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sabato 30 aprile 2011

Previsioni settimana valutaria 30 Aprile - 6 Maggio 2011


Cosenza (Italy), 30 Aprile 2011

A mercati fermi, ecco le mie previsioni per la settimana entrante (ATTENZIONE: Domenica 1 Maggio è Festa del Lavoro in Italia e in molti altri Paesi del mondo). 
  1. Apprezzamento dell'Euro su Dollaro USA;
  2. Apprezzamento del Dollaro USA su Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA su Franco svizzero;
  4. Apprezzamento del Dollaro USA su Sterlina inglese;
  5. Apprezzamento dell'Euro su Yen giapponese;
  6. Apprezzamento della Sterlina inglese su Euro;
AGGIORNAMENTI

Lunedi 2 Maggio 2011: Eccellente il risultato di oggi: sono 5 su 6 le previsioni indovinate sia su base quotidiana che settimanale (vedi tabella qui sotto). Con l'asterisco, indico i risultati meno evidenti, che probabilmente subiranno variazioni nelprosieguo della settimana valutaria.

Giovedi 5 Maggio 2011: La notizia d ioggi è chela BCE non ha ulteriormente aumentato i tassi di interessi europei, e i mercati - che avevano ipotizzato un periodo di nuova crescita dei tassi europei - hanno reagito negativamente (vedi Comdirect 5/5 "Devisen: Euro stark unter Druck - EZB gibt kein Zinssignal für Juni": l'Euro si deprezza notevolmentenei confronti del Dollaro USA (al momento, -2%, ore 10pm CET).
Le mie previsioni risultano oggi avverate al 50% (pari a 3 su 6) sia su base quotidiana che settimanale.


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Venerdi 6 Maggio 2011: Buono il risultato anche oggi: a fine settimana, le mie previsioni avverate risultano essere 4 su 6 su base quotidiana e 3 su 6 su base settimanale. L'Euro accentua il suo deprezzamento sul Dollaro USA, dopo che le autorità della BCE hanno affermato che la reazione dei mercati all'annuncio di ieri che non (!) sarebbero stati aumentati i tassi di interesse europei, è stata "esagerata" (vedi Comdirect 6/5 "EZB-Ratsmitglied Nowotny: Märkte haben Zinssignal überinterpretiert": "Die starke Marktreaktion auf die Zinssitzung der Europäischen Zentralbank (EZB) vom Donnerstag ist nach Einschätzung von EZB-Ratsmitglied Ewald Nowotny nicht gerechtfertigt gewesen. Die Märkte hätten die Aussagen von EZB-Präsident Jean-Claude Trichet überinterpretiert, sagte der österreichische Notenbankchef am Freitag in Helsinki. Nachdem Trichet am Donnerstag kein klares Signal für eine Zinserhöhung bereits im Juni gegeben hatte, war der Euro um rund vier Cent eingebrochen. Es war einer der stärksten Tagesverluste überhaupt. Nowtony will die jüngsten Aussagen Trichets nicht als Hinweis auf ein künftig laschere Geldpolitik interpretieren. Es könne keine Rede davon sein, dass die Äußerungen 'taubenhaft' gewesen seien, sagte Nowotny. Als 'Tauben' werden Notenbankmitglieder bezeichnet, die eher für eine expansive Geldpolitik eintreten. Im Juni werden dem EZB-Rat die neuen Projektionen seines Mitarbeiterstabs zu Inflation und Wachstum vorliegen. Dann sei es an der Zeit, weitere Schritte zu beschließen, sagte Nowotny".)


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Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

giovedì 28 aprile 2011

Bernanke: «Nessuna fine anticipata del QE2!»

Cosenza (Italy), 28 Aprile 2011

Il tanto atteso discorso di ieri pomeriggio del Presidente FED Bernanke, rischia di gettare nuove ombre sulla prospettiva di una veloce uscita da questa interminabile crisi. Il discorso, infatti, pensato per confermare il mantenimento del programma di quantitative easing (QE2) fino a Giugno (molti infatti - dentro e fuori la FED - si dicevano favorevoli ad una strategia di uscita prima della scadenza naturale del programma), si è rivelato una miniera di informazioni statistiche riguardo alla congiuntura economica statunitense.
Così, la FED non solo ha confermato di continuare nel programma di QE2, ma ha anche tagliato le stime di crescita dell'economia, ha aumentato le previsioni di crescita dell'inflazione e, per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, ha dichiarato che rimarrà elevato per un periodo di tempo di almeno 3 anni...

"In his first regular news conference, Federal Reserve Chairman Ben Bernanke said the central bank was continuing its stimulus policy because it was projecting slower growth in the economy with only a modest uptick in inflation. The Fed cut its growth estimate for 2011 to between 3.1 percent and 3.3 percent from a January forecast of 3.4 percent to 3.9 percent. The Fed also raised its estimate of inflation this year to a range of 2.1 percent to 2.8 percent, taking into account a recent surge in oil prices. However, it bumped its core inflation forecasts only marginally to a 1.3 percent to 1.6 percent range. As for unemployment, it lowered its forecast but said it would stay elevated over its three-year forecast period. For 2011, the Fed said it expects the unemployment rate to land in a 8.4-8.7 percent range, better than a range of 8.8-9.0 percent forecast in January".


Alla luce di quest'analisi, il Presidente Bernanke ha detto che non c'è nessuna fretta di anticipare la scadenza del QE2, e che continuerà ad acquistare obbligazioni governative USA. Inoltre, ha affermato (!) che un dollaro forte (!) è interesse degli Stati Uniti, e che un'economia in crescita sarebbe di aiuto al Dollaro.

"While deferring to currency policy as an issue for the Treasury Department, Bernanke said a strong, stable dollar was in the interests of the United States and the world economy. He said a growing economy would be helpful for the dollar".


Insomma, un piccolo disastro: se le previsioni verranno confermate nel tempo, allora l'economia mondiale continuerà ancora a vivere un lungo periodo di bassa crescita e di elevata disoccupazione.


Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

venerdì 22 aprile 2011

Buona Pasqua 2011!


