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martedì 9 novembre 2010

Un altro modo di guardare al cambio Dollaro/Yuan!



Cosenza (Italy), 9 Novembre 2010

[Ringrazio il blog "Rischio Calcolato" per la pubblicazione di questo post sul sito web http://rischio-calcolato.blogspot.com/2010/11/un-altro-modo-di-guardare-al-cambio.html]

Da mesi è l'argomento-madre di ogni discussione: la Cina non lascia apprezzare il proprio cambio nei confronti del Dollaro e ciò è la causa dell'instabilità dell'economia mondiale.
C'è del vero in questa affermazione? Probabilmente si, ma forse occorre guardare un pò più in là della punta del proprio naso.
Nel grafico che segue (fonte: Yahoo Finanza), ripropongo l'andamento del tasso di cambio Euro/Yuan, Dollaro USA/Yuan e Euro/Dollaro USA.

Come si può agevolmente vedere dal grafico, solo (!) il tasso di cambio Dollaro USA/Yuan è stato tenuto artificiosamente fisso dalle autorità cinesi (anche se a dire il vero nelle ultime settimane si è avuto un effettivo apprezzamento dello Yuan, per come richiesto a gran voce dalla comunità internazionale), mentre  il tasso di cambio Euro/Yuan ha subito ampie oscillazioni in linea con l'andamento di mercato.
Questa osservazione dovrebbe spingerci perlomeno a chiedere come mai le autorità cinesi agiscano solo su una valuta e non su altre! Aggiungo inoltre che il tasso Euro/Dollaro si è mosso praticamente in perfetta sintonia col cambio Euro/Yuan, mentre il tasso Dollaro/Yuan continua ad essere anche in questo caso la vera eccezione.
Cosa può voler dire tutto ciò? A mio avviso due cose:
  • Il "deprezzamento artificioso" dello Yuan può dipendere per buona parte dal deprezzamento dell'Euro dovuto a crisi della finanza pubblica dei paesi PIIGS: l'aumento dei rendimenti sui titoli obbligazionari europei può aver causato l'acquisto di bond quotati in Euro con contestuale vendita di Euro. Tali Euro sarebbero poi stati investiti a breve termine in giro per il mondo (soprattutto nelle economie emergenti), in cerca di maggiori rendimenti. In questo caso, ogni nuovo aumento nei rendimenti dei titoli europei potrebbe aggravare il problema del Dollaro USA;
  • L'aumento nel differenziale tra Euro/Dollaro e Euro/Yuan può voler dire che l'Euro deve continuare ad apprezzarsi se si vuole che il Dollaro si deprezzi nei confronti dello Yuan. In questo caso, una deflazione europea potrebbe aiutare gli USA a risolvere i propri problemi commerciali con la Cina. Questo è un fatto molto interessante, perchè una deflazione europea verrebbe accompagnata da surplus della bilancia commerciale e da risparmi maggiori degl investimenti: una situazione di cui si avvantaggerebbe la Germania, ma non le altre economie europee come i PIIGS.
In definitiva:
  • Gli USA sarebbero avvantaggiati da una deflazione europea (apprezzamento dell'Euro) e svantaggiati da una inflazione europea (maggiori rendimenti sui titoli di Stato);
  • La Cina sarebbe avvantaggiata da una inflazione europea (maggiori rendimenti sui titoli di Stato) e svantaggiata da una deflazione europea (apprezzamento dell'Euro);
  • L'Europa - a causa degli squilibri interni e di un'economia a due velocità - sarebbe in ogni caso svantaggiata: maggiori esportazioni avvantaggiano la Germania ma svantaggiano i paesi PIIGS; maggiore inflazione avvantaggia i paesi PIIGS ma svantaggia la Germania.
Questa ipotesi sembra confermata da un recente studio pubblicato sul Wall Street Journal (20 Giugno 2010), in cui si dimostra come un aumento del prezzo delle esportazioni cinesi, invece che deteriorare la bilancia commerciale, la favorirebbe:

Se questa ricostruzione è vera, si pone un grande dilemma: come risolvere gli enormi interessi contrastanti tra le economie mondiali?

AGGIORNAMENTI

9 Novembre: Il Governo Cinese sostiene di voler indurre le banche a detenere maggiori riserve valutarie estere e a frenare gli afflussi di capitali esteri, che potrebbero creare bolle inflazionistiche e che aggiungono pressione verso il rafforzamento dello Yuan. Quest'articolo sembra confermare la mia affermazione secondo cui una deflazione europea, causando un deflusso di capitali (cioè, maggiori crediti esteri), creerebbe un danno all'economia cinese (vedi Bloomberg 9 Novembre "China to Tighten Control on Inflows of Overseas Funds (Update3)": "China will force banks to hold more foreign exchange and strengthen auditing of overseas fund raising, stepping up efforts to curb hot-money inflows that may inflate asset bubbles and add pressure for a stronger yuan. The State Administration of Foreign Exchange will introduce new rules on currency provisioning and tighten management of banks’ foreign-debt quotas, the regulator said in a statement on its website today. The government will also regulate Chinese special-purpose vehicles overseas and tighten controls on equity investments by foreign companies in China, it said. The measures underscore concern around the world that the U.S. Federal Reserve’s expanded monetary stimulus will cause capital to flood into emerging markets. The yuan rose today by the most since the end of a dollar peg in 2005 as global leaders prepare to discuss currency tensions and the impact of the Fed’s easing at the Group of 20 summit this week in Seoul").

