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giovedì 30 dicembre 2010

Cosa attenderci dal tasso di cambio Euro/Dollaro USA nel 2011


Cosenza (Italy), 30 Dicembre 2010

LEAF Situation Room© - E' certamente un esercizio affascinante mettere alla prova le proprie conoscenze per cercare di immaginare quello che ci attenderà nel 2011 in termini di andamento del principale tasso di cambio internazionale, ovvero l'Euro/Dollaro USA. Numerosi sono infatti i fattori in gioco, sia di natura politica che strettamente economica.
Tuttavia, in questo post proverò a delineare le tendenze ad oggi (!) desumibili dai mercati a pronti e da quello dei titoli derivati. Se vige perfetta efficienza dei mercati finanziari, le mie argomentazioni troveranno pieno riscontro nel corso degli eventi del 2011. Questa analisi presuppone gli argomenti affrontati nei miei precedenti articoli "L'anno che verrà" e "Previsioni sui tassi di interesse 2011".

Assunzioni base:  
  • Tasso di cambio a pronti Euro/Dollaro USA al 30 Dicembre 2010 ore 3:50 CET: 1.3296 (Fonte: Comdirect.de);
  • Tasso ufficiale di sconto BCE: 1%;
  • Tasso ufficiale di sconto FED: 0-0.25%;
  • Future sul cambio Euro/Dollaro USA:  Marzo 2011: 1.3294; Giugno 2011: 1.3287 (Fonte: CNBC.com);
  • Ipotesi forte: nessuna variazione dei tassi di interesse nel 2011 (Fonte: Raiffeisen Research, citato in "Previsioni sui tassi di interesse 2011").
Previsioni:
  1. Nel primo trimestre del 2011 continuerà il percorso di apprezzamento dell'Euro, sia pure in maniera piuttosto modesta rispetto ai livelli di fine 2010. In particolare, l'Eurozona beneficierà di un modesto deflusso di capitali dagli USA, probabilmente dovuto a riposizionamenti dei portafogli in valuta delle principali economie mondiali;
  2. Nel secondo trimestre l'apprezzamento dell'Euro dovrebbe proseguire con maggior forza nei confronti del Dollaro USA. L'apprezzamento è spiegabile per la maggior parte attraverso l'ampliamento dei differenziali di tassi di interesse interbancari tra Europa e Stati Uniti. Ciò sembra suggerire un apprezzamento dell'Euro nonostante il riacuirsi delle tensioni del credito sui mercati bancari europei;
  3. Nel terzo e quarto trimestre continua ad aumentare la forbice tra tassi di interessi interbancari tra Europa e Stati Uniti. Ciò, in presenza di attese di apprezzamento dell'Euro sui mercati a termine, condurrà ad un massiccio afflusso di valuta in Europa, con conseguente aumento dell'inflazione europea. L'afflusso di valuta sarà essenzialmente riconducibile a possibilità di arbitraggi ed a moneta di breve termine (c.d. hot money), cioè valuta che approda in Europa in attesa di più conveniente destinazione estera. Il tutto lascia suggerire un ulteriore aumento nei rendimenti dei Titoli di Stato delle economie europee maggiormente indebitate ed un aggravamento degli squilibri economici intra-europei.
Queste conclusioni sembrano confermate dai seguenti articoli:
  1. FAZ 26/12 "Deutsche-Bank-Chefvolkswirt „Die Euro-Krise wird 2011 weitergehen“": il capo economista di Deutsche Bank sostiene che la crisi dell'Euro ci accompagnerà anche nel 2011;
  2. Bloomberg 30/12 "Pimco Says U.S. Will Keep Reserve-Currency Status": il money manager di PIMCO, colosso statunitense di fondi obbligazionari, sostiene che gli USA nel 2011 premeranno perchè il proprio debito continui ad essere acquistato da money managers in giro per il mondo. Il Dollaro pertanto dovrebbe deprezzarsi per invogliare l'acquisto di dosi sempre più massiccio di debiti USA.
AGGIORNAMENTI

Domenica, 1 Gennaio 2011: La maggior parte dei commentatori è invece di diverso avviso. Dopo la perdita sostanziale nei confronti dell'Euro nel mese di Dicembre, sembrerebbe più probabile un "rimbalzo" del Dollaro, un recupero ciè parziale delle perdite. Vedi CNBC 31/12 "Market Insider: The Dollar Could Rebound in January": "The dollar is closing out December near its lows for the month, but odds are good that it will rebound in January. (...). "Oversold positions in the euro, a lot of end of the year squaring and positioning, and all of that kind of feeds on itself. You had end-of-year euro demand and it created a lot of short covering and drove the euro up substantially," said Boris Schlossberg of GFT Forex. "Next week, we'll see if this rally has legs on the euro, when everyone comes back to the market. I think all the euro skeptics closed up their books and went away on vacation and gave the euro a chance to rally," he said".
Previsioni mensili cambio Euro/Dollaro: Stato delle previsioni LEAF

31 Gennaio 2011: Eccellente finora il riscontro delle previsioni da me fatte. Nel mese di Gennaio l'Euro si è apprezzato nei confronti del Dollaro USA di oltre il 2%. Dopo un deprezzamento nella prima decade del mese (essenzialmente dovuto al minore volume di transizione per le numerose festività soprattutto in Europa), l'Euro recupera ininterrottamente oltre il 5%. Attualmente il cambio è 1,3704USD (Fonte Comdirect.de, 31.01.2011 - 5:46 pm CET).

Per Febbraio le mie previsioni continueranno ad essere valide o, addirittura, il fenomeno dovrebbe intensificarsi. Almeno così si intuisce dal quadro aggiornato della situazione desumibile dai mercati del pronto-contro-termine (vedi tabella qui sotto):
28 Febbraio 2011: Eccellente anche il riscontro delle mie previsioni nel mese di Febbraio. L'Euro prosegue la sua corsa nei confronti del Dollaro USA, nonostante i problemi collegati alla crisi dell'Euro. Rispetto al 30 Dicembre 2010, a quando cioè risalgono le mie previsioni originarie, l'Euro si è apprezzato del 4%, rispetto al 2% di fine Gennaio (vedi tabella sopra).

Per Marzo il processo di apprezzamento dell'Euro dovrebbe continuare sia pure ad un ritmo inferiore (!). Infatti, le recenti vicende sui mercati mondiali (rivolte popolari Medio Oriente e Nord-Africa e conseguenti timori per il prezzo del petrolio) hanno portato al rialzo il future sull'Euro con scadenza Marzo, che oggi è quotato con uno sconto rispetto al tasso di cambio Euro/Dollaro USA a pronti. Ciò vuol dire che i mercati si attendono ora un leggero deprezzamento dell'Euro (al momento) per il solo (!) mese di Marzo, rispetto ai livelli di Gennaio.
Tuttavia, giudico questo fattore di portata limitata, per tre motivi:
  1. I future per scadenze più lontane nel 2011 sono quotati con un premio: questo vuol dire che i mercati tornano a scontare un apprezzamento dell'Euro per scadenze oltre (!) il mese di Marzo;
  2. Il differenziale di tassi di interesse tra Europa e Stati Uniti rimane alto e comunque maggiore del differenziale dei rispettivi tassi di cambio: ciò lascia intuire un ridimensionamento dell'attuale scenario di afflusso di capitali dagli USA, ma non (!) un sostanziale declino;
  3. L'intensificazione dell'afflusso di capitali dagli USA riprenderà con vigore, tanto più marcato sarà l'apprezzamento dell'Euro. 

Domenica, 6 Marzo 2011: Segnalo l'articolo CNBC 4/3 "Dollar Option Bulls Come Out in Force After Payrolls". E' il primo di mia conoscenza in cui si parla esplicitamente della tendenza strategica del Dollaro USA "long put" (acquisto di opzioni di vendita) sui mercati derivati: "The options market is gearing up for a bull run in the dollar after February's non-farm payrolls showed improvement in the U.S. jobs picture". Ovviamente, questo articolo conferma le tesi di fondo da me espresse nel mio post.

