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martedì 8 marzo 2011

Alcune notazioni su bond e inflazione europea...


Cosenza (Italy), 8 Marzo 2011

Una paura irrazionale si sta diffondendo per l'Europa, cioè come riuscire a tenere sotto controllo il rialzo delle aspettative di inflazione. Questo è diventato un argomento talmente all'ordine del giorno, che molti dano oramai per scontato un imminente aumento dei tassi di interesse da parte della BCE nella prossima seduta di Aprile.
Eppure, a guardare da alcune statistiche, si scopre che il guadro delle situazione è molto meno univoco per come molti vogliono fa credere. In particolare, la seguente tabella di fonte FAZ 7/3 dimostra che l'inflazione "core" (salari, stipendi, consumi, livello di attività produttiva) è negli ultimi mesi tendenzialmente stabile con lieve tendenza alla diminuzione, il vero motivo dell'aumento delle aspettative di inflazione è pressoché attribuibile agli aumenti nei prezzi dei prodotti energetici (in rosso nel grafico). Neppure la parte di inflazione attribuibile a generi alimentari, alcool e tabacchi (in giallo nel grafico) dovrebbe destare particolari ansie, perchè - sia pure in aumento rispetto al passato - in realtà non sembra avere una dinamica particolarmente rilevante.

Energie und Rohstoffe: Ölpreise tendieren auf hohen Niveau fest

In una seconda tabella di fonte FAZ 7/3, si forniscono indicazioni molto interessanti sui livelli di tassi di interesse reali di diverse economie internazionali: interessante notare come da questa tabella si evinca che la maggior parte del mondo attualmente abbia tassi di interesse reali negativi, ovvero che le aspettative di inflazione sono maggiori dei tassi nominali di interesse). Gli unici paesi con tassi di interesse reali positivi sono in ordine decrescente di importanza Brasile, Turchia, Australia, Ungheria, Cina e Giappone. Dalla tabella si può notare come il Brasile al momento risulti la meta finanziaria di gran lunga da preferire rispetto agli altri paesi menzionati.

Europäische Zentralbank: Die Zinsen sind vielfach zu tief

Questo significa che mentre nei paesi con tassi di interesse reali negativi, il valore degli attivi patrimoniali (leggi: bond) si deprezza sistematicamente, nei paesi con tassi di interesse reali positivi succede esattamente l'opposto, per cui i relativi titoli obbligazionari si apprezzano.
Così, basta detenere titoli dei paesi con tassi di interesse reali positivi per un periodo di tempo sufficientemente lungo, per ritrovarsi al termine del periodo con un equivalente in denaro superiore al rendimento di mercato: in pratica, una vera e propria macchina per far soldi!

A questo punto la domanda diventa: è ragionevole attendersi che la BCE aumenti i tassi di interesse sulla base di ansie collegate al rialzo continuato del prezzo del petrolio e di altri prodotti energetici?
A mio avviso no, e non solo perchè l'aumento dei prezzi energetici dovrebbe essere solo di breve durata, o alla luce delle dichiarazioni odierne, secondo cui il Kuwait potrebbe aumentare la produzione di petrolio... 

(Vedi CNBC 8/3 "Futures Turn Higher, Following OPEC News": "(...) Earlier, futures fell after Kuwait's oil minister said OPEC was considering raising production for the first time in more than two years, a move that also sent oil prices lower. Oil prices rose slightly after the latest news. "We are in consultations about a potential output increase, but have not yet decided," Kuwait's Oil Minister Sheikh Ahmad al-Abdullah Al-Sabah told reporters on Tuesday, according to Reuters").

...ma anche perchè - a quanto pare - le vere cause dell'inflazione europea risiedono altrove: infatti, alla luce delle considerazioni svolte finora, conviene esportare denaro in quei paesi con tassi di interesse reali positivi per ottenere dei rendimenti netti positivi a costo zero.
Questo è - a mio avviso - il motivo per cui l'Euro si è apprezzato notevolmente nei giorni scorsi! Non è un caso che l'apprezzamento più consistente è cominciato proprio a seguito della decisione della Banca del Brasile di innalzare nuovamente i tassi di interesse, portandoli all'11.75% (Fonte Bloomberg).

Interest Rate Chart 
 
(Vedi CNBC 4/3 "No Time to Party for Brazil's Central Bank": "(...) When Brazil's central bank raised interest rate by half a point on Wednesday, it was responding to inflation over 6 percent. That's why some experts expect another tightening in April. But if rates go too high, that will push the value of the real even higher, hurting Brazilian industry. The real already rose 4.6% in 2010 as foreign investors were drawn to some of the highest interest rates in the world. I asked Alberto Ramos, a senior economist at Goldman Sachs, for his opinion on the Brazilian tightrope walk. "A wall of money is faced by a wall of intervention by the central bank," Ramos told me. Given current levels of growth and inflation, apartments in Sao Paolo are now more expensive than in Manhattan. But it's not all good, Ramos said. "Everybody loves a booming economy, but you should love it more if it's sustainable").
 
E' tuttavia chiaro che una sistematica esportazione di denaro tende a diminuire l'offerta di moneta in circolazione in Europa e quindi ad aumentare i tassi di interesse: ma se così è, allora la cosa che la BCE dovrebbe fare è di mantenere stabili (o di diminuire) i tassi di interesse, non certo aumentarli!
 
Interessante segnalare una contro-teoria a favore di un aumento dei tassi di interesse, on FAZ 7/3 "Die Zinsen sind vielfach zu tief", in cui si dice: poichè i tassi di interesse europei e statunitensi sono di molto inferiori a quelli dei paesi emergenti con tassi di interesse reali positivi, allora occorrerebbe aumentarli anche qui da noi, in modo da rendere meno attrattivi i titoli obbligazionari dei paesi emergenti (vedi: "Mit zu tiefen Zinsen und „schön“ gerechneten Inflationsraten zwingen sie Anleger dazu, Alternativen zu den vergleichsweise unattraktiv aussehenden Zinsanlagen zu suchen. Aus diesem Grund treiben sie nicht nur die Kurse von Aktien nach oben, sondern auch die Preise im Energie- und Rohstoffbereich. Unter anderem aus diesen Gründen sind die Preise für Baumwollen, Palladium, Kautschuk, Zinn, Nickel, Silber, Kupfer und Heizöl in den vergangenen zwei Jahren in Dollar um bis zu 430 Prozent gestiegen"). Matteo Olivieri

Tuttavia, aumentare i tassi di interesse in Europa e negli USA in questo momento, finirebbe per mettere a rischio la crescita economica o creare ondate di vendite di massa di titoli obbligazionari.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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