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venerdì 18 marzo 2011

[Dopo-Tsunami]: Conviene investire in yen giapponesi?

Cosenza (Italy), 18 Marzo 2011

Avevo in mente di scrivere questo articolo ieri, ma non ci sono riuscito. Le vicende delle ultime ore ne hanno ridotto l'utilità pratica, ma - allo stesso tempo - mi motivano a pubblicarlo lo stesso, sia pure in formato ridotto.
  1. La tesi tradizionale è che il recente apprezzamento dello Yen giapponese, dopo il terremoto della settimana scorsa, sia dovuto al rientro in Giappone di capitali detenuti all'estero, in previsione della enorme necessità di capitali per la ricostruzione e di spese di assicurazione. Vedi CNBC 17/3 "Yen's Rise Due to Repatriation May Be Overblown": "Traders point to Japanese investors repatriating assets as a significant cause of the yen's dramatic rise. Really? Japanese retail investors are significant players in the currency markets, and of course Japanese insurers and other companies invest heavily overseas. The current low interest rates in Japan have made these practices even more attractive. Also, Japanese investors have repatriated some assets in the past after major disasters, like the financial crisis of 2008";
  2. A sostegno di questa tesi, si osserva che l'apprezzamento dello Yen è contemporaneo alla ripresa delle vendite di valuta finora considerata ad alto rendimento (p.e. Brasile, Sudafrica, Russia, Argentina, Turchia). Vedi CNBC 16/3 "Emerging Market Currencies are Emerging on Sell Lists": "Currency traders have soured on some emerging market currencies this week, and the fun may just be starting. The crisis in Japan sparked a widespread rush to safe havens, and in the currency markets that has meant a rush into Swiss francs, the dollar, and even the yen. "We are seeing net outflows from select higher yielding currencies such as the South African rand, Russian ruble, Hungarian forint, Brazilian real, Argentine peso and Turkish lira as market participants pare their exposure to riskier assets," wrote Samarjit Shankar of BNY Mellon".
  3. Come ulteriore spunto di riflessione, l'articolo FAZ 17/3 "Flashcrash bringt Dollar-Yen auf Rekordtief" rileva come negli anni passati fosse cosa frequente per gli investitori giapponesi investire i propri fondi in Australia o Nuova Zelanda, cosa che ha portato ad un apprezzamento di queste valute rispetto allo Yen"Am Markt werden verschiedenste Gründe für die starken Kursverluste des amerikanischen Dollars gegen den Yen herumgereicht. Händler erklären, japanische Anleger und Versicherer bräuchten dringend Geld, um die Schäden aus der Natur- und Nuklearkatastrophe in der Heimat zu bezahlen. Deshalb steige die Nachfrage nach Yen. Diese Begründung lässt sich mit der Tatsache vereinbaren, dass der Yen in den vergangenen Stunden gegen den australischen und gegen den Neuseeland-Dollar noch deutlicher aufgewertet hat als gegen den Greenback. Immerhin war es in den vergangnen Jahren unter japanischen Anlegern beinahe schon üblich, Gelder in Australien oder vor allem auch in Neuseeland anzulegen, statt in der Heimat. Denn dort waren nicht nur die Zinsen deutlich höher, sondern diese so genannten Carry Trades trugen auch noch dazu bei, dass diese Währungen aufwerteten. So konnten japanische Anlegern in den Jahren 2000 bis 2007 nicht nur von höheren Zinsen in Neuseeland profitieren, sondern der Neuseeland-Dollar gewann in dieser Zeit gegen den Yen auch noch 125 Prozent an Wert".
Soprattutto il punto 3 mi sembra rilevante e, infatti, guardando alla situazione attuale, pare che non sia cambiato molto...
Nel grafico che segue, ho provato a verificare cosa sta succedendo ad alcune valute tradizionalmente legate allo Yen (vedi sotto). Come si può vedere, ultimamente è ricominciato l'apprezzamento sia del Dollaro australiano e neozelandese, che del Franco svizzero. Questo può voler dire che - dati i maggiori tassi di interesse - gli investitori giapponesi stanno esportando verso questi paesi il denaro che ottengono in madrepatria a basso costo.
Per questo motivo, pompare liquidità (Yen) sul mercato giapponese, potrebbe non risolvere il problema dell'apprezzamento dello Yen, considerati i problemi di differenziali di tassi di interesse con Australia, Nuova Zelanda e Svizzera.