Cosenza (Italy), 22 Aprile 2011

LEAF sarà chiuso fino a Lunedi 25 Aprile, in osservanza della Pasqua (Domenica).
Email ricevute dopo le ore 12 (mezzogiorno) di Venerdì 22, saranno elaborate Martedì 26.
Grazie in anticipo per la comprensione. Buon weekend di Pasqua!

LEAF will be closed until Monday, April 25 in observance of Easter (Sunday).
Emails received after 12 p.m. (noon), Friday the 22nd, will be processed on Tuesday the 26th. Thank you, in advance, for understanding. Have a Happy Easter weekend!

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

giovedì 21 aprile 2011

«In odd we trust»

Cosenza (Italy), 21 Aprile 2011

La recente decisione dell'agenzia di rating Standard&Poor's di abbassare a "negativo" la prospettiva (c.d. outlook) sul debito statunitense (mentre il rating vero e proprio rimane AAA) pone alcune questioni sul futuro dell'economia USA e su quella del mondo intero. Ho provato ad esprimerle sotto forma di domanda:
  1. Gli USA pensano di ripagare il debito attraverso un aumento della tassazione, o una riduzione della spesa pubblica?
    • Un aumento della tassazione sembra improbabile, perchè si tratta di una misura chiaramente prociclica, cioè possibile solo (!) in presenza di congiuntura economica favorevole. Quindi, si tratta di un amisura impraticabile in un momento di recessione o crisi economica;
    • Una diminuzione della spesa pubblica sembrerebbe probabile, ma occorre chiedersi quale: forse la spesa sanitaria? Evidentemente no, considerata la recente proposta di riforma del sistema sanitario proposta dal Presidente Obama, volta a garantire a tutti una copertura sanitaria. Forse le spese militari? Forse, ma non mi sembra ciò rientri tra le priorità degli USA.
  2. Gli USA pensano di ripagare il debito attraverso tassi di interesse tenuti artificiosamente bassi?
    • Se si, allora occorrerà prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di un QE3, nonchè un periodo eccezionalmente lungo di inflazione globale...cosa che porterebbe certamente ad un collasso del sistema finanziario internazionale.
    • Se no, allora qualsiasi aumento dei tassi di interesse renderà il pagamento del debito USA sempre più oneroso.
Tali preoccupazioni sono bene espresse nell'articolo di oggi Bloomberg 21/4 "Bernanke Bond Market Signals No Shift With Obama Deficit Cutting":
"The Federal Reserve can be counted on to keep its balance sheet big and interest rates low if President Barack Obama and Republican lawmakers agree on a multi-year deal to slash the $1.4 trillion budget deficit. That’s the message from the Treasury bond market, where yields on 10-year securities sank to their lowest level in almost a month this week on speculation that government budget cuts will slow the economy and encourage the Fed to hold off from raising borrowing costs, said Mohamed El-Erian, chief executive officer of Pacific Investment Management Co. “The more fiscal austerity you get, the more likely that the Fed will stay on hold for longer,” El-Erian, whose Newport Beach, California-based company runs the world’s biggest bond fund, said in an April 19 interview on Bloomberg Radio’s “Surveillance” with Tom Keene".

Oppure sarà una rivoluzionaria scoperta o innovazione tecnologica a salvare le economie mondiali?

AGGIORNAMENTI

Venerdi 22 Aprile 2011: Nell'articolo CNBC 22/4 "Saudi Arabia Sees Need to Pump More Oil" si sostiene che l'Arabia Saudita potrebbe aumentare durevolmente la produzione di petrolio greggio nei prossimi anni. Questa decisione potrebbe essere la mossa vincente per uscire dalla crisi: un basso prezzo del petrolio potrebbe infatti accelerare la produzione e la riduzione dei prezzi.
Ma se non subentreranno processi di democratizzazione in Medio Oriente, potrebbe darsi che il conto della crisi (in termini di minore prezzo del petrolio) venga ancora una volta pagato in termini di peggiori condizioni di vita delle popolazioni dei paesi esportatori di petrolio.

"Top oil exporter Saudi Arabia needs to pump at least 9 million barrels per day (bpd) of crude for the next few years and is considering boosting capacity to meet rising demand, Petroleum Intelligence Weekly (PIW) said in a report citing Saudi sources this week. OPEC's biggest producer Saudi Arabia is the only member of the group with significant spare capacity to boost output to meet unexpected interruptions in oil flows such as Libya's export cut. It has a long-held policy of maintaining a capacity buffer of 1.5-2 million bpd. To maintain that cushion as it pumps more, the kingdom is discussing plans to take capacity beyond 12.5 million bpd. Saudi was considering projects to boost Moneefa, Khurais and Shaybah oilfields, PIW said. Expansion would add another 300,000 bpd at Moneefa, taking that field's capacity to 1.2 million bpd, PIW said. The field is already under development to take it to 900,000 bpd. Another 300,000 bpd could be added at Khurais, and 250,000 bpd at Shaybah, PIW reported. Projects were unlikely to go ahead this year, even if the kingdom decides to take them on, PIW added".

Matteo Olivieri
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sabato 16 aprile 2011

Previsioni settimana valutaria 17 - 22 Aprile 2011

Cosenza (Italy), 16 Aprile 2011

A mercati fermi, ecco le mie previsioni per la settimana entrante:
  1. Apprezzamento del Dollaro USA su Euro;
  2. Apprezzamento del Dollaro USA su Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA su Franco svizzero;
  4. Apprezzamento dell'Euro su Yen giapponese;
  5. Apprezzamento dell'Euro su Franco svizzero;
  6. Apprezzamento dell'Euro su Sterlina inglese;
  7. Apprezzamento della Sterlina inglese su Dollaro USA;
AGGIORNAMENTI

Lunedi 18 Aprile 2011: Buona l'apertura del cambio Euro/Dollaro USA. Al momento (ore 9:30am, CET), il Dollaro USA si sta apprezzando dello 0,50% (vedi grafico qui sotto, su base settimanale).