Giovedi 31 Marzo 2011: Eccellente il risultato delle mie previsioni del Mese di Marzo: l'Euro continua ad apprezzarsi nei confronti del Dollaro USA. Nella prima parte del mese l'apprezzamento è stato modesto, ma il tragico evento del contemporaneo terremoto e tsunami in Giappone, e il conseguente rischio di un nuovo disastro nucleare, ha accelerato un processo già scritto nella struttura per scadenza del mercato.
Per Aprile, aumenta il differenziale di tassi di interesse europei rispetto a quelli statunitensi. Ciò, accompagnato da una sostanziale parità nel future sull'Euro (al momento, si registra una assai lieve tendenza all'apprezzamento) comporterà un aumento dell'apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA. In particolare, l'apprezzamento dell'Euro sarà essenzialmente dovuto a differenziali nei tassi di interesse: questo vuol dire, che un eventuale aumento dei tassi da parte della BCE finirebbe solo per aggravare la crisi.
Tale processo di apprezzamento dell'Euro dovrebbe in ogni caso essere più intenso di quello registrato nel mese di Marzo (depauperato degli effetti dello tsunami giapponese). Questo comporterà ancora:
  1. Aumento dell'afflusso di capitali in Europa;
  2. Aumento dell'inflazione europea.
Segnalo al riguardo il seguente articolo, che - sia pure riferito ad un contesto radicalmente diverso - fa capire bene che cosa vuol dire "afflusso di capitali in Europa"...le banche europee sono state tra i maggiori beneficiari degli aiuti finanziari della FED durante la crisi di liquidità del 2008. 
CNBC 31/3 "European Banks Were Big Fed Borrowers in '08 Crisis": "A bevy of European banks, including second-tier players Dexia and Depfa, took out tens of billions of dollars in emergency loans from the U.S. Federal Reserve as the financial crisis exploded in 2008, documents released Thursday showed. The Fed's lending data, included among more than 25,000 pages of documents that a court forced the U.S. central bank to release, shows that Dexia and Depfa accounted for nearly half of all borrowing on Oct. 29, 2008, the day that lending through the Fed's discount window peaked at $111 billion. Belgian-French Dexia borrowed $26.5 billion and Dublin-based Depfa, a subsidiary of German property lender Hypo Real Estate Holding, borrowed $24.6 billion. The collapse of Lehman Brothers in September 2008 sent the global economy into a tailspin and caused the financial system to seize up. The Fed's documents illustrate how widely the damage spread, forcing banks around the world to seek emergency help. In the days and weeks following Lehman's bankruptcy, the Fed also made multi-billion-dollar loans to other foreign banks through its discount window, including Austria's Erste Group, Bank of Scotland and France's Societe Generale. The discount window is the Fed's regular facility for providing emergency cash to banks in difficulty. In normal times, it is rarely used, in part because banks fear the stigma of having sought emergency help".
Venerdi 1 Aprile: Ecco che cosa intendevo quando parlavo di "afflussi di capitale" in Europa: nell'indisponibilità di titoli da dare in garanzia alla BCE per avere fondi di finanziamento straordinari, alcune banche euroee stanno ricorrendo a intermediari finanziari per rifornirsi di denaro a tassi di interesse molto più alti di quelli altrimenti offerti dalla BCE (1) e, solo le banche irlandesi hanno bisogno di essere ricapitalizzate per altri 100 miliardi di Euro, a seguito dei risultati dello "Stress-Test Nr.2" (2).
    1. Reuters 1/4 "Maxed-out at ECB, Europe banks turn to punitive repo market": "Cash-starved Irish, Portuguese and Greek lenders have turned to punitive private borrowing facilities over recent months after maxing-out on official European Central Bank help, in an indication that some 400bn euros of emergency funding is no longer enough to keep the European banking system above water. Investment banks are privately lending tens of billions of euros to eurozone banks through repurchase deals after some lenders were left unable to tap the central bank for more money. Emptied of securities eligible to be repoed with the ECB, such as government bonds, and desperate for cash, they have become dependent on private repo markets willing to lend against riskier assets - albeit at much higher interest rates. The trend paints a much bleaker picture of the European banking system than official ECB figures indicate. While its open market operations have more than halved since last June to its current 415bn euros, implying improving health, for a handful of firms the emergency funding is no longer enough to pay the bills. According to some estimates, the short-term funding needs of such banks - cash needed to fill ATMs, pay interest to bondholders, compensate staff, etc - could be closer to 800bn euros. Unable to issue bonds or revert to the interbank market, the ECB and repo markets are now their only option". 
    2. Bloomberg 1/4 "Ireland Counts on $142 Billion Package to End Worst Bank Crisis": "As Ireland’s bill to clean up Europe’s worst banking crisis reaches as much as 100 billion euros ($142 billion), the country’s authorities are counting on their latest financing plan to be enough. The central bank instructed four lenders yesterday to raise 24 billion euros and announced plans to merge two of them. The government already injected 46.3 billion euros into the financial services industry and set up an agency that paid more than 30 billion euros for banks’ risky property loans in the past year. The total equates to about two-thirds the size of the Irish economy".
Sabato 30 Aprile 2011: Eccellente anche il risultato per il mese di Aprile: l'Euro ha continuato la sua corsa all'apprezzamento nei confronti del Dollaro USA, agevolato sia dalla notizia del declassamento di Standard&Poor's dell'outlook a negativo sul rating del debito USA ("AAA"), che dall'aumento dei tassi di interessi europei decisi dalla BCE.

Chart
Per Maggio lo scenario dovrebbe essere sostanzialmente simile a quello di Aprile, cioè aumento dei differenziali di interesse tra Europa e Stati Uniti, in presenza di un sostanziale apprezzamento dell'Euro a termine (al momento +0.10%).
Martedi 31 Maggio 2011: Nonostante l'importante rettifica a inizio mese, l'Euro mostra importanti segni di apprezzamento rispetto al Dollaro USA. Numerose le notizie che hanno dato origine a tale deprezzamento: nuovi downgrade, riacuirsi delle crisi dell'Euro, proposta di nuovo salvataggio per la Gercia (bail-out), da me indicate nei miei post. Rimane tuttavia un sostanziale apprezzamento rispetto ad inizio anno, anche se la chiusura del programma di quantitative easing della FED (prevista per Giugno) e la prospettiva - indicata da molti - di nuovi aumenti dei tassi di interesse, potrebbero presto invertire questa tendenza.

Chart
Per Giugno i dati indicano un rallentamento nell'apprezzamento dell'Euro sui confronti del Dollaro USA. Le uniche spinte all'apprezzamento sembrano derivare da differenziali dei tassi di interesse (ancora in aumento), piuttosto che dalle aspettative del tasso di cambio, i quali oggi oscillano tra la pari e una lieve tendenza al deprezzamento.


Questo può voler dire che nel mese di Giugno il mercato dei titoli derivati si muoverà ancora verso nuovi acquisti, facendo affluire nuovo denaro nelle Borse statunitensi.

4:13 pm, CET:
  • Eur/USD:     1.4402
  • FUT:            1.4392  
  • OPT:            1.4395
Giovedi 30 Giugno 2011: Eccellente il riscontro anche delle mie previsioni di Maggio. L'Euro - nel complesso - mantiene posizioni stabili rispetto al mese precedente, con una leggera tendenza all'apprezzamento (vedi grafico mensile qui sotto).

Chart
Interessante notare che il Dow Jones mostri segnali di rafforzamento, nonostante le rotture e i crolli registrati durante il mese probabilmente dovute a reazioni dei mercati sull'annunciata fine del programma di QE2 da parte della FED (vedi grafico qui sotto a 3 mesi):
Chart
Per Luglio i dati indicano spinte al leggero apprezzamento dell'Euro dovute essenzialmente ad un aumento dei differenziali di interesse tra Europa e Stati Uniti, e non a movimenti sostanziali sul mercato dei titoli derivati.

6:23 pm, CET:
  • Eur/USD: 1.4522
  • FUT: 1.4502  (scadenza Settembre)
  • OPT: 1.4503 (scadenza Settembre)
Domenica 31 Luglio 2011: Le notizie negative riguardanti la situazione della Grecia, il nuovo pacchetto di aiuti concordato dai rappresentanti dell'Eurogruppo e le speculazioni contro l'Italia hanno rallentato ma non fermato la corsa dell'Euro, che riprende l'apprezzamento sulla scia anche della possibilità di bancarotta USA (il 2 Agosto viene raggiunto il livello massimo di indebitamento consentito e si sta ancora cercando di arrivare ad un accordo per consentire un maggior debito).

Chart
Per Agosto, i dati sembrano indicare un leggerissimo apprezzamento dell'Euro a termine, in un contesto di aumento più che proporzionale dei differenziali di interesse. Probabilmente assisteremo ad uno scenario molto simile a quello avutosi nel mese di Luglio, con improvvise rotture seguite da recuperi dell'Euro sul Dollaro USA.


Mercoledi 31 Agosto 2011: Eccellente anche il riscontro di Agosto, con l'Euro che si rafforza leggermete sul Dollaro USA per come da me anticipato (vedi grafico qui sotto).

Chart
Per Settembre, prevedo un ulteriore leggero apprezzamento dell'Euro sul Dollaro USA. A convincermi di ciò, il differenziale del tasso di cambio a pronti (1.4364, 8.40pm CET) contro termini (1.469, 8.40pm CET) e quello dei tassi di interesse su scadenzi simili (vedi grafico qui sotto), ancora in aumento. Permane ancora il differenziale tra prezzi delle options (1.4360) e dei futures (1.4357) su scadenze equivalenti, con un margine in leggero aumento (almeno in questo istante).

