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martedì 31 agosto 2010

[Riapertura blog] Apprezzamento dello Yen nonostante tutto: una possibile spiegazione!


Cosenza (Italy), 31 Agosto 2010

Dichiaro il blog ufficialmente riaperto dopo la pausa estiva!

In questi giorni si sta assistendo a qualcosa di interessantissimo: il Governatore della Bank of Japan ha improvvisamente interrotto il vertice mondiale di Jackson Hole (Wyoming, USA) promosso dalla FED, dove si erano ritrovati a discutere economisti, banchieri centrali e manager delle più importanti banche d'affari da oltre 40 paesi del mondo, per capire cosa sta succedendo sui mercati. Ritornato in giappone domenica, si è riunito con i suoi consiglieri e lunedi mattina è stato varato un nuovo pacchetto di mutui alle banche giapponesi, nel tentativo di stoppare l'apprezzamento dello Yen.
Tentativo fallito: lo Yen sta continuando ad apprezzarsi. Un simile esempio è da scrivere a futura memoria nei libri di testo di economia, e da ricordare a quanti spesso si ritengono soddisfatti nel ripetere che esiste una semplicistica relazione tra aumento della massa di moneta e deprezzamento monetario.

Come spiegare questo "grattacapo" economico? La mia posizione è chiara: non occorre strappare i libri di economia attualmente in commercio. Al contrario, se confrontiamo i tassi di interesse (p.e. a 3 mesi) tra USA e Giappone con le aspettative sui tassi di cambio su scadenze equivalenti, ci si rende conto che - al momento - lo Yen è destinato ad apprezzarsi in ogni caso! Infatti, benchè i tassi di mercato siano al momento più alti negli USA che in Giappone, l'attesa di apprezzamento dello Yen è maggiore rispetto a quella del Dollaro. Ciò fa sì che sia più conveniente esportare Yen all'estero!
Per questo motivo concordo con l'opinione espressa in Reuters 31 Agosto "Yen rises, heads to 4th straight monthly gain vs dollar", in cui si sostiene che l'intervento della BoJ è più che altro simbolico e finirà per non avere effetti rilevanti sul tasso di cambio dello Yen (cfr. "The policy action by the BoJ isn't going to change the market's mood. It would probably take intervention to shake things up a bit," said Vassili Serebriakov, currency strategist at Wells Fargo in New York").
Se dunque gli interventi della BoJ sono di fatto inefficaci, cosa potrebbe far deprezzare lo Yen? A mio avviso, un aumento dei tassi di interesse giapponesi! Se i miei calcoli sono esatti, un aumento dei tassi di interesse di circa lo 0,50% sarebbe sufficiente a fermare l'esportazione di Yen e di invertire la tendenza con un afflusso di capitali. Ciò, ovviamente comporterebbe un aumento dell'inflazione e del debito domestico: cosa non priva di rischi collaterali, ma sempre meglio del rischio di una (nuova) deflazione!

Ovviamente, sono consapevole che proporre tale soluzione ha qualcosa di "pionieristico". Tuttavia, è solo tramite un afflusso di capitali che si potrebbe di fatto far deprezzare lo Yen, poichè verrebbe (!) a mancare la possibilità di investire con più profitto gli Yen all'estero. In entrambi i casi, va poi notato, che il bilancio della BoJ subirebbe perdite (nel primo caso perchè gli Yen venduti in Giappone vengono investiti all'estero; nel secondo caso perchè la BoJ dovrebbe pagare interessi più alti per far rimanere il denaro in Giappone)!

Inoltre, è sotto gli occhi di tutti che nè gli strumenti ordinari nè quelli straordinari delle Banche Centrali si stanno rivelando in grado di risolvere le gravi oscillazioni sui tassi di cambio sui mercati mondiali.
Mi è tuttavia chiaro che la BoJ, che proprio lunedi ha deciso di immettere nuova moneta sul mercato, non potrà decidere a breve di aumentare i tassi di interesse (il che equivale a togliere moneta dal mercato) per un semplice motivo di logica: tuttavia, ritengo che l'aumento dei tassi sia l'unica soluzione effettiva per stabilizzare i cambi! Se questa ipotesi si rivelerà vera, occorrerà poi valutare le reazioni delle altre banche centrali, in primis la BCE (cfr DIE WELT 31 Agosto, "Moderate Inflation – Kein Zinsdruck für EZB": nell'articolo si sostiene che nonostante la crescita dell'inflazione all'1/% di Luglio [0,9% in Germani, ndr], non esiste necessità di alzare i tassi di interesse "Der schwache Preisauftrieb gibt der EZB Spielraum, die Zinsen bis auf weiteres unverändert zu lassen“, sagte Christoph Weil von der Commerzbank." )

Staremo a vedere come si muoverà la BoJ ancora in questi giorni e che impatto avranno queste decisioni sull' incontro della BCE di questo giovedi per valutare eventuali variazioni dei tassi di interesse nell'Eurozona.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

sabato 14 agosto 2010

Diario delle vacanze: mie previsioni sui mercati dei cambi!


Località non specificata

03/09: Ad un giudizio superficiale, bisognerebbe concludere che quasi nessuna (!) delle previsioni da me fatte si sia verificata questa volta. Ad un'osservazione più attenta ci sarebbero moltissime questioni da porre, le quali richiederebbero tempo eccessivo per le finalità di questo blog.

Per semplicità riporto la sintesi grafica delle variazioni nei tassi di cambio (leggere e confrontare i grafici dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra):




Al riguardo tuttavia solo alcune considerazioni che mi sembrano essenziali:
  1. Le mie previsioni si sono dimostrate vere per la prima parte della settimana, precisamente dalla riapertura dei mercati di lunedi fino a circa martedi sera. Mercoledi i mercati erano "attendisti", in attesa di nuovi dati e della decisione BCE per il giovedi;
  2. Nonostante i recuperi nella seconda parte della settimana, si è ritornati in molti casi all'incirca alla situazione di inizio settimana: a parte i casi in cui le mie previsioni si sono avverate e che sono contraddistinte da un equivocabile trend, negli altri casi i tassi di cambio non mostrano una chiara tendenza che contraddica le previsioni da me fatte; tutt'al più hanno annullato le perdite (secondo le mie previsioni, guadagni!) di inizio settimana;
  3. Le uniche previsioni che si sono dimostrate palesemente in contrasto con le vicende dei mercati sono guarda caso quelle che sono state interessate da interventi di alcune banche centrali (p.e. BoJ)!
La lezione che personalmente ne traggo è la seguente: da qualche tempo le Banche Centrali delle valute interessate intervengono sistematicamente sui mercati quando le possibilità di arbitraggi sulle proprie valute divengono vistose!

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30/8: Tutte le previsioni al momento (!) si stanno avverando, eccezion fatta per quelle riguardanti lo Yen.
Infatti, diversamente da quanto ritenevo, la BoJ è intervenuta sul mercato giapponese rinnovando un prestito a condizioni dello 0,1%. tale prestito, da 118 miliardi di Dollari USA, ha lo scopo di allentare l'apprezzamento dello Yen (cfr. Bloomberg 30/8 "BOJ Boosts Loan Program, Pledges More Steps If Needed (Update3)" e CNBC "BOJ Eases Policy to Fight Yen Rise, Impact Seen Slim").
Interessante notare che nonostante l'immissione di moneta da parte della BoJ, lo Yen continui ad apprezzarsi, e che solo Sterlina Inglese e Dollaro Australiano non segnano al momento un chiaro trend rispetto all'Euro, per come da me indicato.
A questo punto si pone una domanda lecita: senza l'intervento della BoJ, lo Yen si sarebbe deprezzato (per come io ho scritto nel mio precedente post, ndr) oppure si sarebbe apprezzato ancora di più (per come i media internazionale lasciano intendere, ndr)?
Insomma, si prospetta una settimana valutaria entusiasmante... senz'altro da tenere sott'occhio!