[2] Nel corso della giornata le perdite dell'Euro sul Dollaro USA aumentano: -1.45% alle ore 5:25pm, CET. Ciò, nonostante che in giornata sia arrivata la notizia che l'agenzia di rating Standard&Poor's ha declassato a "negativo" la prospettiva (c.d. outlook) sul rating degli Stati Uniti (vedi Reuters 18/4 "U.S. credit outlook cut by S&P on deficit concerns"):

"While the credit rating agency maintained the country's top AAA credit rating, it said authorities have not made clear how they will tackle long-term fiscal pressures. S&P said the move signals at least a one-in-three chance that it could cut its long-term rating on the United States within two years. "Because the U.S. has, relative to its AAA peers, what we consider to be very large budget deficits and rising government indebtedness, and the path to addressing these is not clear to us, we have revised our outlook on the long-term rating to negative from stable," S&P said in a release".

I lettori di LEAF ringraziano....

[3] A fine giornata sono 2 su 7 le previsioni indovinate su base quotidiana e settimanale (pari 28.57%).
Martedi 19 Aprile 2011: Buono il riscontro di oggi. Sono 6 su 7 le previsioni indovinate su base giornaliera, e 3 su 7 su base settimanale (vedi tabella qui sotto). Pesa il downgrade dell'outlook sul rating USA da parte di Standard&Poor's: la CIna ha chiesto oggi di essere protetta dagli effetti del declassamento del giudizio sui titoli di Stato statunitensi (vedi CNBC 19/4 "China Urges US to Protect Creditors After S&P Warning": "China's Foreign Ministry said on Tuesday that the United States must take "responsible" measures to protect investors in its debt after Standard & Poor's threatened to lower its credit rating on the United States due to a bulging budget deficit. "We hope the U.S. government will take responsible policies and measures to safeguard investors' interests," the ministry said in a statement. China's foreign exchange reserves, already the world's biggest, rose by nearly $200 billion in the first quarter to $3.05 trillion. About two-thirds are estimated to be invested in dollars. Beijing has repeatedly warned that loose U.S. monetary policy threatens the dollar, but it has continued to accumulate dollar assets at the same time, adding about $260 billion of Treasury securities last year, according to U.S. data.").



Matteo Olivieri
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giovedì 14 aprile 2011

Dr. Matteo Olivieri intervistato da Ponteradio Unical - Università della Calabria


Cosenza (Italy), 14 Aprile 2011

Intervista radiofonica concessa a Ponteradio Unical
di Matteo Olivieri (http://matteoolivieri.blogspot.com)/
Università della Calabria
Aprile 11, 2011

"Il mio interesse originario di ricerca è la Responsabilità Sociale d’Impresa, cioè lo studio delle ragioni che spingono un’impresa ad andare oltre la logica del profitto inteso in senso puramente contabile. Si tratta di un argomento che abbraccia tutti gli ambiti dell’azienda (i fornitori, i clienti, i rapporti con le persone che lavorano in azienda, eventualmente azionisti. Cioè, tutti quelli che oggi vengono definiti “stakeholder” d’impresa). Ma è anche un tema che solleva molti interrogativi: basti pensare che la giustificazione della responsabilità “sociale” d’impresa porta a mettere in discussione la pretesa di una scienza moderna che è puramente “oggettiva”, cioè – in qualche modo – priva di giudizi di valore.

E sotto questo aspetto, è interessante notare come la moderna teoria economica è costruita a partire da principi che di fatto fanno un po’ “a pugni” con le ragioni di una Responsabilità Sociale d’Impresa (mi riferisco per esempio al concetto di “interesse personale” o egoismo di cui parla Adam Smith, oppure anche quello di “utilità marginale decrescente”).

Ecco, i miei interessi di ricerca mi spingono ad una riconsiderazione di tematiche, che - sì - sono sempre presenti nella letteratura economica, ma che in qualche modo vengono illuminate dalla sensibilità attuale. Si pensi che le due uniche teorie del valore economico, che sono finora presenti in economia, arrivano ad alcune evidenti contraddizioni. Per esempio, la teoria del valore-lavoro di cui parla Adam Smith, porta a ritenere che solo ciò che è "lavorato" ha valore. Però...non lo so...nel caso della foresta vergine, che per definizione non è lavorata, bene, questa non avrebbe valore secondo la teoria di Adam Smith. Oppure la teoria del valore utilità, di cui parla Carl Menger, per cui solo ciò che è raro ha valore. Ma – in questo caso – ciò che è gratuito oppure abbondante non ha valore. Quindi, nella mia tesi di dottorato, intitolata “Responsabilità Sociale d’Impresa come moderna teoria del valore: il caso Alleanza Assicurazioni”, ho mostrato queste ed altre contraddizioni della moderna teoria economica e ho spiegato come esistano i presupposti per veramente riscrivere daccapo l’economia moderna, mettendo al centro dell’indagine la persona!

Non è un caso – a mio avviso – che proprio per questi elementi di originalità, i miei studi siano entrati a far parte degli insegnamenti previsti nel Master in Business Administration della Loyola University di Chicago, così come pure nel Master in Direzione d’Impresa dell’Istituto Adriano Olivetti qui in Italia. Qui all’Unical è invece cominciata, oramai da un anno, una proficua collaborazione con il Laboratorio di Geografia “Cesare Saibene”, diretto dal Prof. Piero Gagliardo; attività di collaborazione che consiste in un ciclo seminariale volto a mostrare come le ragioni dell’economia e dell’ecologia siano in qualche modo coincidenti e non antitetiche.
E poiché vedo una originalità nel mio lavoro, ovviamente auspico che l’Università della Calabria possa diventare un giorno un punto di riferimento per queste tematiche".

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

lunedì 11 aprile 2011

Dow Jones vicino ad un nuovo crollo?

Cosenza (Italy), 11 Aprile 2011

Guardate la seguente immagine...