Interessante notare che il numero di contratti futures sull'Eurodollaro  è aumentato sensibilmente nel corso degli ultimi mesi (fonte: CME Group). Per questo motivo, non (!) concordo con l'articolo CNBC 31/8 "For September, A Break From Selling But Not Volatility", secondo cui a Settembre si assisterà ad un rallentamento delle vendite ma non ad una minore volatilità sui mercati.
Sabato 1 Ottobre 2011: Le mie previsioni di Settembre si sono avverate solo (!) per quanto riguarda la volatilità nei mercati, ma non per quanto riguarda il valore dell'Euro sul Dollaro USA, che - in un solo mese - ha perso tutto ciò che aveva guadagnato da inizio anno.
Chart
Come nel mio blog ho sottolineato, la mossa della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di adottare un tasso di cambio fisso tra Euro e Franco Svizzero ha impatti diretti sul cambio Euro/Dollaro USA, destinato a deprezzarsi.
La volatilità nel mercato è stata talmente intensa, da essere seconda solo a quella registrata nel 2008 in concomitanza con il fallimento della Lehman Brothers (vedi FAZ 30/9 "Anleger fliehen im September in Scharen aus Rohstoffen"):
Gleich ob Öl, Kupfer oder Gold - die Preise für Rohstoffe sind im September deutlich in die Tiefe gerauscht. Kupfer und Gold verzeichneten die heftigsten Preiseinbrüche seit den Turbulenzen um die Lehman-Pleite im Herbst 2008.
Per il resto dell'anno, le evoluzioni del cambio Euro/Dollaro USA dipenderanno molto da quanto tempo ancora la BNS deciderà di proseguire nel tasso di cambio fisso Euro/Franco svizzero, che potrebbe spingere il cambio Euro/Dollaro USA fino alla parità.
Ad ogni modo,  il differenziale dei tassi di interesse tra Europa e Stati Uniti sta lentamente riducendosi, pur in presenza di attese di apprezzamento (!) dell'Euro. In altre parole, senza l'intervento della BNS si assisterebbe ad un apprezzamento dell'Euro sul Dollaro USA, sia pure a ritmi minori che nei mesi precedenti.


Pertanto, le mie previsioni per Ottobre sono per un tendenziale deprezzamento dell'Euro, a meno che non subentrino ulteriori novità nel comportamento della BNS.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

martedì 28 dicembre 2010

Basilea III, tante pagine ma poche idee.


Cosenza (Italy), 28 Dicembre 2010

Avete notato? Ogni qual volta esce una nuova notizia che, in qualche modo, conferma le tesi da me precedentemente sostenute, aggiungo un link di “Aggiornamenti” in fondo all’articolo, e cito le nuove fonti.
Questa volta non sarà così, e dedico un nuovo articolo al tema Basilea III.
In precedenza avevo già spiegato come né Basilea II né Basilea III risolvono il problema della gestione del rischio degli intermediari finanziari, e che anzi si tratta di una regolamentazione internazionale che finirà per aggravare i problemi (vedi: “Da Basilea e ritorno.”).

Ora vorrei portare a conoscenza del pubblico di lingua italiana un articolo CNBC del 27/12, intitolato “Gaming The Bank Regulation System: A Primer” che conferma pienamente quanto da me sostenuto.
L’autore dell’articolo è estremamente diretto e crudo: le regole di Basilea III sono state implementate da oltre 500 delegati provenienti da 27 nazioni, che hanno prodotto 440 pagine di nuove regole, ma queste regole aprono la porta ad arbitraggi…un modo elegante per dire “scommettere contro il sistema” (vedi “It’s eye opening to reflect that the Basel III requirements are the joint production of more than 500 representatives from 27 nations, including top regulators and central bankers. They met dozens of times this past year. They produced 440 pages of new rules. But those rules are just as open to regulatory arbitrgage—a fancy phrase for gaming the system—as ever).

Ecco un esempio concreto - tratto da un articolo dell'OECD citato più oltre - di come la regolamentazione internazionale può essere facilmente aggirata…paradossalmente seguendo la stessa normativa internazionale: ad esempio, una banca che vuole concedere un mutuo per 1 milione di Dollari USA, in condizioni “normali” dovrebbe destinare a fondi di riserva obbligatoria 70.000 Dollari (7%, secondo Basilea III). Se invece acquista uno swap da un intermediario bancario, allora potrà iscrivere a riserva in bilancio appena il 20% del valore nominale del titolo derivato acquistato. L’intermediario bancario a sua volta, invece che destinare il 7% del capitale a riserva, se acquista uno swap da un intermediario assicurativo non-bancario, potrà iscrivere a bilancio l’8% del 50% del valore nominale del titolo acquistato. Dunque, invece che iscrivere a bilancio 70.000 Dollari, se ne iscriveranno solo 16.250 (cioè 14.000+2.650). Poiché l’intermediario assicurativo è fuori dell’ambito di applicazione di Basilea III, questo non sarà tenuto a destinare a bilancio fondi di riserva patrimoniali.
In questo modo, si può osservare che:
  • La regola della quota percentuale da iscrivere prudenzialmente a bilancio è di fatto aggirata;
  • Il rischio di mercato non è di fatto coperto, poichè l’intermediario assicurativo non è tenuto a costituire fondi di riserva;
  • I vincoli di Basilea III incentivano la creazione indiretta di moneta (tramite concessione di crediti), mediante la ricerca di modi legali (!) per destinare a bilancio quante minori riserve patrimoniali.
Questo è l’originale in inglese: “Let’s take a quick example of how a banks can easily shrink the amount of regulatory capital they need for a loan, and subsequently increase their overall leverage. (For real finance nerds, read the OECD paper from which this example is borrowed.) Imagine that Bank of America [BAC 13.27 0.21 (+1.61%) ] ends $1 million to a BBB rated company. That loan comes with a 100 percent risk weighting, which—under the 7 percent Basel III capital requirement—means that Bank of America would have to set aside $70,000 in capital.
Bank of America would rather not set aside $70,000, so it buys a credit default swap from JPMorgan Chase [JPM 42.67 0.59 (+1.4%) ]. Because JPMorgan is a bank, the CDS has just a 20 percent capital weighting. This means that Bank of America must now set aside just $14,000 in capital for the loan. JPMorgan, however, doesn’t want to set aside the necessary capital for the loan, either. So it goes to a non-banking insurance company and buys another swap. (Note: this buying swaps to cover swaps is totally standard, and is one reason the market for derivatives is so huge.)
So how do we figure out how much capital JPMorgan has to set aside. First, you take the CDS spread price—let’s say it’s a 500 basis point spread, amounting to $50,000, plus a regulatory surcharge on the face value of the the bond ($15,000). That total—$65,000—gets divided in half because the off balance sheet risk is given a 50 percent risk weighting. So now we’ve got a total of just $32,500 in risk weighted assets, against with JPMorgan has to create an 8 percent reserve. That amounts to a reserve requirement of $2,560. The insurance company exists outside the banking system, so the Basel III capital requirements don’t follow the risks any further. The two banks have now reduced the capital that needs to be set aside for a $1 million loan from $70,000 to just $16,560. The thing to take away from this little exercise is that almost everything you read about capital requirements going to 7 percent from 8 percent is describing an illusion. The reality is that the actual amounts set aside are far lower once banks use derivatives and off-balance sheeting to reduce their paper exposure”.

Come vedete, non si tratta di aggiungere nuovi argomenti per “affondare” Basilea III, ma piuttosto di trovare le parole più giuste ed efficaci per tradurre in maniera semplice concetti complicati. Leggere questo articolo mi provoca un senso di pace interiore, perché riesce a dire meravigliosamente quello che io – nelle mie intenzioni – ho tentato di dire in maniera efficace.

Gli sforzi della diplomazia economica internazionale sono un vuoto esercizio di potere, poiché di fatto non riuscirà ad impedire la legge economica di massimizzazione delle preferenze individuali. Se il gotha dell’intellighenzia economica mondiale ha saputo partorire queste regole grossolane, di certo non possiamo dire di essere in buone mani. Neppure dovrebbero coglierci di sorpresa tutte le proposte di chiudere i mercati alle transazioni finanziarie in titoli derivati: infatti, se la "regolamentazione" è l'unica strada che si conosce, e questa si rivela (come finora è stato) un vero e proprio bluff, allora la scorciatoia più scontata sarà purtroppo proprio limitare o impedire la contrattazione di titoli derivati, potente strumento in verità di gestione dei rischi.

