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mercoledì 5 gennaio 2011

2011, Anno del Coniglio: previsioni sui tassi di interesse.


Cosenza (Italy), 5 Gennaio 2011

Secondo l'oroscopo cinese, il 2011 è l'anno del coniglio. Quest'animale viene in genere descritto come sensibile ma anche indeciso...proprio come l'attuale situazione dell'economia.
Tra le previsioni riguardanti le principali variabili economiche, soprattutto quelle sui tassi di interesse attirano molta curiosità tra analisti e curiosi. Ancora non si ha tuttavia un consenso generalizzato sull'argomento: molti si dicono infatti a favore di un loro aumento semplicemente perchè notano una ripresa dell'economia mondiale.
A mio avviso occorre un giudizio complessivo sullo stato di salute dell'economia mondiale e capire che  ciò potrebbe portare ad un aggravamento nei differenziali di crescita delle differenti parti del mondo: se è certamente vero che alcune circostanze lasciano propendere per un inasprimento delle condizioni generali di credito interbancario...in particolare:
  • CNBC 5/1 "Swiss Central Bank Excludes Irish Bonds as Collateral": La Banca Centrale Svizzera dichiara che i bond irlandesi non possono più essere accettati per operazioni di rifinanziamento, poichè sono al di sotto dei criteri minimi di sicurezza ("The Swiss central bank confirmed Wednesday it has excluded Irish government debt from a list of assets considered eligible as collateral for its repo deals – operations under which it lends money against collateral. (...) "These bonds did not meet the criteria (to be used as collateral for repos) anymore," Swiss National Bank spokesman Werner Abegg told CNBC.com. Under repo operations, central banks usually buy securities from market participants, who undertake to repurchase them later at an agreed price. The central bank's criteria, published on its Web site, state that, for a security denominated in foreign currency to be eligible as collateral, the issuer’s country of domicile must have a minimum rating of AA-/Aa3. In mid-December, Moody's slashed Ireland's rating by five notches to Baa1 from Aa2 and warned that more downgrades may follow");
  • CNBC 5/1 "China to Let Yuan Rise 5% in 2011, Says Official Newspaper": I maggiori analisti si attendono un ulteriore aumento dei tassi di interesse in Cina come tentativo di ridurre l'inflazione domestica. Tale decisione dovrebbe rendere le importazioni cinesi (cioè, le esportazioni dal resto del mondo) più vantaggiose, con conseguente maggiore necessità di capitali (vedi "China will let the yuan rise about 5 percent against the dollar in 2011 as it needs a stronger currency to combat inflation and avert asset bubbles, an official newspaper said on Wednesday. But a commerce ministry official warned that any appreciation would do little to narrow China's trade surplus with the United States, a constant irritant in the relationship between the world's two largest economies. The yuan's gains would be particularly strong in the first half of this year, the China Securities Journal said in a front-page editorial. "Yuan appreciation will make imports cheaper to reduce the impact of rising commodity prices in the international market, providing relief from inflationary pressure," it said").
...E' anche necessario ricordare che molti intermediari finanziari si attendono un ulteriore aumento nelle rendite nei Titoli di Stato, cioè perdite nel valore nominale dei titoli acquistati (Fonte FAZ):

Bundesanleihen: Banken rechnen mit steigenden Zinsen

Ciò ovviamente non autorizza ad ipotizzare un corrispondente aumento dei tassi di interesse delle principali Banche Centrali (FED e BCE), che invece sembrano orientate a mantenere i tassi al livello corrente (vedi LEAF "Previsioni sui tassi di interesse 2011").

Questo potrebbe voler dire che le economie occidentali starebbero entrando in un periodo di ulteriore turbolenza, poichè da un lato si sarebbe obbligati a mantenere i tassi di interesse bassi per evitare ulteriori perdite patrimoniali (che avrebbero ripercussioni sui bilanci societari), dall'altro lato ogni aumento nell'attesa di inflazione produrrebbe una diminuzione nei tassi reali di interesse, cioè un impoverimento netto (aumento dell'indebitamento netto) degli agenti economici poichè il potere d'acquisto della moneta viene eroso. Ovviamente, errori di previsione dell'inflazione futura causano pari effetti sulle previsioni dei tassi di interessi reali (ipotizzando fisso il tasso nominale di interesse).

Sull'argomento segnalo inoltre l'articolo del Prof. Robert Shiller (Yale) "Sull'onda dei tassi reali negativi" su Ilsole 24 Ore del 29 novembre 2010, il quale sostiene invece che questo sarebbe il momento migliore per indebitarsi ("È strano che ora così tanti governi si concentrino sul consolidamento dei conti pubblici, invece di incrementare i propri prestiti per trarre vantaggio dai bassissimi tassi di interesse reali. Dovrebbero cogliere l'occasione per emettere più titoli di debito indicizzati all'inflazione, per iniziare a emetterli, o per emettere strumenti analoghi, come i titoli di debito legati al Pil nominale").

AGGIORNAMENTI

Mercoledi 5 Gennaio 2011: Non c'è alcuna evidenza che la FED voglia accorciare il programma di acquisto di bond, e anzi, nonostante i segnali di ripresa, l'economia statunitense ha ancora bisogno di sostegno. Questo è il contenuto dell'incontro dello scorso 14 Dicembre della FED, diramato ieri (vedi Reuters 4/1 "U.S. Fed sees "fairly high" bar for stopping bond buys": "The Federal Reserve felt at its December meeting that the U.S. economy still needed help despite signs of strength, according to minutes released on Tuesday that showed little appetite to trim bond-buying plans. Some Fed officials indicated a "fairly high" threshold for reconsidering the $600 billion (385 billion pounds) in purchases first announced back in November, while others thought more time was needed before any such re-evaluation. The rather dovish tone of the minutes suggested anyone thinking the central bank might curtail its controversial bond-buying plans, known in the markets as the second round of quantitative easing or QE2, may be getting ahead of themselves. "There is no indication that members are inclined to curtail the program," said Eric Green, chief economist at TD Securities. "The Fed will follow through with the $600 billion". Indeed, the December 14 meeting minutes noted that "members generally felt that the change in the outlook was not sufficient to warrant any adjustments to the asset-purchase program").


Matteo Olivieri
>> LE informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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