10 Novembre: Alcuni grafici apparsi oggi sul Frankfurter Allgemeine Zeitung, che possono forse confermare le affermazioni da me fatte.
  • Tabella 1: Crescita delle riserve valutarie cinesi e loro componenti [Come si può vedere, da Giugno del 2008 ad oggi, si sono verificate ripetute vendite di riserve valutarie in Euro e di Dollari (questi ultimi meno frequenti, ma in misura maggiore). Può essere la vendita congiunta di riserve in Euro e Dollari la causa che ha trasformato una crisi immobiliare statunitense in una crisi finanziaria mondiale?] 
Devisen: Yuan wertet vor dem G-20-Gipfel leicht auf
  •  Tabella 2: La valuta cinese è chiaramente sottovalutata [La misura del deprezzamento artificiale è stimata al 75% dei prezzi effettivi di mercati] 
Devisen: Yuan wertet vor dem G-20-Gipfel leicht auf
  •  Tabella 3: Importazioni, esportazioni e riserve valutarie cinesi [Come si vede, l'ammontare di riserve valutarie è cominciato a crescere esponensialmente all'aumentare del saldo tra esportazioni ed importazioni] 
Devisen: Yuan wertet vor dem G-20-Gipfel leicht auf
  •  Tabella 4: Bolla speculativa in Cina [L'ammontare della spesa per investimenti ammonta al 50% del PIL. Questo vuol dire che l'afflusso di capitali esteri è stato investito negli anni in maniera massiccia nell'economia domestica. Ma se gli investitori decidono di spostare altrove il loro denaro, l'economia cinese si sgonfierà?]
Devisen: Yuan wertet vor dem G-20-Gipfel leicht auf
16 Novembre 2010:
In un articolo CNBC del 15 Novembre "China to restrict home-buying by foreigners", si sostiene che la Cina itodurrà misure volte ridurre gli acquisti di immobili a individui stranieri. Le persone fisiche in futuro saranno autorizzate ad acquistare solo una casa. L'iniziativa si inserisce nelle azioni volte a combattere la speculazione ai danni della Cina.

19 Novembre 2010:
La Cina alza ancora il tasso di riserva su crediti bancari, portandolo al 18,5%, come ulteriore azione volta a moderare la crescita dell'inflazione. La misura entrerà i vigore a partire dal prossimo 29 Novembre. Una precedente simile (quanto inattesa) azione è solo del 10 Novembre scorso. Vedi Marketwatch 19/11 "China lifts banks' reserve ratio by half point": "The People's Bank of China announced late Friday it will raise banks' reserve requirement ratio by half of a percentage point from Nov. 29, as part of efforts to control credit, marking the third such hike since September, according to reports. The hike will bring most big banks reserve requirements to 18.5%. The PBOC most recently lifted banks' reserve requirements on Nov 10 in a surprise move, which fwas ollowed a combined interest rate and reserve requirement hike in September. The move follows data showing October CPI gains of 4.4% from a year earlier, the fast pace in 25 months".

Giovedi 6 Gennaio 2011:
La Cina si dichiara interessata e disposta ad acquistare quanto più debito possibile di Spagna, Grecia e Portogallo. In più, si dice pronta ad acquistare subito 6 miliardi di Euro di debito spagnolo ed è confidente nella stabilità dei mercati finanziari europei.
La notizia, che potrebbe apparire folle, acquista un significato alla luce dei ragionamenti da me esposti nel mio post (vedi CNBC 6/1 "China Raises Holdings of Euro Debt, Including Spain": "China has increased its holdings of euro debt, including Spanish debt, and has confidence in the European financial markets, according to the Chinese Commerce Ministry. China's Vice Premier Li Keqiang has said his country is willing to buy about 6 billion euros of Spanish public debt, Spanish newspaper El Pais reported earlier on Thursday, citing government sources. The sources told El Pais Li had said at a meeting that China is willing to buy as much Spanish public debt as Greek and Portuguese debt combined. They said that added up to about 6 billion euros in Spanish government bonds. (...) "China is a responsible, long-term investor in the European financial market and particularly in Spain, and we have confidence in the Spanish financial market, which has meant the acquisition of its public debt, something which we will continue to do in the future," Li wrote in an editorial in El Pais on Monday. Spain has come under increasing pressure from international debt markets on concerns it may be forced to follow Greece and Ireland and seek an EU or International Monetary Fund bailout, but while bond yields have risen, demand for Spanish debt remains solid").

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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