AGGIORNAMENTI

Giovedi 30 Dicembre 2010:
A poco a poco le notizie girano e sempre più persone scrivono contro (!) la nuova regolamentazione finanziaria globale conosciuta come Basilea III....Il blog LEAF è stato tra le prime fonti a prendere una posizione chiara sull'argomento.
Ecco di ieri l'articolo The Telegraph "G20 and EU 'posturing' could exacerbate future banking crises", in cui si cita un recente documento del TaxPayers' Alliance  "Financial regulation goes global: risks for the world economy" che accusa i politici e i regolatori internazionali di avere erroneamente considerato le cause della crisi internazionale, e di aver posto in essere delle regole che si riveleranno completamente "irrilevanti" quando si verificherà la prossima crisi. Lo stile di scrittura anglosassone è in grado di smontare in maniera efficace e diretta interi fiumi di parole.
In particolare: "The efforts of the G20 and European Union to overhaul financial regulations have been lambasted for being "disingenuous political posturing" that are "increasing the likelihood of future meltdowns", an influential think-tank has warned. (...). "Common capital adequacy rules, while increasing transparency, also encourage homogeneity in investment strategy and undertaking of risk, leading to a high concentration of risk. That means that global regulations can be dangerous because they increase the amplitude of global credit cycles". The paper adds: "The Basel regulations may still be procyclical, imposing more onerous requirements on institutions at times when the system is in trouble." The authors claim the new regulations, including the G20-sponsored Basel rules and the Capital Requirements Directive of the EU, have been based on too narrow a view that "greed and insufficient regulation" were the causes. They argue that "regulations and poor policy choices" were also to blame - and that the authorities are in danger of making similarly dangerous mistakes. (...). The paper claims that parts of the G20 agenda are "completely irrelevant" to reducing risk in the system. It argues: "The idea that "tax havens" and banking secrecy are among the issues that contributed to the financial crisis is completely unfounded. If anything, tax competition could curb some of the excesses of the big, fiscally irresponsible, welfare states by making it difficult for governments to impose too onerous fiscal burdens on mobile tax bases."
Nel documento del Tax Payer's Alliance si va poi oltre, e si sotiene come le cause della presente crisi internazionale siano addebitabili a rilassamento delle condizioni di concessione dei mutui sulla casa, e la costituzione di organizzazioni di concessione del credito garantite dal Governo USA (i.e. Fannie Mae e Freddy Mac. Altre misure hanno contribuito ad aggravare la crisi, come la regolametazione internazionale di Basilea II che ha fornito incentivi a spostare fuori bilancio i debiti:
In particolare: "The report points the finger of blame at US regulations that encouraged the relaxation of restrictions on home loans and the nationalisation of risk by the intervention of the government-backed lenders Fannie Mae and Freddie Mac. Other measures, such as the Basel accords providing incentives to push lending off balance sheet, added to financial problems".
Credo che questo aggiornamento di oggi corrisponde pienamente alla mia tesi sostenuta mesi addietro. Ora non ci resta che sperare che queste idee diventino a poco a poco di dominio pubblico.

Martedi 22 Febbraio 2011: In un interessantissimo articolo del settimanale inglese The Economist 17/2 "The big squeeze", si sostiene - calcoli e proiezioni alla mano - che le pricipali banche internazionali (figuriamoci le altre!) avranno grandi difficoltà ad assicurare un rendimento soddisfacente del proprio patrimonio netto (c.d. ROE) alla luce delle nuove regole di Basilea III, a meno che non riempiano i propri bilanci di titoli rischiosi (come per esempio i c.d. "Coco-bonds", obbligazioni convertibili in azioni, già piazzati da qualche banca ad investitori medio-orientali). Ecco uno stralcio significativo:

"Three big firms— Barclays, Credit Suisse and JPMorgan Chase—this week outlined how their investment-banking units can still make a respectable return on equity (ROE) over the medium term. The problem they face is that these divisions will be clobbered by the new Basel 3 rules. The required capital ratio will rise, as for most types of banking. But investment-banking units will also see a dramatic rise in the amount of risk-weighted-assets (RWAs) that this charge applies to. The result is that the absolute capital required under the new rules could be double that under the old ones. Taking the banks’ forecasts of their RWA under the new regime, and assuming a core capital ratio of 10%, the investment-banking units of Barclays and Credit Suisse made ROEs of about 10-11% last year, while JPMorgan’s division earned a slightly less paltry 13.5%. Performance like that would normally see these units earmarked for shrinkage or closure. Yet most banks are not about to pull the plug. One theory is that the return that investors demand has also fallen to reflect the lower levels of risk being taken at these firms. But in the real world investors are disappointed by the low ROEs now on offer. Some firms trade at below their book value (see chart), implying they cannot deliver acceptable returns to their owners. (...) The idea of an extra buffer got a boost on February 14th when Credit Suisse said it would issue SFr6 billion ($6.2 billion) of so-called “Coco” bonds to Middle Eastern investors. These will behave like debt, paying a coupon of about 9%, unless the bank’s core-capital ratio drops below 7% or regulators judge the bank to be close to collapse, at which point the Cocos will convert into equity. Until now only a couple of other banks had dabbled with Cocos, but Credit Suisse’s deal suggests a big market could exist. That is just as well, because on top of a 10% core-capital ratio, Swiss regulators will require it to carry 9%-worth (some SFr30 billion) of Coco bonds".


Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

Brevi dal mondo.


