, questo si realizza.
Quando in Europa sarà notte, negli USA si terrà il tanto atteso incontro della FED per decidere se mantenere o variare il livello dei tassi di interesse.

A giudicare dal consenso diffuso, la partita è già chiusa: la FED deciderà un nuovo pacchetto di stimoli monetari, dovuto al peggioramento dell'economia sattunitense rispetto alle previsioni di inizio anno. Ciò potrebbe o assumere la forma di una diminuzione dei tassi di interesse o - mantenendo i tassi costanti - di immissione di nuova liquidità sl mercato, anche attraverso l'acquisto di una nuova tranche di titoli obbligazionari dalle banche....l'effetto in ogni caso sarà lo stesso! Questo è il senso di CNBC 8 Agosto "Fed Debates Winding Road to More Easing", e di Bloomberg 7 Agosto "Fed Easing Debate Intensifies Following Report of Weak Hiring" (cfr. "The Fed would purchase at least $1 trillion in additional assets, he said").

A mio avviso la partita è invece ancora tutta aperta, e potrebbe riservare delle grandi sorprese! Già in un mio articolo di qualche mese fa (credo fosse Maggio, ndr) ipotizzavo un aumento dei tassi di interesse già entro la fine dell'estate...sono ancora convinto di quella mia posizione, ed oggi cerco di spiegare il perchè, confortato dalle vicende dei mercati fianziari di queste ultime settimane.

I differenziali di tassi di interesse tra Europa e USA, e le aspettative sui tassi di cambio desumibili dai contratti futures, non lasciano spazio al dubbio: l'Europa sta importando dosi massicce di Dollari, e continuerà a farlo tanto più ci saranno aspettative di un apprezzamento dell'Euro. Ora le cose sono due:
  1. Se si concede l'ipotesi che alle autorità USA stia bene questa fuoriuscita di Dollari, si dovrà accettare come conseguenza lo scenario costituito da deflazione USA domestica, caratterizzato da prezzi alla produzione continuamente in calo, restrizione del credito, minori consumi e disoccupazione crescente. Il rovescio della medaglia sarebbe costituito dal fatto che gli USA tenderebbero a diventare creditori netti nei confronti del resto del mondo, il che consentirebbe di ridurre l'enorme deficit commerciale attraverso maggiori esportazioni. La conseguenza di tale scenario è il mantenimento dei tassi di interesse al livello attuale, o inferiore!
  2. Se si concede l'ipotesi che alle autorità USA non (!) stia bene questa fuoriuscita di Dollari, si dovrà accettare come conseguenza lo scenario costituito da inflazione USA domestica, caratterizzato da un aumento dei consumi come dell'indebitamento, un credito più abbondante dovuto ad una minore fuoriuscita di capitali. La conseguenza di tale scenario è l'aumento dei tassi di interesse rispetto al livello attuale!
Ovviamente, tanto l'uno quanto l'altro scenario presenta lati negativi, ma io ritengo che lo scenario numero 2 sia il più probabile, e la riprova sono i seguenti segnali:
  • Il divario dei tassi di interesse tra USA e Europa si sta progressivamente riducendo (in media 0.30% per scadenza 1 mese; 0,42% a 3 mesi laddove circa 3 mesi fa la differenza era dello 0,60%), segno che i mercati stanno tendendo in ogni caso verso un riequilibrio;
  • L'acquisto di titoli in garanzia da parte della FED, titoli la cui garanzia di onorabilità si è tuttavia deteriorata, causano una restrizione del credito già a partire dal bilancio della FED. E' chiaro, che in questa situazione, la via d'uscita non è aquistare più titoli ma fare in modo che la qualità del credito non si deteriori. La cosa è peraltro ammessa anche nell'articolo Reuters del 6 Agosto scorso "Fed meeting, CPI, Treasury auctions", in cui si propende (inspiegabilmente!) per una diminuzione dei tassi i interesse! Interessante poi segnalare il parere del precedente Segretario del Tesoro O'Neill, apparso su Bloomber 9 Agosto "U.S. Economy to Improve Slowly, Former Treasury Secretaries Say", il quale sostiene che un ulteriore pacchetto di stimoli fiscali non sarà efficace  ("The U.S. economy will improve slowly and another round of fiscal stimulus probably wouldn’t be effective, former Treasury secretaries Paul O’Neill and Robert Rubin said").
Dunque, guardando il cielo, domani notte esprimerò il mio desiderio, che sarà: "Aumento dei tassi!"

AGGIORNAMENTI

Giovedi 2 Giugno 2011:  Il Prof. Taylor sostiene che i tassi di interesse USA dovrebbero essere aumentati dallo 0.25% all'1%, rigettando così interpretazioni di molti altri economisti, secondo cui i tassi dovrebbero rimanere ancora bassi a lungo (fino al 2013): "Taylor Rule Recommends Raising Rates".
Tuesday, May 31, 2011

Taylor Rule Recommends Raising Rates

Over at
Market Beat: WSJ.com's inside look at the markets, Mark Gongloff reports that Standard Chartered’s David Semmens says that “Based on a strict Taylor-rule calculation, the first effective fed-funds rate increase shouldn’t come until the first quarter of 2013.”
And over at
Business Insider, Art Cashin of UBS reports that Jim Brown of Premium Investor says that “the Taylor rule says the Fed funds rate should be -1.65%” suggesting the need for a QE 2.5.
But no calculations are provided in either report.
Over here at Economics One, I can report that the Taylor Rule says that the fed funds rate should now be 1 percent, and I can provide the calculations. Available data (through the 1st quarter) show that the inflation rate is about 1.6 percent (GDP deflator smoothed over four quarters) and the GDP gap is about 4.8 percent (average of San Francisco Fed survey). This implies an interest rate of 1.5 X1.6 + .5X(-4.8) + 1 = 2.4 - 2.4 +1 = 1.0 percent. I am not sure why other reports differ, but at least the coefficients and numbers are here to see and check. Perhaps they are using different coefficients, but
David Papell writing at Econbrowser earlier this month showed why the coefficients reported here work well.
So I think the economy would be better off if the Fed started moving to a higher funds rate now rather than later, and I certainly see no rationale for another round of quantitative easing. Unfortunately, it looks like the Fed will continue with its zero interest rate for a while longer, and traders will continue to debate whether or not there will be a QE3 adding volatility to the market.
 Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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