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giovedì 25 novembre 2010

No, non siamo tutti austriaci!


Cosenza (Italy), 25 Novembre 2010

In un recente articolo apparso su CNBC del 23 Novembre "Here's Why the Fed Plan Is Failing: We’re All Austrians Now", vengono prese le distanze dalle manipolazioni sui mercati prodotte dalla FED tramite i programmi di quantitative easing, e usando la circostanza come modo per tessere le lodi della "scuola austriaca di economia". Secondo l'autore dell'articolo, la mossa della FED è intrinsecamente sbagliata, e già gli economisti austriaci come Von Mises avevano dimostrato l'influsso negativo che una politica di bassi tassi di interesse ha sul ciclo economico. In particolare, i bassi tassi di interesse, mandano agli operatori di mercato informazioni inesatte riguardo ai settori dell'economia in cui è più conveniente investire il proprio denaro e, pertanto, la conseguenza ultima è che tutte le decisioni economiche sono distorte. In altre parole, una politica del "denaro facile" è altamente dannosa, poichè rende impossibile il "calcolo economico", e quindi finisce per distruggere alla radice la stessa economia di mercato.
Non ho intenzione di ribattere punto per punto all'esposizione fatta dall'autore per illustrare la teoria austriaca del ciclo economico (lo stesso autore ammette che la sua è una riduzione giornalistica e molti studiosi della scuola austriaca di economia potrebbero obiettare alle sue semplificazioni)...ma un punto è d'obbligo: l'autore sostiene che la teoria austriaca del ciclo economico è tornata recentemente di moda data la sua migliore spiegazione del ciclo economico in cui attualmente ci troviamo. Tuttavia, proprio per il fatto che la teoria austriaca sostiene che un intervento sui mercati della Banca Centrale, tramite l'immissione di ulteriore moneta, finisce per rendere impossibile il calcolo economico, io rispondo che il calcolo economico continua ad essere possibile anche in questa situazione, e l'avverarsi delle previsioni sui tassi di cambio, o la possibilità di prevedere l'andamento del mercato dei futures ne dovrebbero essere la più degna testimonianza....
Infatti, se si ammettesse che il calcolo economico non fosse possibile oppure venisse sistematicamente distorto da un contesto di mercati non perfettamente liberi, allora neppure le previsioni delle variabili economiche sarebbero più possibili. Ma ciò è in evidente contraddizione con quanto le recenti dinamiche sui mercati finanziari stanno dimostrando.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

2 commenti:

  1. Ciao Matteo,

    ottimo blog! Potresti darmi qualche sana indicazione sul cambio €/$ da qui a febbraio/marzo 2011?! Devo mettere su un'operazione e... volevo leggere la tua opinione!

    Grazie

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  2. Grazie mille. Ti posso preannunciare il mio piano di lavoro orientativo:
    1) Entro Novembre posterò le mie previsioni per Dicembre;
    2) Entro Dicembre posterò le mie previsioni per l'anno nuovo.

    Per quanto riguarda il periodo di tuo interesse (febbraio marzo 2011) occorre attendere ancora un pò, perchè le previsioni per le valute in genere sono attendibili fine a 3 mesi; dai 4 mesi in poi diventano più instabili, per via della struttura meno liquida dei mercati dei titoli derivati.
    Comunque, se avessi necessità di investire ora per quella scadenza, per favore scrivimi un'email in privato con maggiori dettagli.
    Se invece non hai fretta di prendere decisioni, continua pure a seguirmi.
    Grazie,
    MO

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