Cosenza (Italy), 28 Dicembre 2010

Nove trend da tenere sott'occhio nei prossimi mesi....
Presi singolarmente, mi sembrano segnali allarmanti. Presi complessivamente, potrebbero rivelarsi una miscela esplosiva per l'economia mondiale.
  • Francia, l'Istituto Nazionale di Statistica francese INSEE rivede al ribasso le stime del Prodotto Interno Lordo; anche il livello di debito pubblico diminuisce per effetto dei minori consumi e dei minori costi di trasporto, attestandosi ad un livello dell'81,5% del PIL nel terzo quadrimestre del 2010 (vedi Reuters 28/12 "French Second and Third Quarter GDP Revised Down": "France revised down its third-quarter gross domestic product growth to 0.3 percent on Tuesday, from an initial figure of 0.4 percent, and revised down its second-quarter GDP rise to 0.6 percent from a preliminary figure of 0.7 percent.(...) Gross public debt fell by 17 billion euros by the end of the third quarter, reducing the total to 1,574.6 billion euros, the equivalent of 81.5 percent of GDP, statistics office INSEE said in a statement.");
  • Germania, i consulenti economici del governo tedesco approvano l'idea di bond comunitari (detti anche "Eurobond"). I bond verrebbero emessi da tutti i paesi europei allo stesso tasso di interesse. Il motivo? Questi renderebbero stabile l'Eurozona, poichè i paesi europei rmarrebbero solvibili grazie alla forza del blocco comune europeo. L'idea è stata finora avversata dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel (vedi Deutsche Welle 27/12 "German government advisor backs eurobonds": "The debate about issuing so called eurobonds, or e-bonds, - loans with common interest rates across the eurozone - was ignited again on Monday when Professor Peter Bofinger, a member of the German government's panel of independent economic advisors, said that the bonds would stabilize the eurozone. "Issuing eurobonds would make it clear that the countries in Europe will remain solvent, and that it's just no longer possible to push some countries into a corner and burden these countries with extremely high interest," Bofinger said in an interview with German broadcaster Deutschland Radio. Eurobonds would be issued to all eurozone countries with the same interest rate, allowing those in financial difficulties to benefit from the collective strength of the bloc");
  • USA, il prezzo delle case diminuisce più del previsto a Ottobre, segno che il settore immobiliare rimarrà depresso nonostante la ripresa di altri settori dell'economia statunitense (vedi Bloomberg 27/12 "Home Prices in U.S. Decrease More Than Forecast": "A wave of foreclosures waiting to reach the market means home prices will remain under pressure in 2011, representing a risk to household finances. Federal Reserve policy makers this month said “depressed” housing and high unemployment remained constraints on consumer spending, reasons why they reiterated a plan to expand record monetary stimulus. (...). Eighteen of 20 cities showed a decrease in prices in October, led by a 2.1 percent drop in Atlanta, and decreases of 1.8 percent in Chicago and Minneapolis. Denver and Washington were the only two that posted gains. Six markets, including Atlanta, Charlotte, Miami, Seattle, Tampa and Portland, Oregon, reached their lowest levels in October since prices started to retreat. “The double-dip is almost here,” said David Blitzer, chairman of the index committee at S&P. Sales aren’t “giving any sense of optimism.”); 
  • BCE, aumenta l'acquisto di bond nell'ultimo periodo dell'anno. Nonostante l'aumento, i valori rimangono al di sotto dei livelli di inizio 2010 (vedi Bloomberg 27/12 "ECB steps up bond purchases to $1.47 billion": "Data from the European Central Bank shows it bought government bonds worth euro1.121 billion ($1.468 billion) in the week ended Dec. 24, as the ECB stepped up bond purchases in its fight against Europe's debt crisis. The previous week the central banks only invested euro603 million in bonds from governments with shaky finances such as Ireland, Greece and Portugal, disappointing traders who had hoped the ECB would play a more active role as the region tries to keep the debt crisis from pushing more states into international bailouts. Buying bonds supports their prices and keeps countries' borrowing costs in check. Despite the increase, Monday's data is still far below ECB bond purchases seen earlier this year");
  • Eurozona (I), la volatilità sui mercati europei è destinata a continuare nel 2011 e il Patto Franco-Tedesco di prevedere la compartecipazione dei detentori di bond alla restituzione del debito (detto anche Deauville pact) crea sempre più dubbi. In particolare, il piano potrebbe rendere più difficoltosa la stabilità futura dell'Area Euro, se i paesi periferici avessero necessità di indebitarsi maggiormente sui mercati (vedi AFP "European bond market faces another volatile year": "Analysts now warn that even with the help of the European Central Bank, which since May has been trying to stabilise the market by buying from banks bonds issued by periphery countries, the eurozone's financial difficulties are likely to persist. "The problem is going to flare up again if demand is insufficient when the peripheral states try to raise money in the market," said Vincent Chaigneau of Societe Generale CIB");
  • Eurozona (II), la crisi ha reso le economie europee più unite ma il sistema nel complesso è più fragile. Ora singoli paesi europei potranno dichiararsi insolventi: ciò renderà i mercati nervosi e la BCE meno adatta a combattere gli squilibri economici all'interno dell'Eurozona (vedi Wall Street Journal 27/12 "As Ireland Flails, Europe Lurches Across the Rubicon": "The two leaders had a risky plan: The Deauville pact, sealed that evening, called for investors holding bonds in insolvent euro-zone nations to shoulder losses on them, starting in 2013. That would instill discipline in profligate countries, but also implied that a Western European nation might default on its debts. That hadn't happened in half a century, and the mere suggestion would shake markets, Mr. Sarkozy's own advisers had warned. It also risked enraging the European Central Bank. For months, ECB President Jean-Claude Trichet, 68, had tried to rebuild investors' shattered confidence in the euro zone he had spent his career shaping. The central bank was almost single-handedly keeping Ireland and its tattered banks afloat. That task would be made more onerous by Ms. Merkel and Mr. Sarkozy's pact, which risked undermining the currency union itself");
  • Cina, il settore immobiliare continua a rimanere incandescente, nonostante le iniziative del governo cinese per calmierare il prezzo degli immobili. Secondo gli annunci, nel nuovo anno saranno messi in campo nuovi strumenti per deflazionare (!) l'economia cinese (vedi Reuters 28/12 "Analysis: China property market limps into new year": "Acutely aware of public anger over costly housing, Beijing will not stand for that. It will use higher interest rates, lending curbs and a battery of direct controls, from thwarting land speculators to levying a property tax, to deflate the real estate market. (...). Property prices will fall in the first six months of 2011, though by less than 10 percent, said Liu Shiqing and Xu Shengli, analysts at Essence Securities in Beijing. "Under the impact of the macro policies, shares in developers face high risks in the next two quarters," they said in a note to clients. (...). Real estate transactions and land prices have looked like rebounding in recent weeks, inviting the government to unveil fresh steps to cool the market at a time when the battle against inflation and asset bubbles is an official priority. Chinese Premier Wen Jiabao said on Sunday that he was not satisfied with the results of property tightening so far and voiced determination to pull housing prices back to a "reasonable" level within his term, which ends in early 2013. "Until now, the measures have not been implemented well enough, and we will reinforce our efforts in two ways," he told a radio broadcast. That means, Wen said, that China will build more affordable housing and implement harsher monetary measures and stricter controls over land sales to curb speculation");
  • Taiwan, per combattere la speculazione internazionale si introducono misure ancora più ristrettive di controlli sui  movimenti di capitale. Ora, non sarà più consentito agli stranieri detenere titoli derivati non trasferibili (contratti a termine senza facoltà di consegna, a prevalenza over-the-counter, NdA) che eccedano il 20% del controvalore in valuta locale, una misura espressamente rivolta contro gli investitori esteri. (vedi Bloomberg 28/12 "Taiwan Cuts Limits on Banks’ Holdings of Derivatives": "Taiwan’s central bank said it will step up curbs on the use of exchange-rate derivatives to combat currency speculation by foreigners. Banks’ holdings of non-deliverable forwards and options in the Taiwan dollar will be limited to 20 percent of their positions in the local currency with immediate effect, the central bank said in an e-mailed statement late yesterday. The ceiling was previously one-third. Deliverable forwards are exempt from the restrictions as they are used by local companies to protect earnings against exchange-rate fluctuations, it said. The change is designed “to maintain order in the currency market and to prevent foreign speculative capital from intervening in the market,” the statement said. Developing economies have stepped up attempts to curb volatility in their currencies as near-zero interest rates in the U.S. and Japan spur demand for higher-yielding emerging- market bonds and equities. Taiwan on Nov. 9 announced curbs on foreign investment in its debt, only allowing offshore funds to have up to 30 percent of their portfolios invested in all types of government bonds and money-market products");
  • 2011, sarà l'anno del ritorno al mercato azionario, alle obbligazioni societarie e ai fondi immobiliari , mentre verrà progressivamente abbandonato il settore Titoli di Stato (vedi Securities Technology Monitor "Investors to Move into Equities in 2011, According to Aberdeen": "With low interest rates set to persist, yield will become the all-encompassing priority for investors in 2011, prompting them to move out of government bonds and cash back into equities, corporate bonds and real estate, Aberdeen Asset Management predicts. Investors have favored emerging markets in recent months, and Aberdeen expects that to continue, with developing regions “powering global growth in 2011 and beyond.”. “In 2011 and beyond, global economic growth will be powered by Asian and emerging regions,” said Mike Turner, head of global strategy and asset allocation at Aberdeen. “Indeed, we’ll see an increasing polarization of East versus West in terms of economic performance and monetary policy response. Investors may continue to worry about inflation, but thanks to anemic growth in the developed world, we think the threat is confined to emerging regions”. Corporations in emerging markets will offer strong earnings in 2011, but their valuations are rising, Aberdeen said. Thus, another emerging markets play is to invest in multi-national corporations. Volatility will continue, however, due to sovereign debt and inflation fears. “Volatility is likely to be sustained and correlations high, lending alternative assets a greater role in smoothing multi-asset portfolio performance,” Turner said. Among fixed income assets, current spreads suggest that the best yield opportunities are in non-government bonds and emerging market debt, particularly given a positive outlook for defaults, and in emerging markets, generally sound economic fundamentals, Aberdeen said. Equities offer competitive dividend yields compared with government bonds, and real estate has a yield advantage, too, Aberdeen said. Rents are set to increase once a sustainable recovery arrives, and also in light of weak development activity across all property sectors in recent years"). 
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Cosenza (Italy), 24 Dicembre 2010


Cari amici di LEAF,
vorrei cogliere l'occasione per augurarvi un Buon Natale e un prospero Anno Nuovo.
Visto che quest'anno volge al termine, vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno nel promuovere la diffusione di conoscenza economica di tutto il mondo. Il successo di LEAF è sostenuto da persone come voi!

I migliori auguri,


Matteo Olivieri
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domenica 19 dicembre 2010

Ciao Professore!

Cosenza (Italy) 19 Dicembre 2010

Ore 1:11 am, CET
La notizia della morte del Prof. Tommaso Padoa-Schioppa coglie tutti di sorpresa. Una morte improvvisa, certamente prematura per chi aveva ancora molto da insegnare con la propria esperienza ed il proprio garbo. Se ne è andato come nel suo stile, senza clamore, attorniato dalla presenza per lui importante di amici, di cui ha sempre ricercato ed apprezzato la compagnia.

Io lo ricordo come mio professore a Francoforte (Germania), un professore modello, studente tra gli studenti. Nonostante rivestisse incarichi prestigiosi nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, era sempre accessibile e lieto di parlare tanto di economia quanto di società civile. Soprattutto sensibile al tema della formazione morale dei giovani economisti, spendeva molto tempo con i suoi studenti, che vedevano in lui una guida e a loro volta ricambiavano con affetto e riconoscenza.

Le sue lezioni erano tra le più partecipate: studenti di ogni nazionalità, che accorrevano per sentirlo insegnare, e che apprezzavano le sue grandi doti oratorie, come le sue illuminanti battute di spirito. Proprio per il piacevole clima che si respirava nella sua classe, era anche più facile creare amicizie tra studenti.

Voce autorevole dell'Italia nel mondo, di lui apprezzavano la signorilità sia i grandi economisti che i giovani studenti. Era spontaneo approcciarsi a lui con riverenza, e si veniva sempre ricambiati con un sorriso da vero galantuomo.
Addio Professore, i ricordi non si dimenticano...

Matteo

Il Corriere della Sera "E' morto Tommaso Padoa-Schioppa" 18/12 sera: "MILANO - E' morto improvvisamente a Roma Tommaso Pado-a-Schioppa. L'ex ministro dell'Economia è stato colpito da un arresto cardiaco mentre stava partecipando ad una cena organizzata a Palazzo Sacchetti, in via Giulia, dove aveva riunito un centinaio di amici. Verso le 21 ha avuto un malore ed è stato portato in un ospedale del centro della città dove è deceduto. Padoa Schioppa, di Belluno, aveva 70 anni. Economista, è stato ministro dell' Economia nel 2006 del secondo Governo Prodi. In passato aveva ricoperto il ruolo di membro del Board della Banca Centrale Europea".

Foto (C) Matteo Olivieri. Gennaio/Luglio 2004


Matteo Olivieri
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sabato 18 dicembre 2010

Previsioni settimana valutaria 19 - 25 Dicembre 2010

Cosenza (Italy), 18 Dicembre 2010

 
La nuova settimana ci porta diritti a Natale. Tradizionalmente si tratta di una settimana lavorativa corta e caratterizzata da frenesia (party-aziendali, aria di festa negli uffici, scambio di auguri ecc.).
Ho provato lo stesso a valutare a mercati fermi le tendenze per la nuova settimana, pur sapendo che è elevata la possibilità di errore.
  • Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: Tokio, Zurigo, Londra;
  • Apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA sulle seguenti piazze: Sidney, Tokio, Londra;
  • Apprezzamento dell'Euro nei confronti dello Yen giapponese;
  • Apprezzamento del Dollaro USA sulla Sterlina inglese (FX), Franco svizzero e Yen giapponese;
  • Apprezzamento della Sterlina inglese sull'Euro (FX);
  • Apprezzamento dello Yen giapponese nei confronti dell'Euro;
  • Apprezzamento del Dollaro Australiano nei confronti dello Yen giapponese sulle seguenti piazze: Londra, New York, Zurigo (ma deprezzamento in Europa);
  • Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: New York, Londra (ma deprezzamento a Tokio e Sidney);
  • Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dello Yen giapponese. 
La sigla (FX) indica le migliori possibilità di guadagni.
Come si può vedere sarà una settimana nervosa e caratterizzata da molta volatilità. Alcune valute si apprezzeranno su determinate piazze ma non su altre (probabilmente il risultato finale sarà un sostanziale equilibrio rispetto ai valori di chiusura di questa settimana). In altri casi, assisteremo - a mio avviso - a ondate di acquisti di valuta estera su diversi mercati (soprattutto asiatici), il che lascia intuire una tendenza al deprezzamento di diverse valute asiatiche (segno di ripresa dell'inflazione,?!)...per cui attenzione al pericolo di scivoloni sul ghiaccio!