PS: Giusto per dare la dimensione dell'importanza delle previsioni da me fatte, allego la seguente tabella. Sulla parte di sinistra il crollo dell'Euro rispetto al Dollaro USA (al momento circa -0.65%, con punte ancora maggiori nel corso della giornata); sulla destra (colorato in giallo, ndr!) un articolo ancora del 29 Agosto in cui Klaus Regling, capo economista dell'European Financial Stability Facility (EFSF) (in pratica, l'organismo che supervisiona l'andamento del c.d. Fondo di Slavataggio Europeo, o "ombrello", ndr) sostiene: "Il corso dell'Euro è aumentato. I mercati si sono calmati. Pochi sono ora quelli che speculano sul fatto che l'Eurozona possa andare in pezzi" (traduzione in proprio)...Insomma, ancora una volta molti economisti si sono fatti trovare impreparati!!!

...meno male che c'è LEAF!
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28/8 : Le mie previsioni per la settimana valutaria 30 Agosto - 5 Settembre 2010:
  1. Apprezzamento del Dollaro USA sull'Euro;
  2. Apprezzamento del Dollaro USA sullo Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA sul Franco svizzero;
  4. Apprezzamento dell'Euro sullo Yen giapponese;
  5. Apprezzamento del Franco svizzero sull'Euro;
  6. Apprezzamento dell'Euro sulla Sterlina inglese;
  7. Apprezzamento dell'Euro sul Dollaro Australiano;
  8. Apprezzamento dello Yen giapponese sul Dollaro Australiano;
  9. Apprezzamento della Sterlina inglese sul Dollaro;
  10. Apprezzamento della Sterlina Inglese sul Franco Svizzero.
Alla luce delle previsioni da me fatte non ritengo che in settimana ci saranno interventi della FED o della BoJ volti a calmierare i mercati valutari (cfr. Reuters 27/8, "Dollar Gains vs Yen After Bernanke Speaks"). Questo vuol dire che le possibilità di arbitraggi potranno rimanere per larga parte intatte!

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27/8: Tutte e tre le mie previsioni per questa settimana si sono avverate:
  • Apprezzamento dell'Euro sulla Sterlina inglese;
  • Apprezzamento del Franco svizzero sulla Sterlina inglese;
  • Apprezzamento del Franco svizzero sull'Euro. 


PS: Oggi, in occasione del simposio annuale di Jackson Hole, il Presidente FED Ben Bernanke terrà un discorso intorno al quale c'è già grande attesa (cfr. CNBC "Bernanke Speech to Set Market Course Friday and Beyond"): nell'articolo si dice che questo discorso potrebbe orientare il corso dei mercati nei prossimi giorni.

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23/8: Le mie previsioni per la settimana valutaria 23-29 Agosto 2010.
  1. Notevole apprezzamento del tasso EUR/GBP;
  2. Notevole apprezzamento del tasso CHF/GBP;
  3. Apprezzamento del tasso CHF/EUR.
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 20/8: Nell'impossibilità di concentrarmi sull'analisi di tutte le previsioni da me fatte, mi limito solo a quella certamente più importante: il tasso di cambio Euro/Dollaro!
Come annunciavo a fine settimana scorsa, ci sarebbe stato un importante apprezzamento del Dollaro. Dopo essersi fatto attendere tutta la settimana (dovuto a nuovi interventi della FED di acquisto di titoli obbligazionari sul mercato USA, da me segnalati giorno 18/8!), oggi finalmente (!) il mercato si è ripreso quanto gli era stato temporaneamente tolto.
Come volevasi dimostrare, acquistare Dollari USA sarebbe stata la strategia vincente a conclusione della settimana.
Occorrerà valutare se questo movimento è da considerarsi concluso o la nuova settimana valutaria riserverà ulteriori sorprese!


Quanto alle altre previsioni:

SI: “Significativo apprezzamento del Dollaro USA contro l'Euro”;
SI: “Significativo apprezzamento del Dollaro USA contro la Sterlina inglese”;
NO: “Significativo apprezzamento dello Yen giapponese contro l'Euro”. Per gran parte della settimana l’ Euro ha segnato un apprezzamento rispetto allo Yen (!), ma in chiusura di settimana la situazione si è ribaltata, probabilmente sotto l’influenza delle vicende accadute al tasso Euro/USD;
SI: “Moderato (!) apprezzamento dello Yen giapponese contro il Dollaro USA”;
NO: “Significativo apprezzamento dell'Euro contro il Franco svizzero”. L’Euro ha reagito molto bene al deprezzamento di inizio settimana, ma poi non ha saputo mantenere le posizioni e ha finito per deprezzarsi rispetto agli inizi di settimana;
SI: “ATT. (!): Significativo apprezzamento dell'Euro contro la Sterlina inglese in Europa (!) e significativo apprezzamento della Sterlina inglese contro l'Euro in Gran Bretagna (!). Probabile effetto finale: moderato apprezzamento dell'Euro contro la Sterlina inglese”. Previsione confermata: l’Euro si è fondamentalmente apprezzato e deprezzato a più riprese, chiudendo la settimana praticamente sui livelli di inizio settimana.

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19/8: Alcune notizie che vanno nella direzione di quanto da me in precedenza indicato.
L'Euro, nonostante i ripetuti apprezzamenti ingiornata, non riesce a tenere la resistenza ed è soggetto a repentini deprezzamenti rispetto al Dollaro USA. Al momento siamo quasi ai livelli di inizio settimana. La qual cosa mi induce ancora a ritenere che ci siano dei tentativi di interventi del Dollaro. Tuttavia, il Dollaro mostra una forza che si oppone al suo deprezzamento: che la FED abbia ripreso ad acquistare titoli in cambio di Dollari dagli intermediari finanziari, ma questi vendano i Dollari per altre valute?

Occorre aspettare domani la chiusura dei mercati per avere un quadro disintesi della settimana...

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18/8: Secondo me la musica sta ora finalmente cambiando sui mercati valutari...

Reuters "Euro Surrenders Gains on Debt Sales; Yen Climbs": Euro perde terreno sul Dollaro, Yen in risalita contro Dollaro USA, Sterlina inglese in recupero sull'Euro...
Due dichiarazioni in particolare sembrano confermare la bontà di quanto da me scritto:
1) Deprezzamento Euro su Dollaro: "This looks like a technical failure at the $1.2900 level," said Joseph Trevisani, chief analyst at FX Solutions in Saddle River, New Jersey. "There is currently not enough fundamentally positive news out of Europe to drive the euro beyond 1.2900 on a sustained basis";
2) Apprezzamento Yen su Dollaro: "Dollar/yen is headed toward the 85 yen level and there is little that can be done to prevent that," said Kenneth Broux, markets strategist at Lloyds TSB Financial Markets".
Occorrerà tuttavia attendere il fine settimana per valutare ad ampio raggio le mie previsioni!

NB: Interessante notare che oggi EUR/USD e GBP/USD si sono mossi praticamente in maniera identica: segno forse che la FED sta aiutando la Bank of England?

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17/8: Ecco perchè le mie previsioni sul cambio Euro/Dollaro non si sono finora (!) avverate...la FED è dietro le vicende degli ultimi giorni, mi stava giusto sorgendo il sospetto! >> Bloomberg "Fed Buys $2.551 Billion Treasuries in Resumption of Purchases" ("The Federal Reserve bought $2.551 billion of Treasuries in the first outright purchase of U.S. government debt since October to prevent money from being drained from the financial system. The Fed bought 14 of the 25 securities listed for possible purchase. The notes mature from August 2014 to February 2016, the Federal Reserve Bank of New York said in a statement today").

NB: notare la conferma di quanto scritto su questo blog riguardo al drenaggio di Dollari dal mercato USA!

Probabilmente la stessa cosa è accaduta al Franco svizzero (cfr. FAZ "Der starke Franken gibt sich noch längst nicht geschlagen", "Nach fünf Handelstagen in Folge mit Kursgewinnen verbucht der Franken zum Euro erstmals wieder einen Tagesverlust. Demnächst sind der Schweizer Währung aber durchaus neue Rekordnotierungen zuzutrauen").