  • La linea verde rappresenta l'andamento dell'Indice Dow Jones da inizio anno ad oggi;
  • La linea arancione rappresenta il tasso di cambio Euro/Dollaro da inizio anno ad oggi;
  • La linea blu rappresenta il future sul brent da inizio anno ad oggi.
Cosa ci stanno dicendo questi movimenti? A mio avviso, nulla di buono...
  1. I tassi di interesse USA sono fissi al livello compreso tra lo 0% e lo 0,25%;
  2. Fino ad oggi, l'indice Dow Jones, tra cadute e risalite, ha avuto un trend comunque al rialzo, segno apparente (!) che il mercato borsistico sta riprendendosi dalla crisi finanziaria;
  3. Tuttavia: il continuo aumento del future indica che gli investitori scommettono su un prezzo di mercato futuro ancor più alto del prezzo del future attuale, cioè su un livello di tassi di interesse più basso di quello attuale. La prospettiva è di rivendere in futuro a pronti ad un prezzo inferiore a quello di mercato, quanto verrà acquistato a termine: così facendo, si possono ottenere grandi utili;
  4. Inoltre: il tasso di cambio Euro/Dollaro ha ripreso a rafforzarsi con forza, segno che i rialzi di Borsa non sono probabilmente dovuti (!) a maggiori afflussi di Dollari, ma a semplici aspettative di maggiori rialzi di Borsa futuri.
La mia conclusione è la seguente: Se dovesse succedere che il prezzo del future comincia a diminuire sistematicamente (come oggi!), o che il tasso di cambio Euro/Dollaro si stabilizzi (come in questi giorni), potrebbe verificarsi a breve un nuovo crollo dell'indice Dow Jones!


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AGGIORNAMENTI

Martedi 12 Aprile 2011: Oggi si è verificata una marcata correzione dell'indice Dow Jones, per come neanche 24 ore prima avevo preannunciato. E' un risultato eccellente sia per me che per LEAF!

Infatti, è di oggi 12/4 l'articolo "Goldman Call to Sell Oil Sets Up Buying Opportunity: Traders", in cui si dice che la Banca d'investimento più grande al mondo, Goldman Sach's sta consigliando i propri clienti di vendere i contratti di petrolio brent....il mio articolo invece è dell'11 Aprile!

Nell'articolo segnalato si legge: "la musica si è fermata improvvisamente ieri, e il panico ha preso ciascuno, alla ricerca di una sedia dove sedersi...ma sono poche quelle disponibili".

"If investors follow Goldman Sachs's advice and cash out of oil, it likely will be only a short-term trade that sets the stage for another buying opportunity. That at least is the view from the trading pits, where the Goldman [GS 161.029 -0.441 (-0.27%) ] call Monday was greeted with a level of skepticism, even if it’s short-term ramifications saw an appreciable dip in the energy trade—and, in fact, across the commodity spectrum—on Tuesday. “The ‘music’ stopped suddenly yesterday and panic set in as everyone began to look for a chair into which to sit, and there were far too few of those available,” hedge fund manager Dennis Gartman wrote in this “Gartman Letter” Tuesday regarding the Goldman aftermath. “The doors were locked; panic set in.” However, Gartman said underlying technicals in the trade suggest that joining the selling frenzy could be a mistake".
Si è trattato di un crollo davvero marcato, ma probabilmente ne seguiranno altri...almeno fino a quando sul mercato rimarranno ancora a lungo queste condizioni!

I grafici che seguono sono rispettivamente:
  1. Future sul brent (linea blu), cambio Euro/Dollaro USA (linea nera), Dow Jones (linea rossa) da inizio anno ad oggi;
  2. Cambio Euro/Dollaro USA (linea nera), Dow Jones (linea blu) negli ultimi 10 giorni;
  3. Indice Dow Jones negli ultimi 5 giorni.



Lunedi 18 Aprile: Oggi un nuovo crollo del Dow Jones. Questa volta molto più potente ed accentuato. Alcuni ne attribuiscono la causa al taglio dell'outlook sul rating USA attuato da Standard&Poor's, che lo ha portato a "negativo" (vedi CNBC 18/4 "Asian Investors Risk Losses on Dollar Holdings After S&P Outlook Cut").
A mio avviso, oggi si sono ripresentate le condizioni di prezzo del future sul brent al ribasso, di cui parlavo il 12 Aprile (vedi grafico qui sotto).
I grafici qui sotto sono dell'Indice Dow Jones a 5 e a 10 giorni. 



Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

venerdì 8 aprile 2011

La sorte dell'Euro dopo la decisione BCE: cambierà qualcosa?


Cosenza (Italy), 8 Aprile 2011

La decisione di ieri della BCE di aumentare il costo del denaro in Europa dello 0,25% all'1,25%, dopo più di 2 anni di pausa (l'ultima variazione dei tassi di interesse risale infatti al Luglio del 2008) ha "messo le ali" all'Euro. In questa frase è riassunto il senso dell'articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung riportato qui di seguito.

FAZ 8/4 "Zinserhöhung beflügelt den Kurs des Euro": "Der Euro wertet am Freitag nach der erwarteten Leitzinserhöhung vom Donnerstag weiter auf. Man setze auf eine weitere Ausweitung der Zinsunterschiede zwischen der Eurozone, den Vereinigten Staaten und Japans zugunsten des Euro, heißt es. [...]. Bereits im asiatischen Handel hätten japanische und andere institutionelle Investoren Euro gegen Dollar gekauft, heißt es. Man setze auf eine weitere Ausweitung der Zinsunterschiede zwischen der Eurozone, den Vereinigten Staaten und Japans zugunsten des Euro, erklärte ein Händler. Angeblich liegen oberhalb von 1,44 Dollar so genannte Stop-Loss-Kurse, mit welchen sich Anleger gegen weitere Kurseinbußen des Dollar absichern wollten. Sollten diese Absicherungskurse „gezogen“ werden, könne der Kurs des Euro weiter zulegen".

L'articolo del quotidiano tedesco è impietoso nell'analisi. Infatti, si dice che - complice il terremoto del Giappone - sono le banche centrali a "provocare" questo sviluppo delle cose, dato che la politica monetaria estremamente accomodante (cioè, bassi tassi di interesse per un periodo prolungato di tempo) dei paesi occidentali, e quella aggressiva dei paesi asiatici, ha portato (e porterà) a speculazioni valutarie ("carry trades"), nonchè a "bolle" nei corsi dei titoli azionari e dei prezzi (inflazione).