 
Con questo post concludo le mie previsioni settimanali per il 2010. Ringrazio tutti i frequentatori di questo blog e con l'occasione faccio i migliori auguri di un Santo Natale a quanti hanno seguito con assiduità i miei post sull'argomento. Il servizio riprenderà regolarmente a partire dalla settimana valutaria di lunedi 10 Gennaio 2011.

 
AGGIORNAMENTI
Sabato 18 Dicembre 2010: Un articolo di oggi su Bloomberg forse potrebbe spingere a confermare la mia analisi di "ondata di acquisti" sui mercati asiatici: alcuni primari investitori USA si dicono convinti che esistono le condizioni per ondate di vendita sul mercato statunitense. Vedi "Treasury Yield Curve Is Steepest Since February on Tax-Reduction Extension": "“The market will be subject to selling,” said Brian Edmonds, head of interest rates in New York at Cantor Fitzgerald LP, one of the 18 primary dealers that trade directly with the Fed. “It’s hard to think of anything good for bonds coming out of the tax-cut extension. Something has got to give.”".
Se l'interpretazione è giusta, a fronte di vendite sul mercato USA potrebbero verificarsi acquisiti sui mercati asiatici...staremo a vedere.

 
Lunedi 20 Dicembre 2010: Ad oggi 7 previsioni su 10 risultano certamente avverate (pari al 70%). In particolare:
  • OK   Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: Tokio, Zurigo, Londra e
  • OK   Apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA sulle seguenti piazze: Sidney, Tokio, Londra; 
  • [???]   Apprezzamento dell'Euro nei confronti dello Yen giapponese;
  • =/=/=   Apprezzamento del Dollaro USA sulla Sterlina inglese (FX), Franco svizzero e Yen giapponese;
  • OK   Apprezzamento della Sterlina inglese sull'Euro (FX);
  • OK   Apprezzamento dello Yen giapponese nei confronti dell'Euro;
  • OK   Apprezzamento del Dollaro Australiano nei confronti dello Yen giapponese sulle seguenti piazze: Londra, New York, Zurigo (ma deprezzamento in Europa);
  • OK   Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: New York, Londra (ma deprezzamento a Tokio e Sidney);
  • OK   Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dello Yen giapponese. 
NB: Devo verificare come mai ho contemporaneamente due previsioni opposte sul cambio Euro/Yen. Probabilmente si tratta di un mio errore di battitura. Controllerò appena possibile i calcoli da me effettuati.

 
[2] Sull'apprezzamento record del Franco svizzero nei confronti dell'Euro segnalo Comdirect "Devisen: Euro tritt auf der Stelle - Schweizer Franken mit neuem Rekordhoch": "Der Franken kletterte am Montag erneut auf ein Rekordhoch zum Euro. 'Der Franken ist die neue DM', sagte Experte Umlauf. Die Flucht in Sicherheit halte an. Auch die Schweizerische Notenbank habe ihren Widerstand gegen eine weitere Aufwertung inzwischen offenbar aufgegeben. Vor diesem Hintergrund dürfte der Franken auch in den kommenden Wochen weiter zulegen".
...LEAF lo aveva previsto!

Venerdi 24 Dicembre 2010: A conclusione di settimana, sono 8 su 10 le previsioni sicuramente indovinate (pari all'80%). In particolare: 
  • OK Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: Tokio, Zurigo, Londra e
  • OK Apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA sulle seguenti piazze: Sidney, Tokio, Londra;
  • [???] Apprezzamento dell'Euro nei confronti dello Yen giapponese;
  • OK/=/NO Apprezzamento del Dollaro USA sulla Sterlina inglese (FX), Franco svizzero e Yen giapponese;
  • OK Apprezzamento della Sterlina inglese sull'Euro (FX);
  • OK Apprezzamento dello Yen giapponese nei confronti dell'Euro;
  • OK Apprezzamento del Dollaro Australiano nei confronti dello Yen giapponese sulle seguenti piazze: Londra, New York, Zurigo (ma deprezzamento in Europa);
  • OK Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dell'Euro sulle seguenti piazze: New York, Londra (ma deprezzamento a Tokio e Sidney);
  • OK Apprezzamento del Franco svizzero nei confronti dello Yen giapponese.
NB: Devo verificare come mai ho contemporaneamente due previsioni opposte sul cambio Euro/Yen. Probabilmente si tratta di un mio errore di battitura. Controllerò appena possibile i calcoli da me effettuati.


 
Matteo Olivieri
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venerdì 17 dicembre 2010

Previsioni sui tassi di interesse 2011


Cosenza (Italy), 17 Dicembre 2010

E' sempre interessante provare ad immaginare il futuro, ma predirlo deducendolo dalle informazioni attualmente desumibili dai mercati finanziari e valutari è qualcosa di entusiasmante. In questo periodo dell'anno sono in molti a cimentarsi con previsioni dei tassi di interesse per il 2011.
La tabella seguente mi sembra tra le migliori in cui mi sono imbattuto finora, sia perchè la fonte è una rispettata istituzione internazionale, sia perchè ha il pregio di includere non solo i tassi di interesse della BCE e FED, ma anche i principali tassi di interesse interbancari europei e statunitensi (Euribor, Libor, Tasso Swap).

Dalla tabella precedente si evincono almeno 3 informazioni utili:
  1. I tassi di interesse interbancari USA cresceranno più velocemente di quelli europei;
  2. La politica monetaria della BCE continuerà ad essere "accomodante", mentre quella della FED tutt'al più abbandonerà il range 0%-0.25% per stabilizzarsi sullo 0.25% stabile;
  3. Le rendite di titoli a 5 e 10 anni aumenteranno sie in Europa che negli USA, ma in questi ultimi di più.
Considerati questi elementi, è lecito attendersi un declino maggiore del prezzo dei titoli USA rispetto a quelli europei, specialmente con scadenza 5 anni, certamente accompagnato da ulteriori vendite dei titoli obbligazionari interessati. Con molta probabilità questo potrebbe dire che nel 2011 il Dollaro comincerà nuovamente ad apprezzarsi nei confronti dell'Euro. Nel complesso, il fatto che i tassi di interesse delle due banche centrali sono ipotizzati immutati, suggerisce che le condizioni dell'economia rimangono sostanzialmente immutate, e con esse, anche le spinte inflazionistiche.

Matteo Olivieri
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giovedì 16 dicembre 2010

L'anno che verrà


Cosenza (Italy), 16 Dicembre 2010

Prospettive amare per le economie industrializzate. Livello di debito pubblico in aumento, produzione industriale stagnante, difficoltà del sistema del credito, ed ora si aggiunge la notizia che ognuno temeva: le principali banche centrali del mondo - dopo essersi impegnate per lunghi mesi in programmi di salvataggio dei mercati - si trovano ora a corto di liquidità.
Due le  notizie di oggi degne di nota: la BCE ha chiesto ed ottenuto la delibera di ricapitalizzazione del proprio patrimonio; la quota di capitale proprio raddoppierà dai 5,7 ai 10,8 miliardi di Euro in un arco di tempo di due anni a partire già da questo Dicembre. spetterà alle singole banche centrali nazionali di "pagare il conto" di questa ricapitalizzazione (è la fine delle singole banchecentrali nazionali europee e la nascita di una Super-BCE, ?!). La seconda notizia è che la FED - in base a stime professionali - starebbe incorrendo in perdite nell'ordine di3,6 miliardi di Dollari.  In particolare:
  • Reuters 16/12 "Fed Sitting on $3.6 Billion Monetary Easing Loss" ("The Federal Reserve is currently sitting on paper losses of about $3.6 billion on the purchases of U.S. Treasurys it has made since November 12, according to an analysis by Reuters Insider. According to calculations by Reuters Insider credit analyst Ed Rombach, the average duration of the Fed's new portfolio of bonds is just under 5 years, and every 1-basis-point rise in 5-6-year Treasury yields results in a loss of about $65 million, The mark-to-market calculations do not include Thursday's $6.78 billion worth of purchases by the Fed. The current market value of the portfolio is $119.5 billion, versus its notional value of about $127.6 billion, according to the calculations.");
  • FAZ 16/12 "EZB verdoppelt ihr Grundkapital": "Schon in der ersten Wochenhälfte waren entsprechende Pläne durchgesickert, jetzt ist es offiziell: Die Europäische Zentralbank wird ihr Grundkapital nahezu verdoppeln. Das Geld sollen jetzt die nationalen Notenbanken nachschießen. Die Europäische Zentralbank (EZB) wird ihr Grundkapital von 5,7 auf 10,8 Milliarden Euro fast verdoppeln. Das kündigte die Bank am Donnerstag in Frankfurt am Main an. Aufgebracht wird das Geld von den einzelnen nationalen Notenbanken, auf die Deutsche Bundesbank entfallen rund eine Milliarde Euro. Grundlage dafür ist ein bei Einführung des Euro festgelegter Kapitalschlüssel. Der Jahresgewinn und damit die Ausschüttung der Bundesbank an den Staatshaushalt solle durch die Kapitalerhöhung nicht beeinträchtigt werden. Mit dieser ersten Kapitalaufstockung seit wölf Jahren wird am 29. Dezember 2010 begonnen. Die Einzahlungen sollen auf drei Jahre verteilt werden, so dass für die Bundesbank zunächst eine Überweisung von rund 316 Millionen Euro fällig wird".