...Ma, alla fine, il mercato vincerà ancora!

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14/8 : Le mie previsioni per la settimana valutaria 16-22 Agosto 2010:
  • Significativo apprezzamento del Dollaro USA contro l'Euro;
  • Significativo apprezzamento del Dollaro USA contro la Sterlina inglese;
  • Significativo apprezzamento dello Yen giapponese contro l'Euro;
  • Moderato (!) apprezzamento dello Yen giapponese contro il Dollaro USA;
  • Significativo apprezzamento dell'Euro contro il Franco svizzero;
  • ATT. (!): Significativo apprezzamento dell'Euro contro la Sterlina inglese in Europa (!) e significativo apprezzamento della Sterlina inglese contro l'Euro in Gran Bretagna (!). Probabile effetto finale: moderato apprezzamento dell'Euro contro la Sterlina inglese.
IPSE DIXIT: "Ein Rückgang von fünf Cents in nur fünf Tagen ist happig und ist es schwierig, ihn rational nachzuvollziehen" [FAZ] (Un arretramento di cinque centesimi in soli cinque giorni è troppo ed è difficile da capire razionalmente, ndr).

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire

venerdì 13 agosto 2010

Chiusura blog periodo estivo: resoconto sulla settimana valutaria!


Località non specificata (Italy), 13 Agosto 2010

Ecco la sintesi grafica della settimana valutaria, con il resoconto delle mie previsioni fatte giorno 8 Agosto (cfr. il mio post precedente "Ancora un esperimento: mandare in tilt i mercati!").


Per come si può vedere, tutte le mie previsioni si sono avverate. E' stata una settimana complessa sui mercati finanziari, ma le tendenze latenti da me segnalate si sono compiutamente manifestate.
Rispetto al mio post di ieri si è accentuato chiaramente il movimento rialzista del Dollaro USA nei confronti dello Yen giapponese. La qual cosa porta a confermare anche la mia terza previsione, che fino a ieri era si solo (!) parzialmente verificata.
E' il mercato a vincere sempre, e chi ha avuto la capacità di vedere più lontano degli altri, può ora godersi il frutto di questo lavoro! Ora posso andare contento e felice in vacanza.....ci vediamo al mio rientro (grandi novità ci attendono)!

Buone vacanze a tutti!

PS: Avendo la possibilità di controllare le statistiche relative al mio blog, noto con grande piacere, ma senza particolare meraviglia, che sempre più fondi di investimento e banche d'affari internazionali leggono il mio blog. Lo spirito di questo blog è quello di mettere a disposizione di tutti (!) informazioni quantitativamente rilevanti, che altrimenti non sono di facile reperibilità, e di spiegarne il senso in maniera accessibile. Saper leggere tra numeri e grafici comporta una quantità di lavoro impressionante, e una grande dose di professionalità, che in genere viene ricompensata da eccellenti possibilità di guadagno! Se pensate che questo blog costituisca un arricchimento culturale e professionale per il vostro lavoro, sarei lieto di valutare assieme a voi forme di collaborazione strategica, in modo da poter restituire parte di quanto a voi viene dato gratuitamente. Con il vostro aiuto collaborereste con me alla realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile in aree economicamente arretrate, e a dare dignità e speranza a quella parte di mondo che aspetta ancora di avere una chance.
Per questo motivo, sono contattabile al seguente indirizzo email (qui). Grazie mille.

Matteo Olivieri
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giovedì 12 agosto 2010

Cambi: «Onda su onda…in balia di una sorte bizzarra e cattiva»


Località non comunicata (Italy), 12 Agosto 2010

…Così canta una famosa canzone che ascolto sempre volentieri durante la “canicola” estiva!

E’ curioso che qualcosa di simile stia accadendo proprio in questi giorni sui mercati finanziari: le principali valute internazionali sembrano sballottate da una parte all’altra senza che nessuno sappia spiegarne il perché.

Qualcuno sostiene che sono i dati negativi sul deficit di bilancio USA ciò che ha consentito ad Euro e Yen di apprezzarsi recentemente, salvo poi riflettere che Europa e Giappone sono messi molto peggio degli USA quanto a livello di indebitamento e prospettive di crescita economica. Salvo poi cadere nel panico quando è proprio il Dollaro ad apprezzarsi vorticosamente nei confronti dell’Euro: in questo caso si preferisce sospendere il giudizio…e affidarsi alla sorte. Qualcun altro sostiene che è la revisione al ribasso delle stime di crescita economica e del mercato del lavoro negli USA a determinare la caduta del Dollaro…ma anche qui nessuno è riuscito a prevedere l’improvvisa fiammata del Dollaro di questa settimana, cosa – a quanto mi risulta – solamente preannunciata da me su questo blog prima che riaprissero i mercati!

Mi ero sbilanciato con 3 previsioni ben precise, precisando tuttavia che la decisione FED del 10 Agosto scorso avrebbe potuto generare pre-tattica fra gli operatori finanziari. Vediamo qual è stato il riscontro:
  1. [Previsione indovinata]_Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dell’Euro: il Dollaro ha cominciato effettivamente ad apprezzarsi dalle prime ore di lunedi mattina e sempre più consistentemente fino a quando la FED ha comunicato la propria decisione ai mercati. In seguito, a parte un lieve apprezzamento dell’Euro, il Dollaro ha ricominciato vorticosamente ad apprezzarsi, fino a toccare quota 1.28USD (contro gli 1.32 USD di domenica). Investendo 1 milione di Euro nell’acquisto di Dollari USA domenica sera, ad oggi (giovedi) si avrebbe un guadagno netto superiore al 3% (attorno ai 30.000 Euro)! In questo periodo di crisi nera, non mi risultano altre opportunità di investimento così facili e remunerative in giro per il mondo!
  2. [Previsione (parzialmente) indovinata]_Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dello Yen: dopo un inizio incerto lunedi mattina, il Dollaro si è effettivamente apprezzato tra lunedi pomeriggio e martedi pomeriggio. Nella stessa giornata del 10 Agosto (martedi) si sono avuti gli incontri sia della FED che della Banca del Giappone (BoJ) per decidere su eventuali variazioni nei rispettivi tassi di interesse. In entrambi i casi si è deciso di lasciare il livello invariato: nonostante ciò, il Dollaro ha cominciato a deprezzarsi enormemente, solo a tratti recuperando il terreno perduto. Nel complesso, il Dollaro sembra che stia recuperando il terreno perduto nelle ultime ora…ma probabilmente c’è qualche “forza” che ne sta frenando la crescita [cfr. più oltre sotto, ndr];
  3. [Previsione indovinata]_Apprezzamento dello Yen giapponese nei confronti dell’Euro: a parte i timidi segnali ad inizio di settimana, da martedi lo Yen ha cominciato sistematicamente ad apprezzarsi, passando da circa 113.53 a circa 109.41, con un guadagno netto di circa il 3,7%. Anche in questo caso non mi risultano altre opportunità di investimento così facili e remunerative in giro per il mondo!