"In Japan dagegen ist nach den Erdbeben und den Sorgen über die in Fukshima außer Kontrolle geratenen Atomreaktoren nicht nur keine Zinserhöhung absehbar, sondern die Bank of Japan bläht die Bilanz trotz der ernormen Verschuldung des Landes auf hohem Niveau weiter auf. Zusammen mit der jüngsten, gemeinsamen Intervention der Zentralbanken der großen Industriestaaten führen diese Entwicklungen und Erwartungen zu rasanten Kursbewegungen am Devisenmarkt und im Rohstoffbereich. In den vergangenen Tagen wurden mit Vehemenz die so genannten „Carry Trades“ wiederbelebt, in deren Rahmen die Währungen der Staaten mit tiefen Zinsen gegen jene mit hohen Zinsen ausgespielt werden. In diesem Rahmen hat der Yen deutlich abgewertet, während die Währungen Neuseelands, Australiens stark aufwerteten und die Energie- und Rohstoffpreise immer teurer wurden. Da die Zentralbanken diese Entwicklung förmlich provozierten, ist können sie sich kurzfristig noch fortsetzen, obwohl viele dieser Relationen inzwischen zumindest technisch überkauft sind und obwohl auch das Risiko einkalkulieren müssen, dass es förmlich zu Kurs- und Preisblasen kommt".

Un giudizio altrettanto pessimistico è espresso nell'articolo "Teuerungsspirale" dello stesso giornale, in cui si dice esplicitamente che l'effetto della politica monetaria accomodante, dopo aver causato inflazione nei paesi in via di sviluppo, si ritorce ora come un boomerang contro gli stessi paesi occidentali.

"Die expansive Geldpolitik der Industrieländer heizt in Schwellenländern wie China die Inflation an. Über die Einfuhren kommen die Teuerungsschübe wie ein Bumerang zurück - und treffen besonders Deutschland".

Interessante notare come, a giudizio di molti, l'Euro sia sopravvalutato, e logica vorrebbe che prima o poi si deprezzi. Ma poichè i mercati hanno messo in conto futuri aumenti dei tassi di interesse, questo processo di apprezzamento nei confronti dell'Euro può continuare ancora a lungo. Per esempio, segnalo il seguente articolo:
  • CNBC 7/4 "Euro to Weaken, Yen Too, Strategist Says": "The euro is overvalued despite the European Central Bank's rate hike, and the yen is rich as well, this strategist says. The market is pricing in too many interest rate hikes for the euro, according to Mansoor Mohi-Uddin, chief currency strategist at UBS".   
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Tutti questi elementi trovano spazio in numerosi articoli da me postati su questo blog. Da parte mia, infatti, avevo messo in guardia dal fatto che ogni aumento dei tassi di interesse europei avrebbe aumentato l'apprezzamento dell'Euro nei confronti del Dollaro USA. Per esempio, richiamo quanto da me scritto nell'articolo del 30 Dicembre 2010 (e successivi aggiornamenti): "L E A F: Cosa attenderci dal tasso di cambio Euro/Dollaro USA nel 2011".

A ben vedere, dunque, nulla di nuovo. A questo punto, la domanda da porsi è se esiste un altro modo per uscire da questo "vicolo cieco", senza aumentare i tassi di interesse. A quanto pare infatti, si tratta di una strategia perdente. Ad un giudizio simile arrivano anche altri articoli tratti da stampa internazionale:
  • CNBC 8/4 "‘Losing Battle’ for Emerging Market Central Banks": le banche centrali dei paesi in via di sviluppo (per esempio Brasile, FIlippine, Corea del Sud) stanno perdendo la battaglia di tenere relativamente deprezzata la propria valuta.
    • "Emerging market central banks keep trying to keep their currencies down, but it's a fight they can't win. Ho hum. Another week, another market intervention announcement by an emerging market central bank, this time Brazil. And guess what? The Brazilian real strengthened. Emerging market central banks keep trying to keep their currencies from rising too far, but traders are determined to keep buying the real, the South Korean won, the Philippine peso  - and more. With risk appetite returning, the high yield these currencies offer relative to the staid old yen and dollar is just too tempting".
  • CNBC 8/4 "Risk is On, and Asian Central Banks Are Moving In": gli investitori internazionali non sono impauriti dagli interventi della banche centrali asiatiche a favore delle proprie valute nazionali.
    • "Asian central banks are intervening to stem their currencies' rise, but risk-on investors are not deterred. Central banks in Asia are taking steps to curb the rise in their currencies, which could choke off economic growth"
AGGIORNAMENTI

9 Aprile 2011: Anche Reuters pare condividere il punto di vista da me espresso nel mio post. Segnalo al riguardo l'articolo "Expectations of rising rates to propel euro higher", in cui si sostiene che al momento i mercati stiano ignorando i punti di debolezza legati alla moneta unica, e si stiano concentrando solamente sui differenziali dei tassi di interesse.


"Expectations interest-rate differentials will widen further in Europe's favor should buoy the euro against the dollar next week, while investors will closely watch U.S. inflation data that could help shape Federal Reserve monetary policy. [...] The European Central Bank raised rates by 25 basis points on Thursday, its first hike since the 2008 financial crisis, and signaled it's ready to tighten further if needed. Expectations of higher rates boosted the euro even as Portugal became the third euro zone country to request a bailout. "The market is ignoring all of Europe's fiscal and banking troubles and trading off a single indicator -- interest differentials," said Avery Shenfeld, chief economist at CIBC World Markets in Toronto".

Venerdi 15 Aprile 2011: L'articolo CNBC di oggi 15/4 "Euro Zone Inflation Data Backs ECB Rate Hike" sembra promuovere la decisione della BCE di alzare i tassi di interesse. Il motivo è l'aumento "inaspettato" dell'inflazione nel mese di Marzo al livello del 2.7%, ben al di sopra del target del 2% di medio termine adottato dalla BCE.

