Cosenza (Italy), 16 e 17 Marzo 2011
Nel giorno in cui l'Italia intera si ferma a commemorare i suoi 150 anni di Unità, e si volta indietro a contemplare lo scrigno di arte, genio e cultura che ha consegnato per sempre alla storia dell'Umanità, ho il privilegio di dare il mio contributo al servizio di un'idealità così alta e limpida, in occasione di una circostanza tanto importante.
Partecipo anche io ai festeggiamenti, con la commozione di rileggere alcuni passi de "La Ricchezza delle Nazioni" (1776) di Adam Smith, che testimoniano i sentimenti di profonda venerazione e rispetto, che il padre dell'economia moderna aveva nel parlare dell'Italia, e per quello che essa aveva insegnato al mondo.
Così scrive:
«In Inghilterra non si conoscevano mulini a vento né ad acqua di nessuna specie prima dell’inizio del XVI secolo e nemmeno, per quanto io sappia, in nessun’altra parte d’Europa a nord delle Alpi. Essi erano stati introdotti in Italia qualche tempo prima». (I, 11, Conclusione)
«L’Italia continua ancora a suscitare una certa venerazione per il numero dei suoi monumenti di questo genere, sebbene la ricchezza che li ha prodotti sia decaduta e sebbene il genio che li ha concepiti sembri estinto, forse per il fatto di non avere più le stesse opportunità d’impiego» (II, 3).
«Ma sebbene le sfortune dell’Italia alla fine del quindicesimo e all’inizio del sedicesimo secolo diminuissero grandemente il commercio e le manifatture della Lombardia e della Toscana, quei paesi continuano tuttora ad essere tra i più popolati e meglio coltivati d’Europa» (II, 4)
W l'Italia!
[Incontro di Teano tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi]
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.
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