Insomma – a mio avviso – non è un caso che il cambio Euro/Dollaro e Euro/Yen mostrino a posteriori un andamento tutto sommato simile. Probabilmente questo vuol dire che la ragione è da ricercare nel tasso di cambio Dollaro/Yen, che – guarda caso (!) – è quello che ha creato qualche “problema” in più nel corso della settimana. Con questo sto cercando di dire che forse (!):
  • Il fatto che il Dollaro si sia apprezzato solo parzialmente e in ritardo rispetto allo Yen può voler dire che le autorità giapponesi stiano intervenendo sui mercati attraverso operazioni che abbiano come centro proprio queste due valute. Interessante notare come elementi a sostegno di questa interpretazione siano rintracciabili nel seguente articolo CNBC del 12 Agosto "WRAPUP 4-Japan officials step up campaign against yen rise": "On Thursday, both the finance minister and central bank governor Masaaki Shirakawa issued comments simultaneously. Noda declined to comment on intervention, saying instead: "I'm closely in touch with the prime minister and the chief cabinet secretary with regard to the series of market moves. We will respond appropriately while carefully examining economic trends." Shirakawa said currency and stock markets are showing big fluctuations caused by uncertainty over the U.S. economic outlook. "The BOJ will closely watch market fluctuations and their impact on the Japanese economy," he said in a statement. Earlier, market sources said the BOJ had asked banks for dollar/yen exchange rates saying it wanted to do a trade, a step beyond its usual contact". E ancora: "The market sees a monetary policy response from the BOJ as more likely than currency intervention, but that would only come if the yen were to rise at a pace of 2-3 yen per day towards its 1995 record high of 79.75 per dollar, analysts say. The BOJ checked rates in a similar manner when the yen surged in late November, just before it held an emergency board meeting and decided to launch a fixed-rate fund supply operation that market players say was aimed at curbing the yen's rise. "Whether Japan will intervene depends on how much global shares and U.S. bond yields will fall. But if the dollar falls to around 82-83 yen, the chance of intervention will rise," said Masafumi Yamamoto, chief FX strategist at Barclays Capital".
  • Il fatto che il Dollaro abbia cominciato a deprezzarsi proprio il 10 Agosto, quando sia la FED che la BoJ hanno deciso di non (!) modificare i tassi di interesse, è alquanto strano, proprio perché i prezzi relativi tra le due valute non sono cambiati! Questo può solo (!) voler dire che qualcuno (BoJ, ?!) ha scambiato yen contro dollari a condizioni altrimenti fuori mercato!
  • Il fatto che il Dollaro stia ricominciando ad apprezzarsi contro lo Yen proprio quando l’Euro tocca il minimo della settimana rispetto a Dollaro e Yen può voler dire che si è trattato di un “intervento temporaneo e di grandi dimensioni”, tipico di una banca centrale.
Sembrerebbero inoltre confermate le altre mie ulteriori analisi (cfr. “Ancora un esperimento: mandare in tilt i mercati!"):
  • Negli USA: si stanno acquistando Euro e Yen (si vendono Dollari): cfr. Reuters 12 Agosto "Euro Slips on Weak Greek Data; Yen Trims Losses": "The dollar [.DXY 82.605 0.315 (+0.38%) ] rose versus a currency basket to 82.679, its highest since late July. It extended gains made on Wednesday, when concerns about the U.S. and global economies triggered a wave of unwinding of short dollar positions".
  • In Europa: si stanno vendendo Euro e Yen (si acquistano Dollari): cfr. Reuters 12 Agosto "Euro Slips on Weak Greek Data; Yen Trims Losses": "The euro sell-off we've seen this week has been down to concerns about the peripheral euro zone economies," said Jane Foley, research director at Forex.com";
  • In Giappone: si stanno acquistando Euro e Dollari (si vendono Yen):  cfr. CNBC 12 Agosto "WRAPUP 4-Japan officials step up campaign against yen rise": "Japan's authorities haven't intervened since March 2004, when a 15-month long yen selling spree came to an end. During that period, they sold 35 trillion yen to try to stop a rising yen from harming all-important exports and to fight deflation".
Sarà stato davvero un intervento della BoJ a frenare il cambio USD/JPY? Forse non lo sapremo mai...certo è che i miei calcoli sono giusti e questa è l'unica spiegazione che butta luce su una domanda altrimenti enigmatica. E se fosse che la BoJ temeva un apprezzamento dello Yen sia rispetto all'Euro che rispetto al Dollaro? Uhm, sarebbe una considerazione particolarmente interessante da analizzare...
Se così è, conclusosi questo “intervento temporaneo e di grandi dimensioni” il Dollaro dovrebbe riprendersi il terreno perduto in questi giorni…almeno finchè i disallineamenti tra valute – per come da me evidenziate – perdureranno!

Matteo Olivieri
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mercoledì 11 agosto 2010

FED: “Nulla da dichiarare, se non il malcontento generale!”


Località non specificata (Italy), 11 Agosto 2010

Era prevedibile: la decisione di ieri della FED avrebbe provocato solo una temporanea euforia sui mercati. Già poche ore dopo l'annuncio del mantenimento dei tassi di interesse al livello attuale (0%-0,25%) i mercati hanno ripreso la loro corsa ad aqcquistare Dollari.
Per avere una sintesi dei giudizi negativi che una serie di economisti hanno dato della decisione FED posso rinviare alla seguente selezione:
  • 10 Agosto Wall Street Journal "Economists React: Fed Takes the ‘Middle Road’". Il filo conduttore è chiaro: la decisione della FED causerà a breve periodo una tendenza deflazionistica, seguita a ruota nel lungo periodo da una tendenza inflazionistica!
  • 10 Agosto Handelsblatt "US-Wirtschaft: Fed kämpft mit frischem Geld gegen den Abschwung‎": nell'articolo si sostiene che l'ammontare di denaro pompato dalla FED finora sul mercato ammonta a circa 1,7 miliardi di Dollari.
  • 11 Agosto Handelsblatt "Ökonomen-Warnung: Fed-Entscheidung bedroht deutschen Aufschwung": nell'articolo economisti tedeschi sostengono che l'idea di pompare nuovo credito e denaro nell'economia al fine di abbassare i tassi di interesse non è - a lungo andare - economicamente comprensibile, e potrebbe essere la causa di una inflazione nel lungo periodo, cosa che obbligherebbe altre economie ad inflazionare anch'esse, in primis la Germania (cfr. "Die Idee, dass mit dauerhaft niedrigen Zinsen und einem Ausweiten der Geldmenge die Krise, die durch zu niedrige Zinsen und zu viel Kredit und Geld verursacht wurde, aus der Welt geschaffen werden kann, ist ökonomisch nicht nachvollziehbar", sagte der Chefvolkswirt von Barclays Capital Deutschland, Thorsten Polleit, Handelsblatt Online zur Entscheidung der US-Notenbank, einem neuen geldpolitischen Manöver der amerikanischen Konjunktur auf die Sprünge helfen. "Vielmehr ist zu befürchten, dass die Fed-Politik Gefahr läuft, schlussendlich in eine ausgewachsene Inflationspolitik zu münden.” […]. “Einer solchen Entwicklung werde sich wohl kein Währungsraum entziehen können. "Schwenken die USA auf eine Inflationspolitik ein, brechen die Dämme: Andere Währungsräume würden ebenfalls auf eine Inflationspolitik einschwenken", warnte Polleit. "Denn in allen Währungsräumen ist das Problem das gleiche: zu hohe Schulden und damit einhergehend der politische Anreiz, den Geldwert herabzusetzen.";
  • 11 Agosto "Fed Reverses Exit Plan With $2 Trillion Holding Floor (Update1)": molti economisti si sono detti sorpresi, dopo che nelle settimane precedenti nessuna delle dichiarazioni ufficiali lasciava intendere un un cambiamento di prospettive riguardo agli scenari economici (cfr. "It seems like communications is a problem, particularly around turning points,” said Timothy Duy, a University of Oregon economist who formerly worked at the U.S. Treasury Department. “It seems odd that 10 days ago you had a speech that hardly acknowledged the weakness of the recent data.").
Ad ogni modo, a giudicare dall'andamento dei mercati, quella tendenza rialzista del Dollaro USA contro l'Euro sta tornando ad affermarsi. Tutto ciò non fa che confermare la bontà delle tesi da me esposte solo qualche giorno fa, tesi che apparivano così controcorrente rispetto al generale consenso! Per questo motivo, ecco la cronistoria aggiornata della settimana valutaria (per l'analisi di Euro e Yen in rapporto al Dollaro USA mi riservo l'analisi a chiusura di settimana!):



Insomma, chi ha acquistato Dollari a inizio settimana ha guadagnato circa l'1,5% netto giornaliero....la decisione FED di mantenere i tassi invariati consentirà ancora innumerevoli possibilità di arbitraggi nel prossimo futuro, visto che gli operatori finaziari cercheranno di investire all'estero a condizioni più vantaggiose quello che al momento non riescono ad ottenere in patria!