"Inflation in the euro zone climbed higher than expected in March to 2.7 percent year-on-year, as fuel costs boosted the price of transport and housing, according to statistics published on Friday. High inflation, spurred by commodity and energy prices, prompted the European Central Bank to raise interest rates last week for the first time since the 2008 financial crisis and another rise is expected by July. The European Union's statistics office, Eurostat estimated that inflation in the 17-country euro area jumped to 2.7 percent in March, beyond its initial 2.6 percent forecast and far above the 1.6 percent recorded a year earlier. EU officials put the surge in prices down chiefly to the rising cost of fuel for transport and heating oil. The ECB targets inflation of below, but close to 2 percent and headline price growth has been above that figure since December".

Leggendo tra le righe dell'articolo, comunque si intuisce quanto la decisione presa sia pericolosa: infatti, l'inflazione a livello europeo varia dal 5.1% dell'Estonia al -1.2% dell'Irlanda. L'aumento dei tassi dello 0,25% finisce per aggravare ulteriormente la crisi irlandese, mentre è praticamente irrilevante per frenare l'inflazione nei paesi dell'Europa dell'Est.
 
A mio avviso è tuttavia ovvio che non è tramite lo strumento dei tassi di interesse che si riusciranno a risolvere problemi di inefficiente allocazione di capitale.
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

lunedì 4 aprile 2011

Tutti in attesa della decisione BCE di questa settimana!

Cosenza (Italy), 4 Aprile 2011

Nel leggere i giornali di oggi, ho trovato molto interessante come tutti, ma proprio tutti, si dicano convinti che giovedi prossimo, la BCE alzerà i tassi di interesse. La posizione fa seguito ai commenti dello scorso mese di Marzo, allora generalmente interpretati come segno di un imminente aumento dei tassi di interesse.
Ho selezionato alcuni articoli che lasciano intendere ciò:
  1. CNBC 3/4 "Three Central Banks Moving in Three Different Directions": "[...] On Thursday, the European Central Banklooks all but certain to become the first to shift interest rates higher as it tries to tame rising inflation".
  2. FAZ 3/4 "Die Woche der Zinswende": "Die Zeit des billigen Geldes neigt sich im Euro-Raum dem Ende zu. Die Märkte reagieren gelassen auf die absehbare Zinserhöhung. Zwar ist die Nervosität gestiegen - doch bislang begrenzen sich die Schwierigkeiten auf unmittelbar betroffene Märkte".
  3. CNBC 4/4 "ECB to Make PIG of a Decision": "The ECB is this week expected to lift rates by 25 basis points in a bid to reign in inflation despite ongoing fears over the financial health of Portugal, Ireland and Greece".
  4. CNBC 4/4 "The Fed Is on 'Different Monetary Planet': Economist": "At a time when the ECB is expected to follow the lead of many emerging market central banks and raise rates, the US central bank is a long way from hiking rates as it instead debates when, and at what pace, to end quantitative easing, the easy money policy it put in place in response to the financial crisis".
L'argomento giustificativo è sempre lo stesso: poichè le attese di inflazione e l'inflazione corrente in Europa è maggiore del target fissato dalla BCE al 2% (vedi tabella qui sotto, fonte FAZ), si rende necessario un aumento dei tassi.

Devisenmarkt: Hohe Inflation gibt dem Euro Auftrieb

Personalmente non sono di questa idea, ed ho già espresso il mio pensiero nel recente articolo LEAF 8/3 "Alcune notazioni su bond e inflazione europea...".

Qui aggiungo che l'Euro è attualmente sopravvalutato rispetto al Dollaro USA, e pertanto, ogni aumento dei tassi di interesse, porterebbe ad un ulteriore apprezzamento nei confronti del Dollaro (vedi tabella seguente, fonte FAZ). In pratica, un regalo all'economia USA, ma un vero e proprio "bagno di sangue" per quella europea...

Devisenmarkt: Hohe Inflation gibt dem Euro Auftrieb

Vedremo chi avrà ragione....

AGGIORNAMENTI

Martedi 5 Aprile 2011: Un altro articolo (di fonte prestigiosa!) si aggiunge alla lista di quanti ritengono imminente un aumento dei tassi di interessi europei....
  • Reuters 5/4 "ECB has "good reasons" to raise rates: OECD": "The European Central Bank has "good reasons" to raise interest rates this week, and this would have little impact on weaker euro zone countries struggling with debt crises, the Organization for Economic Cooperation and Development said on Tuesday. The ECB is expected to become the first major central bank to begin raising interest rates since July 2008 after inflation in the 17-nation euro zone hit 2.6 percent in March. The OECD said central bankers increasingly need to focus on tackling inflation as the economic recovery takes root in major economies, adding that some of its members faced the risk of inflation becoming "un-anchored." "We see inflationary expectations creeping upwards a bit everywhere, I would say, in Europe, in the United States, in the UK," OECD chief economist Pier Carlo Padoan said in an interview with Reuters. "Central banks should keep inflation expectations under control," he said".
...e ancora un altro:
FAZ 4/5 "Zeit des billigen Geldes neigt sich dem Ende zu". Il grafico qui sotto dice: "L'inflazione crescente rendeprobabilel'aumento del tasso ufficiale di sconto"

Inflationsängste: Zeit des billigen Geldes neigt sich dem Ende zu
Giovedi 7 Aprile 2011 [1]: 76 su 80 economisti intervistati da Reuters si dicono convinti che oggi la BCE annuncerà un aumento dei tassi di interesse dello 0,25%.

  • Reuters 7/4 "ECB to tread softly with historic rate rise": "The European Central Bank is poised to raise interest rates from a record low 1.0 percent on Thursday and more is likely to follow but, fearful of heaping more pain on the euro zone's stragglers, it will give few clues about when the next move will come. ECB policymakers have been out in force in recent weeks flagging a rise that will be their first since July 2008. All but four of 80 economists polled by Reuters last week expected it to raise rates by 25 basis points".
Ora sono proprio curioso di vedere cosa si deciderà: la notizia del giorno infatti è che il Portogallo ha ufficialmente richiesto l'aiuto del pacchetto di salvataggio EU. Un aumento dei tassi, in queste condizioni, finirebbe solo per aggravare la situazione....