Se così è, allora significa che:
  • l'intervento delle banche centrali del G-7 potrebbe non riuscire a stoppare questa tendenza alla fuoriuscita di capitali verso economie del Pacifico;
  • la BoJ potrebbe incorrere in pesanti perdite;
  • lo Yen potrebbe apprezzarsi: investire oggi in Yen potrebbe equivalere a ritrovarsi tra le mani un fortuna domani.
Per questo motivo, i prossimi giorni saranno particolarmente interessanti, per poter monitorare come i mercati valutari si comporteranno nei confronti dello Yen.

AGGIORNAMENTI

Domenica 20 Marzo 2011: Segnalo due articoli estremamente interessanti, nei quali le argomentazioni di chi si dice convinto che lo Yen si deprezzerà, vengono riequilibrate da non poche voci di quanti ritengono che forse lo Yen proseguirà il proprio apprezzamento, nonostante tutto.
  1. CNBC 18/3 "Yen Falls After G7 Intervenes": "We still think that there will be appreciation pressure on the yen," said David Mann, head of research, Americas, at Standard Chartered in New York. "I would expect strong defense of 80. We can't rule out testing below that and then seeing intervention push it back higher again". C.J. Gavsie, director of FX sales at BMO Capital Markets in Toronto, said since North American trading hours began, there had been "straightforward pressure to be buying yen and selling dollars, which is exactly the opposite" of what central banks were trying to achieve. As a result, the dollar quickly retreated below 81 yen".
  2. CNBC 18/3 "How to Trade the G-7's Yen Intervention": "Or maybe not. Todd Gordon, co-head of research and trading at Aspen Trading Group and a technical-analysis expert, looked at the yen's trading range against the dollar over the last six months and noted that the yen did not move much past 81 despite the central banks' action. "The fact that this is holding its resistance tells me that we might have another go back towards the sub-80 level," he said. "Don't say dollar-yen is out of the woods just yet". Joe Lavorgna, chief economist for Deutsche Bank, also thinks the yen could strengthen despite the intervention. He noted that his firm is revising its short-term GDP forecast for Japan downward from about 1.6%, but expecting a pop later in the year as the rebuilding effort gets underway. Central bank action, he said, "works when the fundamentals support it. Therefore, one may call into question how successful it is, because the fundamentals do support perhaps a stronger yen—especially if you do get repatriation at some point".
Le argomentazioni da me esposte nel mio recente articolo mostrano come i mercati abbiano al momento un effettivo interesse all'apprezzamento dello Yen. Gli articoli che segnalo oggi apportano conferme a questa intuizione. Se così è, probabilmente l'intervento coordinato delle banche centrali dei paesi G-7 continuerà a tempo indeterminato, oppure - in caso di comprovata inefficacia - si deciderà infine di agire sulla leva dei tassi di interesse.

Lunedi 21 marzo 2011: Un nuovo articolo, questa volta FAZ, relativizza le certezze di quanti si dicono convinti che gli interventi delle banche centrali del G-7 riusciranno a fermare l'apprezzamento dello Yen giapponese...e aggiunge nuova forza alle mie argomentazioni.