Matteo Olivieri
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martedì 10 agosto 2010

Desiderio inascoltato...ma i mercati danno ragione!


Località non specificata (Italy), 10 Agosto 2010

No, alla fine l'aumento dei tassi di interesse non c'è stato: la FED ha deciso di mantenere stabile il livello di tasso di interesse base negli USA. A giudicare dal comunicato stampa diffuso (vedi qui) le principali ragioni sono state:
  • Consumi contenuti dall'alta disoccupazione;
  • Modesta crescita del reddito;
  • Ristrettezza del credito bancario;
  • Inflazione sotto controllo "per un certo periodo di tempo" e aspettative stabili di inflazione.
Così, il mio "desiderio di San Lorenzo" non è stato esaudito....poco male: nel mio precedente post evidenziavo i pericoli di una decisione di mantenere immutato il costo del denaro. Questo rischio si chiama deflazione!

A dirlo non sono solo io, ma anche il principale fondo di investimento mondiale PIMCO, che proprio oggi 10 Agosto nel seguente articolo Reuters "Risk of US Deflation Is Rising: Pimco" dice che gli USA corrono un pericolo simile a quello vissuto dal Giappone nei primi anni '90 (cfr. "The risk is rising that the U.S. will enter a prolonged period of stagnant growth combined with a risk of outright deflation—similar to the environment that Japan entered in the 1990s," [...]. "The last 20 years in Japan have seen continuously deflating real estate and equity prices.").

Cosa attenderci dunque da questa decisione FED? Per come già sottolineavo nel mio precedente articolo, continuerà probabilmente il deflusso di Dollari dagli USA, il che dovrebbe (!) provocare un tendenziale apprezzamento del Dollaro rispetto ad altre valute internazionali.
Per contrastare questa tendenza, la FED "annacqua" la base monetaria domestica acquistando titoli obbligazionari privati in cambio di moneta...questo è - a mio avviso - il motivo per cui la FED continua a parlare di stabilità dei prezzi negli USA nel comunicato stampa di oggi!
Ovviamente, tale "stabilità dei prezzi" nasconde un che di pericoloso, poichè da un lato obbliga il bilancio della banca centrale USA ad accrescere i propri debiti (cioè, a immettere moneta sul mercato!) mentre dall'altro lato vincola il proprio attivo patrimoniale con titoli di credito (cfr. Reuters 10 Agosto "Fed Signals Further Easing Amid Slowing US Economy") che sono a costante rischio di deprezzamento della qualità del credito.

Fino a che punto questo meccanismo potrà andare avanti, è una questione secondaria. Maggiore importanza assume invece il rendersi conto della pericolosità di tale decisione, soprattutto in un contesto di previsioni di crescita economica al ribasso.

A seguito della decisione FED, l'Euro recupera in parte rispetto al Dollaro, ma occorrerà attendere ancora domani per vedere se si tratta di una reazione emotiva alla decisione della FED (per come io ritengo), o siano cambiati davvero i rapporti di forza tra le due valute.


Uno sguardo alle previsioni sui cambi da me fatte nel corso dell'ultimo weekend, mostrano in ogni caso che:

  1. Apprezzamento del Dollaro sull'Euro e apprezzamento dello Yen sull'Euro: Previsione indovinata! Interessante segnalare lo stupore espresso nell'articolo FAZ di oggi 10 Agosto "Devisenmarkt, Dollar-Rekordtief zum Yen rückt langsam näher", in cui si argomenta che se il deprezzamento di Euro e Dollaro rispetto allo Yen potrebbe essere spiegato con l'elevato livello di debito che affligge le due economie,non si capisce perchè il Giappone - afflitto da problemi simili se non maggiori (p.e. problemi demografici), veda un apprezzamento della propria moneta (cfr. "Angesichts der allseits bekannten Schuldenprobleme, mit denen sich Europa und Amerika herumplagen, mag die Stärke des Yen auf den ersten Blick nicht erstaunen. Auf den zweiten Blick kommt man aber nicht umhin, doch etwas über diese Kursentwicklung zu staunen. Denn die Japaner stehen in vielerlei Hinsicht keinen Deut besser da als die Europäer und die Amerikaner. So hat das Finanzministerium eben erst den Schuldenstand des Landes auf 10,5 Billionen Dollar beziffert. Das ist eine Summe, bei der einem leicht schwindlig werden kann. Insbesondere dann, wenn man sich an die demographischen Rahmendaten mit einer alternden Bevölkerung erinnert. Schließlich macht das den Schuldenabbau nicht gerade einfacher. Schon jetzt ist ein Schuldenberg von fast 200 Prozent gemessen am Bruttoinlandsprodukt aber ein weltweiter Spitzenwert in negativer Hinsicht").
  2. Apprezzamento del Dollaro sullo Yen giapponese: Previsione non indovinata! Il Dollaro che pur si è apprezzato nei confronti dello Yen dall'inizio di settimana, non ha avuto quell'apprezzamento potente che pur mi aspettavo. All'annuncio della FED, lo Yen ha cominciato ad apprezzarsi energicamente. Probabilmente ha giocato un ruolo anche il fatto che in giornata era attesa anche la riunione della Banca Centrale del Giappone (BoJ) per decidere del livello dei tassi di interesse giapponesi. Confesso che non conoscevo questa scadenza al momento in cui scrivevo il mio articolo domenica scorsa, e per dovere di cronaca aggiungo che oggi la BoJ ha lasciato invariati i tassi (cfr. Reuters 10 Agosto "Fed Signals Further Easing Amid Slowing US Economy": "The Bank of Japan, which also met Tuesday, decided to hold off on any further easing measures despite a rise in the yen, which has rallied near record highs on expectations of further measures by the Fed").
Ad ogni modo, per come scrivevo in quell'articolo, solo a conclusione di questa settimana potremo tirare le somme definitive sull'accuratezza delle mie previsioni.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire

lunedì 9 agosto 2010

Notte di San Lorenzo. Il mio desiderio? "FED, alza i tassi!"


Località non specificata (Italia), 9 Agosto 2010

Si sa, la notte di San Lorenzo è la notte delle stelle cadenti...Se si esprime un desiderio, questo si realizza.
Quando in Europa sarà notte, negli USA si terrà il tanto atteso incontro della FED per decidere se mantenere o variare il livello dei tassi di interesse.

A giudicare dal consenso diffuso, la partita è già chiusa: la FED deciderà un nuovo pacchetto di stimoli monetari, dovuto al peggioramento dell'economia sattunitense rispetto alle previsioni di inizio anno. Ciò potrebbe o assumere la forma di una diminuzione dei tassi di interesse o - mantenendo i tassi costanti - di immissione di nuova liquidità sl mercato, anche attraverso l'acquisto di una nuova tranche di titoli obbligazionari dalle banche....l'effetto in ogni caso sarà lo stesso! Questo è il senso di CNBC 8 Agosto "Fed Debates Winding Road to More Easing", e di Bloomberg 7 Agosto "Fed Easing Debate Intensifies Following Report of Weak Hiring" (cfr. "The Fed would purchase at least $1 trillion in additional assets, he said").

A mio avviso la partita è invece ancora tutta aperta, e potrebbe riservare delle grandi sorprese! Già in un mio articolo di qualche mese fa (credo fosse Maggio, ndr) ipotizzavo un aumento dei tassi di interesse già entro la fine dell'estate...sono ancora convinto di quella mia posizione, ed oggi cerco di spiegare il perchè, confortato dalle vicende dei mercati fianziari di queste ultime settimane.

