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giovedì 4 marzo 2010

The Economist: «The Euro? A birth defect!»



Cosenza (Italy), 4 MArzo 2010

In un articolo pubblicato sul settimanale inglese The Economist (18 Febbraio 2010), dal titolo «A Grimm tale of euro-integration», si sostiene tra le altre cose che l'Euro "è maledetto dalla nascita", che ha sofferto di "un difetto di nascita" e inoltre che sarebbe l'accordo-frutto di obiettivi politici molto differenti dei maggiori paesi sostenitori dell'idea di moneta comune.

In effetti, ciò che mancherebbe all'Unione Europea sarebbe una vera integrazione politica, un pò come invece accade negli Stati Uniti d'America.

Il punto che mi sembra fondamentale nell'articolo è il seguente: salvare la Grecia porrebbe un precedente, quello che siano necessari trasferimenti fiscali per preservare l'unione monetaria!

Le conseguenze di tale affermazione sono molto importanti: ciò implica infatti che gli eventuali trasferimenti fiscali influirebbero sui redditi reali (!), sui prezzi relativi di beni e servizi, e quindi, sul livello generale di benessere delle persone.

A mio avviso ciò comporta inoltre l'implicito riconoscimento che i c.d. "tassi immodificabili di conversione" vanno o modificati (!) o annullati del tutto (!).

Tuttavia, affrontare questi temi è stato finora considerato taboo...

Matteo Olivieri

>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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