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giovedì 24 febbraio 2011

Prezzo del petrolio verso nuovi massimi?

Cosenza (Italy), 23-24 Febbraio 2011

La crisi del Nord Africa e Medio Orientale sta creando paura sui mercati per un possibile aumento incontrollato del prezzo di numerose materie prime, (soprattutto il petrolio). Ora che il prezzo del petrolio Brent ha superato i 100$ al barile, ci si chiede se questo prezzo è destinato ancora ad aumentare o a ritornare ai livelli precedenti la crisi.

In questo articolo CNBC 22/2 "Dennis Gartman: $100 Oil Won’t Last", si sostiene che il prezzo di 100$ al barile non durerà: l'argomentazione principale è che ci sono ancora abbondanti riserve in giro per il mondo, e il vero problema si avrebbe solo se l'Arabia Saudita diventasse improvvisamente instabile, cosa che al momento non sembra essere il caso.

Da parte mia ripropongo alcuni grafici aggiornati (fonte FAZ).

1) Prezzo del petrolio Brent in Dollari: come si vede, il prezzo del petrolio era già in salita da prima che scoppiassero le rivolte in Africa e Medio Oriente

Energie: Öloptionen sind gefragt

2) Prezzo del petrolio e delle opzioni di acquisto: come si vede, nell'ultimo mese c'è stato prima un crollo delle opzioni di acquisto, seguito negli ultimi giorni da acquisti generalizzati. Questo vuol dire che fino a poche settimane fa gli investitori internazionali contavano su una tendenziale diminuzione del prezzo del petrolio (il grafico si riferisce ai contratti con consegna Aprile 2011!), il che è coerente con un più generale aumento dei tassi di interesse. Al contrario, il recente aumento dei contratti di opzioni di acquisto, sarebbe coerente in un contesto di minori tassi di interesse...cosa che non sembra essere ragionevole alla lluce del presente contesto macroeconomico internazionale, caratterizzato da aspettative inflazionistiche al rialzo.

Energie: Öloptionen sind gefragt

3) Domanda e offerta di petrolio sembrano essere sostanzialmente in equilibrio (dati: Dicembre 2010), il che significa che, a meno di gravi problemi di stabilità internazionale, non sembra plausibile pensare ad un aumento della produzione giornaliera da parte dei paesi OPEC.

Energie: Öloptionen sind gefragt

Cosa significa tutto ciò?
A mio avviso, quattro cose:
  1. Il prezzo future del petrolio tenderà a ritornare effettivamente nella media dell'ultimo periodo pre-crisi;
  2. Tanto più a lungo durerà la crisi dell'Africa e del Medio Oriente, tanto più si sposterà al futuro il momento in cui i  prezzi future diminuiranno;
  3. Il persistere di un contesto di aumento delle aspettative inflazionistiche causerà guadagni (!) agli acquirenti di opzioni di acquisto;
  4. Un aumento dei tassi di interesse USA (il petrolio è scambiato in Dollari USA!) causerà diminuzioni dei prezzi future sul petrolio e perdite (!) agli acquirenti di opzioni di acquisto. Non è un caso che dopo le vicende convulse dei giorni scorsi, gli aumenti del prezzo future riguardano ora principalmente (!) le scadenze fino a Dicembre 2011 (come si ricorderà da miei precedenti post, il QE2 finisce a Giugno 2011, ma ci saranno "6 mesi di grazia" durante i quali l'economia rimarrà stabile anche senza ulteriori interventi della FED). Quindi, i mercati si attendono davvero un aumento dei tassi di interesse USA da Gennaio 2012, e i prezzi del future potranno diminuire soltanto  a partire da quella data!

L'articolo Reuters 24/2 "Brent crude up over $6 as Libya unrest cuts", in cui si prevede un prezzo del petrolio fino a 158$ al barile nel 2011. In particolare:
"Brent crude on Thursday rallied as much as $8.54 a barrel to a peak of $119.79. Brent has risen around 15 percent in four-days. Reuters market analyst Wang Tao says technical charts show Brent could be on course for a rise to $158 per barrel in 2011, well above its 2008 high of $147.50, while he expects U.S. crude to touch $159 per barrel. U.S. crude for April delivery rose as high as $103.41, the highest September 2009".

Il 2011 sarà dunque l'"anno nero" del petrolio? A mio avviso un "tetto" al livello dei prezzi potrà essere dato proprio da un insperato effetto del programma di Quantitative Easing della FED.

AGGIORNAMENTI

Mercoledi 2 Marzo 2011: Qualcuno ha fatto opportunamento notare come il prezzo dei Credit Default Swaps (CDS) stia nuovamente aumentando in parallelo ad un aumento del prezzo dei future sul petrolio.
A mio avvisoo, ciò è coerente con quanto da me espresso nell'articolo: i mercati finanziari sono infatti convinti che le attuali tensioni siano temporanee, e si stanno proteggendo tramite CDS dal rischio che il prezzo futuro di mercato (spot) sia inferiore (!) del prezzo attuale del future (forward).

"Credit Defaut Swaps Gain
Costs to protect corporate bonds from default climbed after three days of declines. The Markit CDX North America Investment Grade Index, which investors use to hedge against losses on corporate debt or to speculate on creditworthiness, increased 2.2 basis points to a mid-price of 84.18 basis points, according to index administrator Markit Group Ltd. The credit swaps index has increasingly traded in lockstep with oil futures. A measure of correlation between crude futures in New York and the CDX, using 21 days of trading, was 0.59 yesterday and reached the highest since August 2008, according to data compiled by Bloomberg. A correlation of 1, which gauges the percent change of the two contracts, would show they are moving in lockstep, and a -1 reading reflects the opposite".

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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