I differenziali di tassi di interesse tra Europa e USA, e le aspettative sui tassi di cambio desumibili dai contratti futures, non lasciano spazio al dubbio: l'Europa sta importando dosi massicce di Dollari, e continuerà a farlo tanto più ci saranno aspettative di un apprezzamento dell'Euro. Ora le cose sono due:
  1. Se si concede l'ipotesi che alle autorità USA stia bene questa fuoriuscita di Dollari, si dovrà accettare come conseguenza lo scenario costituito da deflazione USA domestica, caratterizzato da prezzi alla produzione continuamente in calo, restrizione del credito, minori consumi e disoccupazione crescente. Il rovescio della medaglia sarebbe costituito dal fatto che gli USA tenderebbero a diventare creditori netti nei confronti del resto del mondo, il che consentirebbe di ridurre l'enorme deficit commerciale attraverso maggiori esportazioni. La conseguenza di tale scenario è il mantenimento dei tassi di interesse al livello attuale, o inferiore!
  2. Se si concede l'ipotesi che alle autorità USA non (!) stia bene questa fuoriuscita di Dollari, si dovrà accettare come conseguenza lo scenario costituito da inflazione USA domestica, caratterizzato da un aumento dei consumi come dell'indebitamento, un credito più abbondante dovuto ad una minore fuoriuscita di capitali. La conseguenza di tale scenario è l'aumento dei tassi di interesse rispetto al livello attuale!
Ovviamente, tanto l'uno quanto l'altro scenario presenta lati negativi, ma io ritengo che lo scenario numero 2 sia il più probabile, e la riprova sono i seguenti segnali:
  • Il divario dei tassi di interesse tra USA e Europa si sta progressivamente riducendo (in media 0.30% per scadenza 1 mese; 0,42% a 3 mesi laddove circa 3 mesi fa la differenza era dello 0,60%), segno che i mercati stanno tendendo in ogni caso verso un riequilibrio;
  • L'acquisto di titoli in garanzia da parte della FED, titoli la cui garanzia di onorabilità si è tuttavia deteriorata, causano una restrizione del credito già a partire dal bilancio della FED. E' chiaro, che in questa situazione, la via d'uscita non è aquistare più titoli ma fare in modo che la qualità del credito non si deteriori. La cosa è peraltro ammessa anche nell'articolo Reuters del 6 Agosto scorso "Fed meeting, CPI, Treasury auctions", in cui si propende (inspiegabilmente!) per una diminuzione dei tassi i interesse! Interessante poi segnalare il parere del precedente Segretario del Tesoro O'Neill, apparso su Bloomber 9 Agosto "U.S. Economy to Improve Slowly, Former Treasury Secretaries Say", il quale sostiene che un ulteriore pacchetto di stimoli fiscali non sarà efficace  ("The U.S. economy will improve slowly and another round of fiscal stimulus probably wouldn’t be effective, former Treasury secretaries Paul O’Neill and Robert Rubin said").
Dunque, guardando il cielo, domani notte esprimerò il mio desiderio, che sarà: "Aumento dei tassi!"

AGGIORNAMENTI

Giovedi 2 Giugno 2011:  Il Prof. Taylor sostiene che i tassi di interesse USA dovrebbero essere aumentati dallo 0.25% all'1%, rigettando così interpretazioni di molti altri economisti, secondo cui i tassi dovrebbero rimanere ancora bassi a lungo (fino al 2013): "Taylor Rule Recommends Raising Rates".
Tuesday, May 31, 2011

Taylor Rule Recommends Raising Rates

Over at
Market Beat: WSJ.com's inside look at the markets, Mark Gongloff reports that Standard Chartered’s David Semmens says that “Based on a strict Taylor-rule calculation, the first effective fed-funds rate increase shouldn’t come until the first quarter of 2013.”
And over at
Business Insider, Art Cashin of UBS reports that Jim Brown of Premium Investor says that “the Taylor rule says the Fed funds rate should be -1.65%” suggesting the need for a QE 2.5.
But no calculations are provided in either report.
Over here at Economics One, I can report that the Taylor Rule says that the fed funds rate should now be 1 percent, and I can provide the calculations. Available data (through the 1st quarter) show that the inflation rate is about 1.6 percent (GDP deflator smoothed over four quarters) and the GDP gap is about 4.8 percent (average of San Francisco Fed survey). This implies an interest rate of 1.5 X1.6 + .5X(-4.8) + 1 = 2.4 - 2.4 +1 = 1.0 percent. I am not sure why other reports differ, but at least the coefficients and numbers are here to see and check. Perhaps they are using different coefficients, but
David Papell writing at Econbrowser earlier this month showed why the coefficients reported here work well.
So I think the economy would be better off if the Fed started moving to a higher funds rate now rather than later, and I certainly see no rationale for another round of quantitative easing. Unfortunately, it looks like the Fed will continue with its zero interest rate for a while longer, and traders will continue to debate whether or not there will be a QE3 adding volatility to the market.
 Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

domenica 8 agosto 2010

Ancora un esperimento: mandare in tilt i mercati!


Località non specificata (Italy), 8 Agosto 2010

In genere tendo a non ripetere mai gli stessi argomenti: ne va della mia curiosità e della mia salute mentale.
Qualche volta tuttavia è bello fare delle eccezioni, soprattutto quando vedi che il tuo pensiero è diametralmente opposto a quello degli altri, e tu sei fermamente convinto di essere nel giusto e gli altri nell'errore.
Per questo motivo ritorno sul tema tasso di cambio Euro/Dollaro, con le mie previsioni per la settimana 9 - 13 Agosto 2010.

Prima di addentrarmi nell'argomento, sono tuttavia necessarie 3 precisazioni, poichè la settimana entrante non (!) sarà una settimana qualsiasi sui mercati finanziari:
  1. Giorno 10 Agosto 2010 la FED statunitense deciderà sul livello dei tassi di interesse. Tutto il mondo aspetta questa data, ed è possibile che ci sia pre-tattica sui mercati da parte degli operatori finanziari!
  2. Si tratta della settimana di Ferragosto, e praticamente le attività sui mercati finanziari sono fortemente ridotte in tutto il mondo rispetto ai volumi usuali;
  3. Molto spesso succede che la settimana di Ferragosto sia una settimana lavorativa "corta": questo può voler dire un volume di scambi ancora minore rispetto al punto 2!
Detto questo, dai miei soliti calcoli a mercati valutari fermi, ho tratto le seguenti conclusioni:
  • Il cambio USD/EUR si apprezzerà potentemente: questo vuol dire che ci saranno vendite di Euro ed acquisti di Dollari di importi notevoli!
  • Il cambio USD/JPN si apprezzerà notevolmente: questo vuol dire che ci saranno acquisti di massa di Dollari USA e vendite di Yen giapponesi;
  • Il cambio JPY/EUR si apprezzerà notevolmente: questo vuol dire che ci saranno acquisti di massa di Yen giapponesi e vendite di Euro.
Discutere il significato di tali variazioni prenderebbe troppo tempo. Qui voglio solo sottolineare ancora una volta la novità delle mie previsioni rispetto al "consensus" di mercato:
  • 5 Agosto CNBC "Sell the Dollar On Data and Fed: Currency Strategist": l'articolo invita a vendere (!) Dollari, poichè data l'aspettativa di un nuovo pacchetto di stimoli monetari atteso dall'incontro della FED del 10 Agosto, il Dollaro tenderebbe a deprezzarsi;
  • 6 Agosto CNBC "Dollar Will Weaken, 3 Sectors Will Rule: Strategists": nell'articolo si sostiene che il Dollaro USA è destinato a deprezzarsi, poichè - in base a nuovi rapporti resi pubblici di recente - la crescita economica è rallentata, i dati sulla disoccupazione sono peggiorati e la spesa per consumi è limitata dall'elavata disoccupazione.
Ovviamente, dai miei calcoli emerge l'esatto opposto, cioè che conviene acquistare Dollari a motivo di disallineamente nei tassi di cambio delle principali valute internazionali.