Finchè ci saranno mezzi monetari disponibili, i tassi di interesse potranno rimanere bassi e sotto controllo. Dubito tuttavia che si possa sperare a lungo in continue ricapitalizzazioni tramite le singole banche centrali (questa attuale è la prima dopo 12 anni di vita della BCE). Appena anche questa possibilità si esaurirà, i tassi di interesse schizzeranno alle stelle...a meno che l'economia non si riprenda da sola.

Ho come l'impressione che il 2011 sarà un anno fondamentale per l'economia mondiale: l'anno in cui ci si renderà definitivamente conto che la strategia del pompare moneta nei mercati è stata del tutto inutile, ma forse sarà proprio questa la nostra forza per trovare nuove vie d'uscita a questa crisi.

AGGIORNAMENTI

17 Dicembre 2010: In una interessante tabella pubblicata su FAZ, si mettono a confronto i valori di Credit Default Swaps (CDS) di un gruppo di paesi,  per il periodo Dcembre 2009 - Dicembre 2010. I CDS rappresentano il tasso (premio) da pagare ai sottoscrittori per assicurarli dal rischio di  insolvenza sovrano. La tabella mostra come i tassi di interesse sui CDS siano aumentati in maniera più che proporzionale nei pasi PIIGS più Belgio, mentre sono diminuiti in quei paesi che nel 2009 erano improvvisamente diventati il centro dell'attenzione internazionale (p.e. Ucraina, Russia, Dubai).

Moody's: Rating zu spät an kritische Lage angepasst
Matteo Olivieri
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domenica 12 dicembre 2010

Previsioni settimana valutaria 12 - 18 Dicembre 2010

Cosenza (Italy), 12 Dicembre 2010

La settimana valutaria che si è appena conclusa ha riservato molte soprese. Quella maggiore è senza dubbio stata il non avverarsi (!) della mia previsione di un nuovo poderoso apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA. Certamente molti fattori - che ho evidenziato nella mia analisi giorno per giorno - possono aver impedito tale apprezzamento, ma senza dubbio i calcoli da me effettuati si sono rivelati corretti, anche dopo ripetute verifiche.
Nel tentativo di impedire che in futuro si ripresentino simili inconvenienti, ho provato da un lato ad allargare il panel di valute da me settimanalmente analizzate (nel caso in cui segnali importanti provengano da valute "minori"), e dall'altro a modificare il modo in cui i risultati vengono comunicati.
Un lavoro notevole da parte mia, ma facilitato dal fatto che mi sono auto-costruito un software ritagliato sulle mie specifiche esigenze, il quale mi consente un notevole risparmio di tempo.
Ecco dunque a mercati fermi le mie previsioni per la nuova settimana valutaria:
  • Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia);
  • Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
  • Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
  • Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
  • Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
  • Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
  • Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
  • Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
  • Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);
Alla luce di questi dati, concordo con l'articolo CNBC del 10 Dicembre "FX OUTLOOK-Euro to drop as EU leaders meet; Fed meeting looms" secondo cui l'Euro in settimana dovrebbe estendere le perdite nei confronti del Dollaro USA (vedi "The euro should extend losses against the dollar next week as a meeting of European Union leaders will likely heighten concerns about deepening divisions within the bloc over how to solve its debt crisis. The euro slipped toward $1.3150 on Friday and ended the week down 1.2 percent versus the dollar. Charts suggest the euro could fall back to its December low of $1.2970, while positioning data showed more bearishness as speculators more than doubled bets against the currency in the latest week. EU heads of state and government meet on Dec. 16-17 to discuss the region's spreading debt crisis. Expectations of meaningful progress are low after Germany and France on Friday rejected calls for an increase in the bloc's rescue fund and joint sovereign bonds").

AGGIORNAMENTI

Lunedi 13 Dicembre 2010:
[1]
Ad oggi (ore 3pm, +1GMT) 7 delle mie 9 previsioni risultano avverate (pari al 77,77%). Ecco il dettaglio (Fonte: CNBC):

NO Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia);
OK Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
OK Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
OK Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
OK Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
OK Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
OK Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
NO Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
OK Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);

Tra breve apriranno i mercati negli USA, e sarà interessante vedere come si comporteranno. Anomalo il comportamento finora mostrato dalla Sterlina inglese; l'Euro delude invece le aspettative di inizio mattinata.

[2]
Un articolo su cui converrà - a mio avviso - continuare a riflettere a lungo è su Comdirect 13/12 ore 16:30 "Devisen: Eurokurs steigt über 1,33 US-Dollar - Risikoneigung gestiegen", secondo cui la quotazione dell'Euro in Occidente ha superato in giornata la quota di 1,33USD, mentre sui mercati asiatici è addirittura sceso sotto (!) quota 1,32USD. Ciò vuol dire che l'attuale apprezzamento dell'Euro è un qualcosa di limitato alle sole economie occidentali: avevo preannunciato tale evenienza nelle mie previsioni di domenica, ma il risultato di oggi è di segno opposto rispetto a quanto da me ipotizzato...come mai? Stanno avvenendo interventi sui mercati?
(Vedi "FRANKFURT (dpa-AFX) - Der Kurs des Euro ist am Montag über die Marke von 1,33 US-Dollar gestiegen. Die europäische Gemeinschaftswährung wurde mit 1,3352 Dollar gehandelt. Im asiatischen Handel hatte der Euro noch knapp unter der Marke von 1,32 Dollar notiert. Die Europäische Zentralbank (EZB) hatte den Referenzkurs am frühen Nachmittag noch auf 1,3267 (Freitag: 1,3244) US-Dollar festgesetzt. Der Dollar kostete damit 0,7538 (0,7551) Euro. 'Die Erholung ist in erster Linie eine Reaktion auf die Verluste der vergangenen Woche', sagte Antje Praefcke, Devisenexpertin der Commerzbank. Zudem habe die Risikoneigung an den Märkten zugenommen, dies zeigten auch die freundlichen Aktienmärkte. Auch die Beruhigung an den Anleihemärkten der hochverschuldeten Randländer der Eurozone habe den Euro gestützt. 'Der Markt warte jetzt allerdings auf die Gipfeltreffen der Europäischen Union am Donnerstag und Freitag', sagte Praefcke. Bundesfinanzminister Wolfgang Schäuble (CDU) erwartet von diesem Gipfel zumindest eine Einigung auf einen permanenten Krisenmechanismus. Mit einer raschen Entscheidung könnte einiges an Unsicherheit aus dem Markt genommen werden, erwartet die Commerzbank-Expertin").

[3]
Un interessante articolo Reuters di oggi "Moody's May Cut US Rating on Tax Package" prova a spiegare i motivi del veloce apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA. Ciò sarebbe addebitabile alla notizia diffusa dall'agenzia di rating Moody's, che si è dichiarata pronta a valutare un declassamento del rating degli USA, se dovesse passare il pacchetto di agevolazioni fiscali e di aiuti ai disoccupati, che il Presidente Barack Obama vorrebbe diventasse legge.
L'agenzia Moody's motiva la propria affermazione sostenendo che se la proposta diventasse legge, essa avrebbe impatti negativi sulla finanza pubblica statunitense, aggravando il già elevato deficit federale.
Un declassamento del rating USA creerebbe un vero e proprio tsunami finanziario, visto che per decenni il debito USA è stato considerato un "porto sicuro" nei bilanci delle aziende in ogni parte del mondo (vedi "Moody's warned Monday that it could move a step closer to cutting the U.S. Aaa rating if President Obama's tax and unemployment benefit package becomes law. The plan agreed to by President Obama and Republican leaders last week could push up debt levels, increasing the likelihood of a negative outlook on the United States rating in the coming two years, the ratings agency said. A negative outlook, if adopted, would make a rating cut more likely over the following 12-to-18 months. For the United States, a loss of the top Aaa rating, reduce the appeal of U.S. Treasuries, which currently rank as among the world's safest investments. "From a credit perspective, the negative effects on government finance are likely to outweigh the positive effects of higher economic growth," Moody's analyst Steven Hess said in a report sent late on Sunday. After Obama announced his plan, Treasury prices fell sharply in volatile trade last week and yields have hit a six-month high, in part due to concerns over the effect the package will have on government debt levels. If the bill becomes law, it will "adversely affect the federal government budget deficit and debt level," Moody's said").

