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domenica 28 novembre 2010

Previsioni mensili Euro/Dollaro USA: Dicembre 2010

Cosenza (Italy), 29 Novembre 2010

Riporto qui di seguito le mie previsioni del cambio Euro/Dollaro USA per il mese di Dicembre 2010. Esse sono basate sull'analisi dei mercati valutari a pronti e a termine, dei titoli derivati, e sulle informazioni desumibili dai tassi di interesse di mercato a 30 giorni.

Analisi
Il quadro di massima si presenta con l'Euro quotato a termine con un sconto, mentre il differenziale dei tassi di interesse rimane positivo a favore dell'Europa. In particolare, il differenziale di tassi di interesse è maggiore dello sconto a termine. I tassi di interesse interbancari confermano il trend ascendente sia in Europa che negli USA, anche se rimangono decisamente più alti in Europa. In particolare, negli USA il tasso interbancario a 30 giorni Libor risulta superiore (!) allo 0,25%, il margine superiore tra lo 0% - 0,255% fissato dalla FED. questo potrebbe lasciare ipotizzare un prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della FED. In questo contesto, l'Euro mostra un premio per il rischio negativo, di dimensioni ragguardevoli.

Previsione
Anche ipotizzando un aumento dei tassi di interesse negli USA, risulta altamente dubbio che questo possa invertire le aspettative sulle quotazioni a termine e portare ad un sistematico apprezzamento del Dollaro USA. Dato il premio per il rischio negativo di cui beneficia l'Euro, questo avrà - nonostante tutte le apprensioni (crisi dei bond europei, problemi di debito pubblico, ecc.) - dei fondati motivi per continuare ad essere preferito dagli investitori. In particolare, la presenza di un premio per il rischio negativo consente all'Euro di essere giudicato una valuta meno rischiosa del Dollaro USA. Per questo motivo, sono dell'avviso che l'Euro continuerà a mantenere una tendenza all'apprezzamento nei confronti del Dollaro USA.
L'apprezzamento dell'Euro  continuerà ad essere accompagnato da acquisti di bond europei e da un generale afflusso di moneta, con conseguente continuato aumento dell'inflazione europea. Nonostante l'apprezzamento, l'Euro continuerà ad essere disallineato rispetto alla propria parità, per cui non escludo temporanei crolli dell'Euro a favore di un apprezzamento del Dollaro USA. Saranno cioè possibili "finestre" temporanee, in cui saranno possibili proficui arbitraggi.

Le analisi da me stesso citate nel mio post precedente "Previsioni settimana valutaria 29 Novembre - 4 Dicembre 2010", secondo cui l'Euro subirà a breve termine un notevole deprezzamento (fino addirittura a quota 1,19USD, fonte FAZ), non (!) possono essere riferite - a mio avviso - al mese di Dicembre.

[Per ragioni tecniche, il grafico esplicatorio su assi cartesiane non è al momento disponibile. Me ne scuso con i miei lettori]

AGGIORNAMENTI:

Lunedi 29 Novembre: La notizia del giorno è che la data di rimborso ultima del prestito da 110 miliardi di Euro, concesso alla Grecia lo scorso Maggio, è stata prolungata al 2021 (fra 11 anni, invece dei precedenti 5 anni al 2015), e l'originario tasso di interesse al 5,5% è stato innalzato al 5,8% (vedi Reuters 29/11 "Greece Gets Loan Repayment Extension to 2021").
Provate a fare una semplice proporzione: 110 Miliardi di Euro per 5 anni (ovvero 60 mesi) al 5,5%, contro 110 Miliardi di Euro per 11 anni (ovvero 132 mesi) al 5,8%. La posticipazione del rimborso finale del debito alla Grecia (in concomitanza con la concessione di un prestito da 85 Miliardi di Euro all'Irlanda) equivale ad una moratoria di circa 7 mesi, tanti quanti ne sono trascorsi dal 3 Maggio ad oggi. In pratica, alla Grecia viene azzerato tutto il debito (capitale e interessi) maturato da Maggio ad ora. Il mercato - che all'epoca dei fatti aveva creduto a stento alla efficacia del piano di salvataggio della Grecia - non fa bene ora ad allarmarsi? 