Vedi FAZ 21/3 "Wie robust bleibt der Yen?":
"Die Aufwertung des Yen sorgte in den vergangenen Tagen für Furore. Sie konnte vorerst durch Interventionen gestoppt werden. Allerdings ist auf Sicht ein gewisser Aufwertungsdruck denkbar. Vor allem gegen hoch verzinsliche Währungen..
Das führt zumindest nach einer Analyse der BNP Paribas dazu, dass die absehbare Liquidation von japanischem Auslandsvermögen (zur Bezahlung des Wiederaufbaus nach dem Erdbeben - die Kosten werden von der Weltbank auf 122 bis 235 Milliarden Dollar oder 2,4 bis 4,6 Prozent des japanischen Bruttoinlandsproduktes geschätzt) in den Vereinigten Staaten, Europa und Großbritannien die Wechselkurse zum Yen kaum bewegen werde. Denn die in diesem Rahmen notwendig werdenden Yenkäufe träfen auf ein gegengerichtetes Angebot, welches sich durch die gleichzeitige Auflösung von Absicherungsstrategien ergäbe, heißt es. Anders sähe es dagegen beim möglichen Verkauf von Vermögenswerten aus japanischer Hand in Australien, Neuseeland und möglicherweise in Brasilien aus. Selbst nach der kurzfristigen Liquidation spekulativer Positionen der vergangenen Tage könnten die Kurse dieser Währungen in den kommenden Wochen weiter unter Druck geraten, heißt es. Dagegen dürfte sich der Kurs des Yen trotz der möglichen Interventionen robust entwickeln. Denn nach den Kursverlusten der vergangenen Tage und auch mit Blick auf die absehbare Wiederbelegung der japanischen Wirtschaft durch die Wiederaufbaumaßnahmen nimmt das Interesse ausländischen Anleger an den Aktien des Landes der aufgehenden Sonne zu"

Mercoledi 23 Marzo 2011: Lo Yen giapponese ieri ha ricominciato ad apprezzarsi in maniera sostenuta. Le autorità giapponesi hanno messo in guardia gli "speculatori" dallo scommettere su uno Yen forte, e si dicono pronte a nuovi interventi sul mercato anche congiuntamente con le altre banche centrali dei paesi G-7.
Fino ad ora - a quanto pare - gli interventi fatti sono risultati inefficaci....proprio come da me sostenuto! (vedi grafico di fonte FAZ qui sotto).

Fünf Fragen, fünf Antworten: Warum ist der Yen so stark?

Vedi anche Comdirect 22/3 "ROUNDUP/Devisen: Yen zieht wieder an - Regierung warnt Spekulanten":

"TOKIO (dpa-AFX) - Die japanische Währung hat am Dienstag wieder etwas an Wert gewonnen. Die Regierung warnte unterdessen Spekulanten vor neuen Wetten auf einen steigenden Yen. Am Dienstag legte der Yen ungeachtet der Warnung vor allem im Vergleich zum Dollar wieder zu. Die US-Währung sank wieder unter die Marke von 81 Yen. Am Freitag war der Dollar wegen des Einschreitens der G7-Staaten gegen den Höhenflug der japanischen Währung um bis zu knapp acht Prozent bis auf fast 82 Yen gestiegen.

Japans Finanzminister Yoshihiko Noda betonte am Dienstag, dass die Regierung notfalls erneut am Devisenmarkt einschreiten will. 'Wir haben die Entwicklung an den Märkten weiter eng im Blick und werden angemessen handeln', sagte der Finanzminister Yoshihiko Noda. Er kündigte auch an, dass die G7-Staaten - wenn nötig - auch wieder gemeinsam gegen einen starken Yen vorgehen werden. Noda machte keine Angaben darüber, ab welchem Kursniveau die G7-Staaten wieder eingreifen wollen.
Die sieben führenden Industrienationen sind in der vergangenen Woche erstmals seit zehn Jahren gemeinsam gegen Kursexzesse am Devisenmarkt vorgegangen, nachdem der Yen am Donnerstag im Vergleich zur US-Währung auf einen Rekordstand gestiegen ist - zeitweise mussten nur noch 76,25 Yen für einen Dollar bezahlt werden. Nach der Intervention sank der Yen, steht aber immer noch auf einem sehr hohen Niveau. Mitte 2007 mussten noch mehr als 120 Yen für einen Dollar bezahlt werden. Der hohe Yen ist seit einigen Jahren eines der größten Probleme der von Exporten stark abhängigen japanischen Wirtschaft, da er die Ausfuhren erschwert."

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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