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sabato 6 novembre 2010

Dow Jones: ritorno al futuro!




Cosenza (Italy), 6 Novembre 2010

[Ringrazio il blog "Rischio Calcolato" per la pubblicazione di questo post sul sito web http://rischio-calcolato.blogspot.com/2010/11/dow-jones-ritorno-al-futuro.html]


Una grande euforia si è diffusa alla notizia che il Dow Jones è ritornato ai livelli pre-crisi di Lehman Brothers, per come i media internazionali hanno giustamente sottolineato con enfasi dopo 5 giorni consecutivi di rialzi.

Al riguardo segnalo l'articolo Bloomberg del 6 Novembre "U.S. Stocks Rally, Driving Dow to Pre-Lehman-Bankruptcy Levels": "U.S. stocks rallied for a fifth week, sending the Dow Jones Industrial Average to its highest level since before Lehman Brothers Holdings Inc.’s 2008 bankruptcy, as the Federal Reserve announced a $600 billion bond-purchase plan to boost growth and employment increased more than forecast. [...]. The Standard & Poor’s 500 Index climbed 3.6 percent to a two-year high of 1,225.85 this week. The Dow increased 325.59 points, or 2.9 percent, to 11,444.08. The S&P 500 rose every day this week, the first time that’s happened in a five-day week since March. Both measures have increased in at least 8 of the past 10 weeks. [...]. The S&P 500 has surged almost 20 percent since July 2 and the Dow erased all its losses that followed Lehman’s 2008 bankruptcy. The Citigroup Economic Surprise index for the U.S., which gauges the rate at which economic data is exceeding or trailing economists’ estimates, has improved 11 straight days and turned positive on Oct. 29".

Ho provato a mettere su uno stesso grafico le performance ad un anno dell'indice Dow Jones, del tasso di cambio Euro/Dollaro USA e del Future sul petrolio brent, ed ho notato che (vedi infografica di sotto):
  • Da Dicembre 2009 a Giugno 2010, ad un tendenziale apprezzamento del Dollaro USA è corrisposto un aumento di Dow Jones e del future sul brent, che si sono mossi in maniera molto simile. Ciò è un fatto in parte "strano" perchè il future sul brent è quotato in dollari, ed in genere ad un apprezzamento del Dollaro si ha una diminuzione del prezzo del brent.
  • Da Giugno 2010 ad oggi, sia il tasso di cambio Euro/Dollaro USA, che il Dow Jones e il future sul brent si sono mossi tutti nella stessa direzione. Ciò è un fatto "nella norma", poichè in genere ad un deprezzamento del Dollaro corrisponde un aumento del prezzo dei futures sul brent.

In ogni caso, la tabella da indicazioni di conferma - a mio avviso - di quanto da me sostenuto su questo blog: i piani di "quantitative easing" della FED hanno portato ad un tendenziale deprezzamento del Dollaro, e ad un aumento del prezzo delle materie prime commerciate internazionalmente. Ciò ha contribuito a sua volta ad una maggiore capitalizzazione delle aziende quotate in Borsa. E' ragionevole supporre che a questa maggiore capitalizzazione di Borsa debbano seguire pagamenti di dividendi, in modo tale da non deprimere l'economia.
A questo punto occorrono due altre segnalazioni - a mio avviso - degne di nota perchè pare orientate in tutt'altra direzione:
  1. Il Presidente della FED Ben Bernanke ha sostenuto che la FED deve guardare all'economia statunitense, non a quella di Oltreoceano. In pratica, nel tentativo di rispettare appieno il mandato della Banca Centrale USA, Bernanke sostiene di non dover tenere in considerazione quello che succede nel resto del mondo...cosa perlomeno anomala, considerati gli sforzi internazionali di soluzione multilaterale della crisi (vedi Bloomberg 6 Novembre "Bernanke Says Fed Must Focus on U.S., Not Overseas Economies": "Federal Reserve Chairman Ben S. Bernanke said the central bank must focus on the U.S. rather than overseas economies when trying to spur the recovery by purchasing an additional $600 billion in Treasuries. “Our first objective, the first goal that we have, is to meet our mandate to get price stability and maximum employment in the United States,” Bernanke said yesterday in response to questions from college students in Jacksonville, Florida. “A strong U.S. economy, a recovering economy, is critical not just for Americans but it’s also critical for the global recovery.” Bernanke came under fire yesterday from officials in Germany, China, and Brazil, who said his plan to pump cash into the banking system may jar other economies and fail to fuel U.S. growth. [...]. Bernanke said additional easing will help the Fed achieve its two mandates set by Congress for ensuring full employment and stable prices");
  2. La FED sta studiando un set di linee guide per la definizione del pagamento dei dividendi nel settore bancario, un aspetto finora sconosciuto alla prassi della Banca Centrale statunitense, che potrebbe obbligare le società quotate in Borsa a ritenere parte degli utili, con possibili effetti negativi sul corso dei titoli azionari (vedi Bloomberg 5 Novembre "Fed Said to Plan Guidelines for Bank Dividends, Stock Buybacks": "The Federal Reserve is preparing guidelines for supervisors to use in assessing whether banks are strong enough to boost dividends or buy back shares, a person familiar with the matter said. The Fed plans to release the guidelines as soon as this month, said the person, who declined to be identified because the plan hasn’t been made public. The Fed is seeking to standardize procedures for supervisors to evaluate inquiries from banks, the person said").
A mio avviso, questa politica del "ciò che è bene per gli USA è bene anche per il resto del mondo", assomiglia sempre più agli ordini di un sergente dei marines che alle effettive necessità del momento.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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