Utile ad un ulteriore paragone è inoltre l'informazione che traggo da Financial Times Deutschland di oggi "Warum die Euro-Krise nicht gebannt ist": all'asta di oggi, i Titoli di Stato italiani con scadenza 2021 sono stati aggiudicati con un rendimento del 4,43%, in pratica poco più di un solo punto percentuale di differenza rispetto a quanto dovrà rimborsare la Grecia con pari scadenza...che quasi quasi convenga ricorrere al Fondo Europeo anche per l'Italia (per il momento risparmiata dalle preoccupazioni del mercato)? (vedi "Im Nachgang des Irland-Rettungspakets wächst aber die Skepsis. Das zeigte eine Bondemission am Montag: Italien musste Investoren bei der Auktion von 5,5 Mrd. Euro an festverzinslichen Papieren deutlich höhere Renditen bieten als zuvor. Für 3 Mrd. Euro an Papieren mit einer Laufzeit bis März 2021 fielen 4,43 Prozent an. Bei einer vergleichbaren Auktion Ende Oktober waren es noch 3,89 Prozent gewesen. Für Papiere im Wert von 2,5 Mrd. Euro, die bis November 2013 laufen, zahlte Italien 2,86 Prozent, nach zuletzt 2,32 Prozent").

La decisione dovrà essere ratificata in ogni caso dai singoli Parlamenti nazionali. Se qualcuno si oppone, saremo di nuovo punto e daccapo. L'accordo è stato raggiunto all'Ecofin di ieri a Bruxelles, ma solo oggi se ne appura l'esistenza...L'Euro subisce un nuovo crollo, nonostante apparenti recuperi ad inizio della giornata di contrattazioni.

Chart
Martedi 20 Novembre 2010: A poco a poco vengono fuori nuovi elementi sullo "strano" (quanto persistente) deprezzamento dell'Euro. Lunedi la FED ha dato inizio ad una nuova tranche mensile di acquisti di bond, secondo il programma di QE2 deciso ad inizio di Novembre (vedi Reuters 29/11 "Bonds Rise on Fed Buying, European Debt Worries"). Per come da me già scritto in passato, gli acquisti da parte della FED equivalgono ad un aumento del prezzo dei bond USA. Gli investitori sono ben contenti di rivendere le obbligazioni detenute in portafoglio ad un prezzo superiore a quello di mercato. La maggiore domanda di Dollari potrebbe essere la causa del marcato deprezzamento dell'Euro.
Ergo: finiti gli acquisti mensili della FED, l'Euro comincerà a ri-apprezzarsi?

Giovedi 30 Dicembre 2010:
Ho deciso di anticipare ad oggi la verifica della bontà delle previsioni da me fatte a fine mese scorso, ppoichè il 31 Dicembre dalle mie parti è sempre una giornata piena di impegni, per cui rischierei di mancare l'appuntamento.
Come si vede dal grafico qui di sotto, la mia previsione è stata centrata in pieno: l'Euro si è apprezzato nel coro del mese!
Per come accennavo all'inizio del post, non sarebbe stato un mese facile, ma esiste un motivo reale (!) per gli investitori internazionali di preferenza per l'Euro nonostante tutt le notizie negative che riguardino l'Eurozona...e in questo mese ce ne sono state parecchie. Per maggiori dettagli rimango ai grafici di sotto.
L'Euro si è apprezzato di circa lo 0,75% nel periodo 1 Dicembre - 30 Dicembre 2010 (grafico 1), mentre il grafico 2 ci ricorda che nel momento delle mie previsioni, l'Euro era in caduta libera nei confronti del Dollaro, e nessuno credeva possibile una ripresa dell'Euro.



L'Euro prezza 1,3285 nei confronti del Dollaro USA, ore 4:26 CET.

Ancora una volta, grazie ai lettori di LEAF per la fiducia accordatami...e Buon Anno Nuovo!

AGGIORNAMENTI

Martedi 4 Gennaio 2011: Si cominciano a diffondere i dati relativi al livello medio dei prezzi europei nel mese di Dicembre. Per come pronosticavo nel mio post, l'inflazione europea è effettivamente aumentata, ciò principalmente dovuto all'aumento del prezzo dell'energia, di cibo e imposte indirette (vedi WSJ 4/1 "Euro-Zone Inflation Threatens Two-Speed Economy": "The annual rate of inflation in the single currency area rose to 2.2% in December, its highest in two years. For the first time since November 2008, the reading was above the European Central Bank's ceiling of "close to, but below, 2%". National data from around the region indicated that energy prices had been largely responsible for that development, with food and increases in indirect taxes and administered prices also playing a part. Marco Valli, chief euro-zone economist at UniCredit in Milan, said the figures are "another piece of evidence that suggests that interest rates cannot be left at the current emergency level indefinitely." The foreign-exchange market reacted by pushing the euro half a cent higher against the dollar, trading at $1.3410 by 1330 GMT". Nell'articolo si ricorda pure come un aumento dell'inflazione provochi effetti negativi a livello europeo in temrini di crescita disomogena tra le varie nazioni).

Matteo Olivieri
>>  Le informazioni qui contenute (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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