Da cosa sono determinati questi "disallineamenti"? La mia impressione - derivata dall'analisi dei mercai dei cambi - è la seguente:
  • Negli USA: si stanno acquistando Euro e Yen (si vendono Dollari);
  • In Europa: si stanno vendendo Euro e Yen (si acquistano Dollari);
  • In Giappone: si stanno acquistando Euro e Dollari (si vendono Yen).
In definitiva, se la mia impressione è giusta, mentre negli USA si è più interessati ad un Dollaro debole ed in Giappone ad uno Yen debole, in Europa le transazioni di mercato indicherebbero un interesse ad un Euro forte!
Mentre i primi due aspetti sono coerenti con quanto comunemente si legge sulla stampa internazionale, il terzo aspetto è un punto terribilmente (!) importante, poichè implica - tra le altre cose - che è proprio l'Euro forte la principale cause delle uscite finanziarie verso piazze estere! In questo senso, il Dollaro debole non sarebbe dovuto alla corretta anticipazione della decisione della FED, ma a più generali condizioni macroeconomiche, che trovano riflesso nei movimenti dei tassi di cambio.
Ciò getta nuova luce su quanto starebbe avvenendo in Europa: l'Euro forte è fonte di fuoriuscite di denaro, le quali a loro volta causano una sistematica contrazione del credito in Europa ed un generale ambiente deflazionistico che consente una maggiore produzione, maggiori esportazioni e maggiori crediti verso il resto del mondo!

In questo senso, i positivi dati economici europei sulla produzione industriale, consumi ed attività finanziarie estere detenute in portafoglio, non sarebbero un fattore univocamente (!) positivo, quanto piuttosto un'illusione di ricchezza...ricchezza prodotta per essere consumata altrove.

Matteo Olivieri
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venerdì 6 agosto 2010

Previsioni e mercati valutari: cronistoria di un successo senza precedenti!


Località imprecisata (Italy), 6 Agosto 2010

La settimana che si sta ora concludendo è stata particolarmente importante. Ci ha insegnato che i migliori analisti finanziari non sempre hanno "fiuto" per i mercati; che i media internazionali riprendono in buona fede (!) quello che gli analisti in buona fede (!) sostengono, e che basta una semplice calcolatrice per smontare "teoremi" costruiti a tavolino.
Così, anche cose apparentemente assurde e controcorrente finiscono per dimostrarsi vere, se basate su ragionamenti razionali. Prendiamo per esempio la mia previsione di un forte apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro, previsione fatta sabato 31 Luglio us.
Qui di seguito, ho rappresentato graficamente la cronistoria della settimana sui mercati valutari: come si evince dal grafico, i giorni immediatamente prima la riapertura dei mercati, lunedi 2 Agosto, il tasso di cambio Euro/Dollaro era pressoché invariato o al limite con scostamenti minimi.


Questo è il motivo per cui molti analisti parlavano già di un rallentamento dell'Euro e di un nuovo apprezzamento del Dollaro. Ancora giorno 2 Agosto, sul sito Bloomberg appariva questo articolo "Time to Buy Dollars as Euro Reaches Austerity Limits" in cui dice chiaramente che il 75% dei fondi di investimento oggetto di un sondaggio del 30 Luglio non ritiene che l'Euro possa apprezzarsi nei prossimi 3 mesi (cfr. "The same fiscal measures that helped restore confidence in the euro may soon weaken the region’s economies and torpedo the rally. A July 30 survey of 21 money managers overseeing $1.29 trillion by Jersey City, New Jersey-based research firm Ried Thunberg ICAP Inc. found 75 percent don’t expect Europe’s common currency to strengthen over the next three months"). Eppure, dai calcoli da me fatti, mi sono reso conto che esistevano dei disallineamenti tra Euro, Dollaro e Yen Giapponese, che si sarebbero manifestati in settimana, con  un improvviso e poderoso nuovo apprezzamento...Puntuale, l'apprezzamento è arrivato, a dispetto di quanti sostenevano che era oramai tempo di acquistare Dollari. Non solo, l'apprezzamento è continuato in buona parte per tutta la settimana!
Chi ha acquistato Euro alla fine della settimana scorsa a circa 1.30USD, dopo solo una settimana si ritrova in portafoglio la stessa valuta quotata a ca. 1.32USD, con un guadagno netto dell'1,50%!

Matteo Olivieri
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mercoledì 4 agosto 2010

Dollaro al tappeto...ma lo stupore non è generale!


Cosenza (Italy), 4 Agosto 2010

Il nuovo deprezzamento dell'Euro sul Dollaro, e l'apprezzamento dello Yen sia sul Dollaro che sull'Euro sono molto più che semplici "accadimenti" sui mercati valutari. No, si tratta di segnali da studiare e da capire, perchè senz'altro ci stanno dicendo qualcosa: almeno questo è quello che vi direbbe un economista che ritiene ragionevole l'assunzione di aspettative razionali.
Il fatto poi che variazioni così importanti e tanto sofisticate siano per buona parte prevedibili, deve indurre ancor di più alla riflessione, e indurre all'apprendimento dagli errori.
Questo è il commento che mi sento di fare a questi due articoli, apparsi nei giorni scorsi su prestigiosi fonti informative:
Dopo la doccia fredda dei giorni scorsi, non può mancare poi oggi un tentativo di analisi, che tuttavia - a mio avviso - è viziato fin dalle radici. E' di oggi l'articolo Reuters "Dollar crawls towards 15-year low vs. yen". Nell'articolo si sostiene che il calo del Dollaro sarebbe una reazione dei mercati all'aspettativa di una diminuzione dei tassi di interesse (cfr. "The dollar's fall has been driven by expectations of cheaper U.S. interest rates," said Masafumi Yamamoto, chief FX strategist at Barclays Capital. "If U.S. payroll data exceeds market expectations, there could be (upward) adjustments in the dollar/yen, too," he said"): a mio avviso, nell'attuale situazione congiunturale, una ulteriore diminuzione dei tassi di interesse USA causerebbe solo una maggiore uscita di dollari dagli Stati Uniti, in cerca di destinazioni più profittevoli.
Nell'articolo si sostiene pure che la ragione principale del deprezzamento del dollaro è che ciò farebbe comodo agli USA per aiutare l'economia ad evitare la deflazione (cfr. "The biggest reason the dollar has fallen this much against the yen is that the United States clearly wants a weaker dollar," said Ayako Sera, market strategist at Sumitomo Trust & Banking. "Washington wants a weaker dollar as it would help the economy avoid deflation")! Non sono affatto d'accordo con questa affermazione, poichè non tiene in considerazione i disallineamenti nei tassi di cambio, che sono purtroppo (!) ben visibili a mercati fermi. E' così affascinante pensare che con una semplice calcolatrice ed una connessione internet si possono fare miracoli!
Anzi, a dire la verità, la FED mi sembra non del tutto in grado di governare la situazione. Prendiamo ad esempio il problema di una seconda recessione (c.d. double dip): fino a qualche settimana fa la FED lo escludeva del tutto e anzi diceva che la ripresa economica era già in atto, sia pure a macchia di leopardo.
Ora, Alan Greenspan, ex Presidente della FED, comincia a valutarne la concreta possibilità: è quanto espresso nell'articolo Bloomberg del 1 Agosto 2010 "Greenspan Says Drop in Home Prices Might Bring Back Recession". Secondo Greenspan, una seconda recessione è possibile se i prezzi immobiliari diminuissero (cfr. "double dip (...) is possible if home prices go down. Home prices, as best we can judge, have really flattened out in the last year").


Insomma tutti si dicono sorpresi, alcuni cercano di dare una risposta, i più brancolano nel buio. Ma chi segue il mio blog ne era già informato. Per questo, io ringrazio voi lettori perchè mi preferite ogni giorno!


Matteo Olivieri
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martedì 3 agosto 2010

Yen, "un bel dì vedremo".


Cosenza (Italia), 3 Agosto 2010

Sono bastate solo 48 ore per dimostrare la veridicità delle previsioni da me fatte lo scorso fine settimana.
Si tratta di un risultato particolarmente importante, sia perchè per la prima volta su questo blog mi esprimevo su variazioni contemporanee di tre valute (Dollaro USA, Euro, Yen giapponese), sia perchè citavo articoli di stampa estera che si dicevano di tutt'altro avviso.

Nella tabella seguente ho riassunto quanto verificatosi sui mercati: in prima fila le variazioni giornaliere, in seconda fila le variazioni settimanali.