  • CNBC 7/4 "Banks Rally as Portugal Seeks Aid, Talks Uncertain": "Portuguese bank stocks rallied on Thursday after the caretaker government decided to seek European financial aid but it is unclear how quickly a deal can be negotiated in the midst of an election campaign. Lisbon will have to agree to tough austerity targets to obtain the euro zone's third bailout after Greece and Ireland after applying for emergency loans in a turnaround following months of what economists said was denial of economic reality. Neighboring Spain, struggling to crawl out of recession after a real estate bubble burst, insisted it would not be next in the bond market's firing line".
[2]: Alla fine l'aumento dei tassi di interesse c'è stato. La notizia è generalmente interpretata dalla stampa internazionale come un fatto positivo, cioè come lotta all'inflazione e strategia di uscita dalla crisi:
  • FAZ 7/4 "EZB startet Zinswende": "Die Europäische Zentralbank (EZB) hat erstmals seit Beginn der Finanzkrise die Zinsen erhöht. Im Kampf gegen die anziehende Inflation hob der EZB-Rat am Donnerstag den Schlüsselzins um einen viertel Prozentpunkt auf 1,25 Prozent an. Damit wagt die EZB die geldpolitische Wende, nachdem sie den Zielsatz für Zentralbankgeld seit Mai 2009 auf dem Rekordtief von 1,0 Prozent belassen hatte. Die EZB will mit dem Zinsschritt Inflationsgefahren bekämpfen. Vor allem wegen immer teurerer Nahrungsmittel und Energie war die Inflation im Euroraum zuletzt auf 2,6 Prozent geklettert. Damit liegt sie über dem von der EZB formulierten Stabilitätsziel von knapp zwei Prozent. Volkswirte erwarten, dass die Notenbank den Leitzins in den kommenden Monaten in kleinen Schritten auf 2,0 Prozent anheben wird. Damit soll der Preisdruck gesenkt und die Kaufkraft erhalten werden. Für die schwächelnde Konjunktur in hoch verschuldeten Ländern am Rand der Euro-Zone wie Irland, Griechenland und Portugal könnte die Zinserhöhung negativ sein. Höhere Zinsen können den Preisauftrieb bremsen, sie verteuern aber auch Kredite".
  • CNBC 7/4 "ECB Raises Rates in Exit From Crisis Policy": "The European Central Bank raised interest rates by 25 basis points to 1.25 percent on Thursday, announcing its first hike since July 2008 to counter firming inflation pressures in the 17-country euro zone. Speaking from Frankfurt after the rate announcement, ECB President Jean-Claude Trichet said euro zone monetary policy remains "very accommodative," and the ECB will monitor inflation rates "very closely." The phrase "monitoring closely" was once seen as a sign the ECB was two months off raising rates while "very closely" meant it was on the cards for next month. The term and use of "very" has lost its significance in recent years, however. The rate increase was made unanimously by members of the ECB's governing council, Trichet said".
  • Reuters 7/4 "ECB hikes interest rates in exit from crisis policy": "The euro and German bund futures were steady after the decision, which ECB policymakers had flagged heavily in advance. All but four of 80 economists polled by Reuters last week expected a 25 basis point rise. The increase in the ECB's benchmark refinancing rate marks a gentle exit from the central bank's policy response to the global financial crisis. It had held the refi rate at a record low 1.0 percent since May 2009. "This makes the ECB the first major developed economy central bank to hike rates and the decision will cement its reputation as a single-minded inflation fighter," said ABN Amro economist Nick Kounis. "The hike is unwelcome for peripheral countries, but arguably the core member states were in need of this move already some time ago. In that sense, the timing of the increase is a balancing act, which is part and parcel of the one-size-fits-all monetary policy," he added. The ECB also raised its deposit rate by 25 basis points to 0.50 percent, and increased its marginal lending rate by the same amount to 2.0 percent. The rate decision came less than 24 hours after Portugal announced it was seeking European Union support, a decision long expected by financial markets"

Leitzins auf 1,25 Prozent: EZB startet Zinswende

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

domenica 3 aprile 2011

Previsioni settimana valutaria 3 - 8 Aprile 2011

Cosenza (Italy), 3 Aprile 2011

Si prospetta una settimana valutaria molto nervosa (soprattutto per quanto riguarda il cambio Euro/Dollaro USA). A mercati fermi, ecco le mie previsioni:
  1. Apprezzamento del Dollaro USA su Euro;
  2. Apprezzamento del Dollaro USA su Yen giapponese;
  3. Apprezzamento del Dollaro USA su Franco svizzero;
  4. Apprezzamento del Dollaro USA su Sterlina inglese;
  5. Apprezzamento dell'Euro su Yen giapponese;
  6. Apprezzamento della Sterlina inglese su Euro;
  7. Apprezzamento del Franco svizzero su Euro;
AGGIORNAMENTI

Martedi 5 Aprile 2011: Ad oggi sono 5 su 7 le previsioni confermate, sia a livello quotidiano che settimanale (pari all'71.42%). Eccellente il comportamento dell'Euro/Dollaro USA, anche se oggi, sul finire della giornata di contrattazioni, ha prima perduto e poi riguadagnato parte dei guadagni di ieri ed oggi.


Mercoledi 6 Aprile 2011: In attesa della decisione BCE di domani, l'Euro ha cominciato ad apprezzarsi sul Dollaro USA (vedi grafico aggiornato qui sotto). La cosa non mi meraviglia...certo è che se domani non ci sarà alcuna variazione nei tassi, l'Euro dovrebbe tornare a valori di inizio settimana. Magari qualcuno sta già vendendo Euro a termine...

