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venerdì 21 maggio 2010

Speculazione contro l'Euro: la mela avvelenata è svizzera!



Cosenza (Italy), 21 Maggio 2010

Nella serata di ieri stavo dando un'occhiata ai mercati dei cambi, quando ho notato qualcosa di molto interessante: dopo una giornata nervosa di contrattazioni, ma tutto sommato nella media, a fine giornata si è assistito ad un vero e proprio rally nel cambio Euro/Dollaro, contraddistinto prima da un rapido apprezzamento dell'Euro, poi da un suo altrettanto veloce (sebbene parziale) rientro ai livelli iniziali.

La qual cosa mi ha incuriosito molto, ed ho cercato di vederci chiaro. Per questo motivo ho confrontato quello che stava accadendo alle pricipali valute internazionali ed ho scoperto che (vedi grafico sotto):
  1. L'andamento inconsueto del cambio Euro/Dollaro replicava molto bene quello del cambio Euro/Yen giapponese;
  2. Il picco registrato tra le 8 e le 9 di sera replicava perfettamente l'andamento del cambio Euro/Franco Svizzero;
  3. Le altre valute internazionali (Sterlina inglese,  Dollaro statunitense, Dollaro canadese, Dollaro Australiano) erano sostanzialmente immutate.


Come spiegare questi fenomeni?
E' chiaro che il picco improvviso è stato causato da acquisti massicci, sicuramente da parte di qualche Banca Centrale intervenuta sui mercati a difesa della propria valuta. Considerato che i movimenti hanno riguardato il Franco svizzero e lo Yen giapponese, sarebbe facile dedurre che siano proprio quelle Bance Centrali i soggetti interessati. Il fatto poi che ciò sia avvenuto tra le 8 e le 9 di sera, quando i mercati europei sono chiusi, può voler dire che l'acquisto è stato effettuato sul mercato statunitense (a New York tra le 3 e le 4 del pomeriggio).
Perchè intervenire? Le spiegazioni potrebbero essere due, entrambe plausibili (anche se opposte):
  1. L'intervento si inquadra nell'ambito del programma di salvataggio dell'Euro messo a punto a Bruxelles, il quale vede coinvolte le principali Banche Centrali mondiali;
  2. L'intervento è un tentativo di alcune Banche Centrali di evitare l'eccessivo apprezzamento delle proprie valute nazionali:
 L'alternativa numero 1 mi convince di meno, sia perchè i problemi dell'Europa sono collegati alla diminuzione dei rendimenti sulle obbligazioni di Stato a lunga scadenza (quindi, crescita nel valore nominale) e non ai tassi di cambio, sia perchè questa mossa sembra più l'azione isolata di Banche Centrali di paesi alle prese con rschi di deflazione, che non il risultato di un'azione concordata.

Queste considerazioni sembrano trovare riscontro in alcuni articoli apparsi su stampa internazionale:
  • Reuters, 20 Maggio, "FOREX-Euro climbs vs US dollar, sentiment still negative" (Mercato dei derivati su valuta- L'Euro si apprezza sul Dollaro, ma il sentimento di mercato è ancora negativo, ndr). Nell'articolo si legge: "The move seemed to have been led by the euro-franc and dollar-franc crosses," said Marc Chandler, global head of currency strategy, at Brown Brothers Harriman, in New York." (Il movimento sembrerebbe essere stato causato dai cambi-cross Euro-Franco svizzero e Dollao-Franco Svizzero, ndr);
  • Comdirect 20 Maggio, "Devisen: Euro springt an - 'Schweiz interveniert offenbar'"(Valute: L'Euro sobbalza - la Svizzera interviene chiaramente, ndr). Nell'articolo si legge: "'Offenbar hat es erneut Stützungskäufe der Schweizer Nationalbank gegeben', sagt Stephan Rieke, Devisenexperte bei der BHF-Bank. Die Käufe seien offenbar wie am Vortag 'massiv' gewesen. Die Schweiz versucht durch die Käufe den Schweizer Franken zu schwächen, um eine Deflation, also den anhaltenden Rückgang des Preisniveaus, zu verhindern. Zudem leidet die Exportwirtschaft der Schweiz unter dem schwachen Euro" (Chiaramente ci sono stati nuovi acquisti da parte della Banca Nazionale Svizzera a sostegno della valuta (...). Gli acquisti sono stati "massicci" come nel giorno precedente. La svizzera cerca di indebolire il Franco Svizzero attraverso acquisti di Euro, al fine di evitare ua deflazione, cioè una diminuzione duratura del livello dei prezzi. Inoltre le esportazioni svizzere soffrono a causa della debolezza dell'Euro, ndr).
  • CNBC, 21 Maggio, "BOJ Outlines New Loan Scheme, Warns on Europe Woes" (La Banca Centrale Giapponese delinea un nuovo schema di prestiti, avvertimento sui guai dell'Europa, ndr). Nell'articolo si legge: "He added, however, that it was undesirable for the yen to rise too much. "A close watch is needed so that yen rises do not become excessive," he said before meeting the prime minister. Yen gains threaten to undermine economic recovery by eating into exporters' profits and prolonging deflation by pushing down the costs of imports. But with the direct impact of Europe's woes on Japan limited so far, the central bank is expected to avoid easing monetary policy further for now. Taking the view that flooding markets with cash alone would not help overcome deflation, the BOJ said last month that it would consider a new framework to redirect money to industries with potential new demand" (Ken, Ministro delle Finanze giapponese, ha sostenuto che è indesiderabile che lo Yen cresca troppo. Infatti, guadagni sullo Yen potrebbero minacciare la ripresa economica se i profitti degli esportatori venissero erosi da un costo delle importazioni divenuto improvvisamente meno caro, ndr).
Cosa potrebbe voler dire tutto ciò? A mio avviso, nel tentativo di proteggere le proprie esportazioni, le Banche Centrali di alcuni importanti paesi del mondo stanno acquistando massiccciamente valute altrui. Esse sanno che un'ondata di importazioni a basso costo potrebbe distruggere completamente le proprie industrie nazionali. Per prevenire questo rischio, preferiscono scaricare su altri i costi del risanamento interno, ma - così facendo - finiscono per peggiorare la situazione. A me tale situazione ricorda da vicino - coeteris paribus - le c.d. "svalutazioni competitive" degli anni '30!
Oramai è evidente che questa crisi finanziaria appare sempre più come il prodotto finale di squilibri globali mai risolti; primo fra tutti, il ritenere che la crescita economica passi necessariamente (!) attraverso quote maggiori di esportazioni!

Matteo Olivieri

>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

1 commento:

  1. Nell'articolo CNBC 21 Maggio 2010, "Europe Crisis Will Hit Global Growth: El-Erian", si legge qualcosa che mi pare confermi le mie affermazioni: "The European debt crisis will deliver a "meaningful hit" to global growth and the recent selloff in stocks indicates the global economy has major structural issues, Mohamed El-Erian, CEO and co-Chief Investment Officer of Pimco, told CNBC Friday" [(...) le recenti vendite azionarie di massa indicano che l'economia globale ha importanti problemi strutturali].
    (cfr. http://www.cnbc.com/id/37270668)

    Matteo Olivieri

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