Come da essa si evince:

  1. L'Euro ha subito un'impennata nei confronti del Dollaro USA, apprezzandosi sia a livello giornaliero (1A) che da inizio settimana (2A). Nel mio post precedente segnalavo che il consenso degli analisti era verso un assestamento del cambio Euro/Dollaro. Dunque la mia previsione si è avverata!
  2. Il Dollaro USA si è deprezzato marcatamente nei confronti dello Yen giapponese, sia a livello giornaliero (1B) che da inizio settimana (2B). Nel mio post precedente segnalavo articoli di stampa specializzata secondo cui il Dollaro USA si sarebbe apprezzato. Dunque la mia previsione si è avverata!
  3. L'Euro si è deprezzato nei confronti dello Yen giapponese. Tale deprezzamento è molto più marcato a livello giornaliero (1C) che da inizio settimana (2C). Nonostante ciò, il deprezzamento è stato marcato per la maggior parte della giornata, salvo poi parzialmente ridimensionarsi a fine giornata di contrattazioni. Anche in questo caso, segnalavo nei miei post precedenti il consenso diffuso di un ulteriore apprezzamento dello Yen nei confronti dell'Euro. Dunque la mia previsione si è avverata!  
Sarà interessante osservare ancora nei prossimi giorni se questa tendenza si accentuerà (più probabile!) o i mercati hanno già esaurito tutte le possibilità di arbitraggi (meno probabile!).

Matteo Olivieri
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lunedì 2 agosto 2010

...Ancora sullo Yen giapponese!


Cosenza (Italy), 2 Agosto 2010

A poco più di un'ora dalla riapertura dei mercati europei questa mattina, volevo fare il punto della situazione per capire quanto le mie previsioni siano giuste. E' ovviamente ancora troppo presto per giudicare, anche perchè i mercati statunitensi apriranno quando in Europa è già pomeriggio avanzato.
Ad ogni modo, questa è la situazione:

Come si può vedere dalle tabelle, due delle tre previsioni da me fatte, al momento si sono avverate. L'unica al momento in controtendenza è il tasso di cambio Euro/Yen, che segna un apprezzamento. Inoltre (ma questo è nella norma, visto che i mercati europei sono apert da poco!), le variazioni nei tassi di cambio sembrano ancora graduali, segno probabile che le contrattazioni non sono ancora entrate nel vivo (NB: in Inghilterra la borsa ha aperto da solo circa mezz'ora: ora sono le 9:30 del mattino, ndr).

Volevo segnalare alcuni articoli, che non conoscevo al momento in cui scrivevo, e che - secondo me - aiutano a capire meglio il senso della posizione da me espressa:
  • 30 Luglio FAZ "Der Yen zeigt sich stark": nell'articolo si dice che nonostante le notizie deludenti per quanto riguarda la congiuntura economica, i tassi di interesse estremamente bassi, le rendite sui titoli statali, e l'enorme debito pubblico accumulato, lo Yen si apprezza in maniera robusta contro il Dollaro USA, mentre riprende l'apprezzamento dopo una fase di debolezza di breve periodo (cfr. "Trotz enttäuschender Nachrichten von Seiten der Konjunktur, extrem tiefer Zinsen und Renditen und einer enormen Staatsverschuldung in Japan entwickelt sich der Wechselkurs des Yen gegen den amerikanischen Dollar sehr robust, während er sich auch gegen den Euro nach einem kurzzeitigen Schwächeanfall wieder erholt"). Sempre nell'articolo si sostiene che l'apprezzamento dello Yen è dovuto ad una fase deflazionaria che dura oramai da decenni e che fa sì che gli intermediari finanziari giapponesi trovino molto attrattivi i titoli esteri, poichè garantiscono quei ricavi che sarebbero difficilmente realizzabili in patria (cfr. "Japan befindet sich schon seit Jahrzehnten in einer deflationären Entwicklung. (...). Der Yen dagegen wertete zumindest in der ersten Phase dieser deflationären Phase - von 1990 bis 1995 um bis zu knapp 100 Prozent gegen den Dollar auf").
  • 7 Luglio 2010 FAZ "Der Yen wertet weiter auf". Nell'articolo si sostiene che il trend di apprezzamento dello yen nei confronti del Dollaro è per larga parte dovuto ad una nuova fase deflattiva che attraversa il Giappone. Ciò fa sì che gli intermediari finanziari giapponesi trovino vantaggioso acquistare titoli stranieri, i cui proventi poi confluiscano sul mercato aionario e obbligazionario nipponico, contribuendo tuttavia ad una ulteriore diminuzione delle rendite.  L'articolo si conclude dicendo che se le economie industrializzate dovessero cadere in deflazione nel tentativo di eliminare i deficit di bilancio accumulati, lo Yen potrebbe apprezzarsi ancora di più in futuro (cfr. "Sollten sich die Industriestaaten tatsächlich auf den „japanischen Weg“ begeben, sich im Rahmen der notwendigen Defizitreduktion also in eine deflationäre Phase begeben, dürfte der Yen noch weiter aufwerten. Im Moment deuten viele Indikatoren genau darauf hin".
  • 29 Giugno 2010 FAZ "Franken und Yen fungieren als Krisenwährungen": nell'articolo si sottolinea come i mercati abbiano al momento più problemi di deflazione che di inflazione, visto che i prezzi degli immobili sta calando in tutto il mondo, e ciò produce necessità di maggiori ammortamenti e perdite di bilancio. Per far fronte a queste perdite il Franco Svizzero e lo Yen giapponese fungono da riserve anti-crisi, visto che si stanno apprezzando a livello internazionale. Altre valute che dimostrano chiaramente di essere sovra-apprezzate sono al momento il Real brasiliano, la Corona ceca, il Peso cileno, il Dollaro australiano e neozelandese. Recenti  pubblicazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali (c.d. BIS) mostrano come la bolla immobiliare non è ancora conclusa in Australia, Canada, e parti dell'Europa (cfr. "Die Märkte scheinen sich eher über deflationäre denn über inflationäre Probleme zu sorgen. Die Folgen zeigen sich in deutlicher Form auch am Devisenmarkt. Dort werten Yen und Franken massiv auf. Denn erstens haben sie wegen der tiefen Zinsen in Europa und den Vereinigten Staaten ihren Finanzierungsvorteil verloren. Zweitens führt das so genannte „Deleveraging“, also der Abbau oder die Absicherung von in Yen und Franken aufgenommenen Fremdwährungskrediten in Verbindung mit der zunehmenden Bilanzverkürzung der Schweizer Großbanken zur Aufwertung. Der Franken war vor der Krise als Refinanzierungswährung vor allem in Osteuropa sehr beliebt, der Yen sogar weltweit. (...). Brasilianischer Real, tschechische Krone, chilenischer Peso, australischer und Neuseeland-Dollar sind deutlich überbewertet. Der Jahresbericht der Bank für Internationalen Zahlungsausgleich zeigt zudem, dass sich Australien, Kanada und Teile Europas durch bisher nicht bereinigte Hauspreisblasen auszeichnen. Diese Kombination von Faktoren kann dazu führen, dass der Aufwertungsdruck auf den Schweizer Franken und den Yen noch eine Weile anhalten, während gut gelaufene Währungen zusammen mit einer Korrektur der Rohstoffpreise unter Druck kommen können"). L'articolo si conclude dicendo che la situazione potrebbe cambiare se la FED statunitense riprendesse a stampare moneta (leggi: aumento dei tassi di interesse!). Ciò porterebbe tuttavia a posticipare ancora i problemi invece che aiutare a ripulire i bilanci dagli eccessi che hanno causato la crisi (cfr. "Allerdings kann sich das Szenario ändern, sobald Zentralbanken wie die amerikanische Federal Reserve die Druckerpresse wieder anwürfe. Das würde allerdings nur für weitere Verzerrungen sorgen, statt die notwendige und überfällige Bereinigung von Ungleichgewichten und Exzessen zu fördern".
Matteo Olivieri
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