Chart

Vedi Comdirect 6/4 "Devisen: Euro legt weiter zu - erwartete Zinserhöhung stützt": "Der Euro hat am Mittwoch weiter in Richtung 1,43 US-Dollar zugelegt. Im frühen Handel kostete die Gemeinschaftswährung bis zu 1,4266 Dollar und damit knapp einen halben Cent mehr mehr als am späten Vorabend. Ein Dollar war zuletzt 0,7009 Euro wert. Die Europäische Zentralbank (EZB) hatte den Referenzkurs am Dienstagmittag noch auf 1,4166 (Montag: 1,4240) Dollar festgesetzt. Vor der wichtigen Zinssitzung der EZB am Donnerstag rechnen Experten mit eher geringen Impulsen am Devisenmarkt. Bewegen könnten am Mittwoch allenfalls neue Auftragszahlen aus der deutschen Industrie, heißt es bei der HSH Nordbank. Am Donnerstag dürften die europäischen Währungshüter erstmals seit der Finanz- und Wirtschaftskrise die Leitzinsen anheben. EZB-Chef Trichet und andere ranghohe Notenbankvertreter hatten bis zuletzt entsprechende Hinweise gegeben".

Giovedi 7 Aprile 2011: Buono anche oggi il riscontro delle previsioni. Ad oggi sono 5 su 7 quelle indovinate, sia su base quotidiana che settimanale (pari all'71.42%). La decisione odierna della BCE di aumentare i tassi di interesse dello 0,25%, non ha influito (fino ad ora) più di tanto sulle mie previsioni.

Sabato 9 Aprile 2011: La settimana valutaria si conclude con un bilancio magro: solo 2 previsioni su 7 risultano confermate sia su base quotidiana che settimanale (pari al 28.57%).
La decisione della BCE di alzare i tassi di interesse ha comportato effetti-a-cascata sulle altre valute internazionali.

Matteo Olivieri
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venerdì 1 aprile 2011

"Pesce d'Aprile"

Cosenza (Italy), 1 Aprile 2011

Ecco il "Pesce d'Aprile" che il gestore delle statistiche del mio blog mi ha fatto oggi...

La schermata dice: "Nuova bandiera: Pirati!"; Ultima visita: 12 Ottobre  1492".  :-)



Matteo Olivieri
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[Dopo-Tsunami]: Una riflessione a freddo.


Cosenza (Italy), 1 Aprile 2011

Sono passate circa tre settimane dallo tsnumami giapponese. Ho trovato interessanti due articoli:
  1. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, sostiene che le conseguenze dello tsunami giapponese non sono ancora chiare.
    • Vedi 30/03 Comdirect "ROUNDUP/Schäuble: Folgen von Japan und Nahost noch unklar": "Die Folgen der Atomkatastrophe im japanischen Fukushima und der Unruhen im Nahen Osten für die Weltwirtschaft sind laut Finanzminister Wolfgang Schäuble noch immer nicht absehbar. Möglich sei, dass dieses Doppelereignis die Energiepreise in die Höhe treiben werde, sagte der CDU-Politiker am Mittwoch auf einer China-Reise in Peking. Bisher habe Japan seine Partner im G20-Kreis nicht um weitere Unterstützung gebeten. 'Wir haben jetzt nicht über konkrete Hilfsprogramme für Japan geredet', sagte er nach einem Treffen mit dem chinesischen Vizeministerpräsidenten Li Keqiang".
  2. Dai mercati finanziari emerge molto (!) chiaramente che tutta una serie di valute si è apprezzata con forza contro lo Yen (per esempio, Dollaro Australiano e Neozelandese, Zloty polacco, Fiorino ungherese, Franco svizzero e Rand sudafricano...solo per citarne alcune), e nel medio periodo la tendenza sembra destinata a continuare. In particolare, il differenziale di tassi di interesse sta facendo rivivere un periodo di "carry trades", ovvero di investimenti in valuta a solo scopo speculativo...questo scenario era stato peraltro già anticipato sul mio blog LEAF nell'immediatezza dello tsunami.
    • FAZ 30/03 "Gefragte Rohstoff- und Osteuropawährungen": "Die massiven Interventionen nach dem „Flashcrash“ des Yen am 16. März haben am Devisenmarkt den Risikoappetit der Anleger und damit altbekannte Reflexe neu belebt. So haben australischer und Neuseeland-Dollar inzwischen gegen die japanische Währung von Extrem zu Extrem um bis zu 15 Prozent aufgewertet, der polnischer Zloty, der ungarische Forint und auch der südafrikanische Rand haben um etwa 13 Prozent zugelegt, während der südkoreanische Won um zwölf Prozent zulegte. Starke Kursgewinne verzeichneten diese Währungen auch gegen den Schweizer Franken, wenn auch etwas weniger ausgeprägt als gegen den Yen. Kurzfristig zeigen die jeweiligen Trends weiter nach oben. Das deutet - unter anderem aufgrund vielfacher Verwendung von systematischen Handelsmodellen im Devisenhandel - auf weitere Aufwertungen hin. Die Marktteilnehmer lassen sich nicht nur durch die einmal entstandenen Trends selbst inspirieren, sondern auch durch die Implikationen der Devisenmarktinterventionen durch die Zentralbanken der großen Wirtschaftsnationen selbst. Schließlich senden sie überdeutliche Signale, nach welchen starke Aufwertungsbewegungen beim Yen nicht erwünscht sind. Auf diese Weise wird das Wechselkursrisiko zumindest auf eine Seite hin beschränkt. Aus diesem Grund neigen risikofreudige Anleger rasch dazu, die altbekannten „Carry-Trades“ neu zu beleben. Sie erlebten eindeutig eine Rückkehr, erklärten die Devisenfachleute der Schweizer Großbank UBS in einem Bericht vor wenigen Tagen. Bei Geschäften dieser Art spielen Anleger Währungen mit niedrigen Zinsen, wie den japanischen Yen oder den Schweizer Franken gegen Währungen mit höheren Zinsen oder entsprechenden Zinserwartungen aus. Solche Transaktionen versprechen allerdings nur dann mit höheren Zinsniveaus aus. Immerhin winken die Zinsdifferenzen al sichere Erträge, sofern sie nicht durch Währungsverluste aufgezehrt werden. In der Vergangenheit waren Strategien dieser Art so beliebt, dass aufgrund der entstehenden Eigendynamik die niedrig verzinsten Währungen gegen die mit höheren Zinsen im Trend abwerteten. Dieser Effekt führte dazu, dass Anleger nicht nur die Zinsdifferenzen als Ertrag verbuchen, sondern zusätzlich auch noch beachtliche Währungsgewinne realisieren konnten".
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.