Martedi 14 Dicembre 2010:
Anche oggi (ore 2:48 pm, +1GMT) sono 7 su 9 le mie previsioni che risultano avverate (pari al 77,77%). L'Euro sembra dare segnali di cedimento sul Dollaro USA, non altrettanto invece la Sterlina inglese sull'Euro. Ecco il dettaglio (Fonte: CNBC):

NO   Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia);
OK   Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
OK   Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
OK   Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
NO   Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
OK   Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);

[2]
Il Dollaro USA comincia la lunga marcia verso l'apprezzamento nei confronti dell'Euro, ma la giornata è stata caratterizzata da elevata volatilità.

Vedi:
Mercoledi 15 Dicembre 2010:
[1]
Domani è previsto l'incontro dei ministri e capi di Stato europei a Bruxelles per proporre alcune modifiche ai Trattati Europei. Ma già prima dell'incontro gli animi si scaldano e ilministro degli esteri lussemburghese ammonisce Francia e Germania dal non cadere in comportamenti "arroganti", che andrebbero contro lo spirito europeo della solidarietà.
In particolare si veda FAZ 14/12 "Luxemburg warnt vor „Arroganz“", dove il ministro lussemburghese peraltro aggiunge che Francia e Germania nel corso dell'anno prima hanno creato problemi, poi a Bruxelles hanno trionfalmente dichiarato "teatralmente" di aver risolto i problemi e di aver fatto fare un passo in avanti all'Europa ("Einen Tag vor dem Treffen der EU-Staats- und Regierungschefs ruft Luxemburgs Außenminister Jean Asselborn die Regierungen in Berlin und Paris zur Zurückhaltung auf. „Ich kann Deutschland und Frankreich nur warnen vor einem Machtanspruch, der eine gewisse Überheblichkeit und Arroganz ausdrückt, die das europäische Grundprinzip der Solidarität missachten“, sagte Asselborn der Zeitung „Die Welt“. Die Marschroute der Europäischen Union müsse von allen 27 Mitgliedstaaten gemeinsam getragen werde. Die großen Ländern könnten sie nicht vorschreiben. Asselborn kritisierte Deutschlands Auftreten. „Nach meinem Eindruck gab es Szenen in diesem Jahr, da haben Frankreich und Deutschland vor einem EU-Gipfel Probleme erst geschaffen, dann sind sie nach Brüssel gekommen und haben theatralisch gezeigt: Wir haben die Probleme gelöst und Europa vorangebracht“, sagte er. Asselborn forderte zudem, beim kommenden EU-Gipfel nicht wieder von Stimmrechtsentzug und generell von der Haftung des Privatsektors zu reden").
 
Insomma, parole di fuoco! Ditemi voi se dichiarazion simili (che peraltro confermano quanto da me riportato su questo blog) possono rassicurare i mercati finanziari!

[2]
Oggi (ore 3:10 pm, +1GMT) sono 6 su 9 le mie previsioni che risultano avverate (pari al 66,66%). L'Euro cede nei confronti del Dollaro USA, tentando di ritornare sui livelli di fine settimana scorsa. I mercati sono in ogni caso in attesa delvertice dei ministri e capi di Stato europei a Bruxelles. Probabilmente i cambi riserveranno ancora molta volatilità.

Buono il comportamento della Sterlina inglese nei confronti dell'Euro, ma ancora troppo debole, mentre il Dollaro recupera nei confronti dello yen, riportandosi ai livelli di fine settimana scorsa. Ecco il dettaglio (Fonte: CNBC):

NO    Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia);
OK    Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
 =      Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
OK    Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
NO    Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
OK    Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);

[3]
Ecco, alle 8:38 pm (+1GMT), il cambio Euro/Dollaro USA tocca quota 1.3227, e si riporta ai livelli di Sabato 11 Dicembre. Se le mie previsioni sono esatte, da domani saranno solo guadagni...teniamo le dita incrociate!


Giovedi 16 Dicembre 2010:
[1]
Ad oggi sono 6 su 9 le previsioni da me sicuramente indovinate (pari al 66,66%). Rispetto a ieri, il paniere di valute è tuttavia variato: l'Euro rimane ai livelli di fine settimana scorsa rispetto al Dollaro USA, lo Yen perde quanto finora guadagnato nei confronti del Dollaro USA. Bene ancora il Franco svizzero, che tuttavia pare indebolirsi rispetto alle posizioni conquistate nei giorni scorsi. Nel complesso, l'unica anomalia riguarda la Sterlina inglese, che non si è ancoraapprezzata nei confronti dell'Euro. Ecco il dettaglio (Fonte CNBC, ore 2:20, CET):

 =      Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia);
OK    Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
 =      Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
OK    Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
OK    Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
NO    Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
OK    Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);

[2]
Bene, finalmente l'Euro ha rotto la resistenza e si deprezza in maniera stabile nei confronti del Dollaro USA. Così anche questa previsione sembra destinata ad avverarsi. Se tutto va bene, domani ci sarà la spallata finale...teniamo le dita incrociate Ora, 1 EUR = 1.3213 USD (8:44 pm, CET).

Venerdi 17 Dicembre 2010:
[1]
L'agenzia di rating Moody's declassa la qualità del debito dell'Irlanda di ben 5 voti, portandolo a Baa1 dal precedente Aa2, vedi Reuters 17/12 "Moody's Slashes Ireland's Rating by Five Notches". Nell'articolo si dice che il debito dell'Irlanda è quadruplicato da fine 2007 ad oggi
("Moody's Investors Service slashed Ireland's credit rating by five notches to Baa1 from Aa2 on Friday and warned further downgrades could follow if Ireland was unable to stabilise its debt situation. Ireland's debt levels have quadrupled since late 2007 on the back of a banking sector meltdown, and it needs solid economic growth to ensure it can meet repayments and fiscal targets set down in the 85 billion euros EU/IMF bailout agreed last month. Moody's downgrade followed Fitch's move last week to become the first ratings agency to strip Ireland of its 'A' credit status, cutting it by three notches to BBB+ following the debt-stricken government's request for an EU/IMF bailout. S&P is the only ratings agency that still has Ireland in the top band but that may not last long as it has its A rating on review for a possible downgrade").

Questo ulteriore downgrade finirà per innescare un'altra ondata di vendite di bond irlandesi, in modo tale che i bilanci bancari continuino a rispettare la regolamentazione di Basilea II. In particolare, se le banche vorranno continuare a tenere titoli irlandesi nei loro bilanci, dovranno destinare a riserva patrimoniale una maggiore quantità di garanzie. Per questo motivo, vendere titoli irlandesi si rivela la scelta più semplice ed economica.
La tabella che segue riassume i criteri di ponderazione del rischio di credito da ascrivere in bilancio, secondo la vigente normativa di Basilea II.
Come si può notare agevolmente, un declassamento da parte delle agenzie di rating comporta la necessità di iscrivere i crediti in bilanci con un maggior coefficiente di ponderazione del rischio di credito, con conseguente necessità di destinare maggiori riserve patrimoniali.
Al momento, così leagenzie di rating valutano la qualità del debito dell'Irlanda (Fonte FAZ):
Moody's: Rating zu spät an kritische Lage angepasst
Inoltre, poichè il debito irlandese è per la maggior parte detenuto da banche tedesche e inglesi (oltre che da banche irlandesi) - vedi grafico qui sotto - senza dubbio si avranno effetti a catena anche sui bilanci di queste ultime.


[2]
A chiusura dei mercati europei, ecco lo stato finale delle mie previsioni (ore 4:50pm, CET): 8 previsioni esatte su 9 (pari all'88,88%).
Eccellente il comportamento del cambio Euro/Dollaro, che - per come previsto - si sarebbe deprezzato nei confronti del Dollaro USA. Bene anche Yen giapponese e Franco svizzero, anche se sul finire di settimana hanno mostrato segni di cedimento. Unica nota non in linea con le mie previsioni è la Sterlina inglese, il cui comportamento già da qualche settimana non è quello che ci si attenderebbe. Nel dettaglio:

OK   Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Euro (tranne che in Svizzera e Australia)

OK   Apprezzamento del cambio Euro/Yen giapponese;
OK   Apprezzamento del cambio Yen giapponese/Dollaro USA;
OK   Apprezzamento del cambio Dollaro USA/Sterlina inglese;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Euro;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Dollaro USA;
OK   Apprezzamento del cambio Franco svizzero/Yen giapponese;
NO   Apprezzamento del cambio Sterlina inglese/Euro;
OK   Apprezzamento del cambio Dollaro Australiano/Yen giapponese (tranne che in Svizzera);

L'Euro raggiunge gli 1,315 USD, con una flessione di più dello 0,5% rispetto a fine settimana scorsa (tutti guadagni per chi ha seguito i miei consigli). Incredibile la cavalcata del Dollaro USA: in soli 4 giorni l'Euro ha perso circa l'1,5%.


Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.