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martedì 13 aprile 2010

Chi sta acquistando bond greci?


Cosenza (Italy), 13 Aprile 2010

Solo ieri, 12.4, il quotidiano tedesco DIE WELT scriveva "Anleger feiern die Rettung Griechenlands" ("Gli investitori festeggiano il salvataggio della Grecia", ndr), e ancora oggi 13.4 "Anleger greifen gierig nach Griechen-Anleihen" ("Gli investitori affamati di titoli greci", ndr), sottolineando come nell'asta odierna la Grecia sia riuscita a raccogliere sul mercato 1,56 miliardi di Euro, ben superiori agli 1,2 miliardi inizialmente previsti.

L'asta ha riguardato l'emissione di titoli a 6 mesi (per un volume di 780 milioni di Euro al 4,55%) e  a 12 mesi (per un volume di 780 milioni di Euro al 4,85%). Stando alle fonti di stampa (cfr. FAZ 13.4, "Griechenland nimmt fast 1,6 Milliarden Euro auf", "La Grecia raccoglie circa 1,6 miliardi di Euro", ndr) la richesta dei titoli a 12 mesi è stata di 6,5 volte superiore, quella per i titoli a 6 mesi 7,7 volte superiore.

In una bella intervista apparsa oggi su DIE WELT, dal titolo "Anleihe-Fonds verzichtet auf Griechenland-Papiere" (Fondo obbligazionario rinuncia a titoli greci", traduzione in proprio), Andy Bosomworth, responsabile della gestione del portafoglio di PIMCO, colosso mondiale nella compravendita di titoli obbligazionari, dichiara di non aver partecipato all'asta di titoli greci!
 
Il motivo? La rendita offerta dai titoli greci sarebbe troppo bassa!
In particolare Andy Bosomworth sostiene che ora i titoli greci offrirebbero lo stesso livello di interessi che l'UE e il FMI ricevono per i loro crediti, sebbene il rischio di insolvenza sia decisamente maggiore. Una rendita equa sarebbe al 7,5%, mentre per una rendita pari a quella offerta dalla Grecia, si trovano sul mercato investimenti più sicuri, come per esempio i titoli brasiliani!
Oltre a ciò, si fa presente che i crediti eventualmente concessi dall'UE e dal FMI hanno un diritto di prelazione, per cui se la Grecia dovesse dichiarare bancarotta, verrebbero rimborsati prima tali crediti, e poi - se qualcosa fosse ancora disponibile - i titoli acquistati in tali aste.

Come mai dunque il principale acquirente mondiale di titoli obbligazionari decide di tenersene alla larga, mentre c'è una fila di investitori pronti ad acquistare "con avidità" i titoli greci?
E poi, chi possono mai essere gli acquirenti di titoli che rendono poco a parità di rischio, e che se dovesse verificarsi una bancarotta, verrebbero rimborsati eventualmente per ultimi?
Insomma, chi c'è dietro queste aste?

Domande troppo interessanti, che non possono lasciare indifferenti nè gli economisti, nè il vasto pubblico!

Matteo Olivieri


>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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