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giovedì 2 settembre 2010

BCE, l'ora della verità sui tassi di interesse!


Cosenza (Italy), 2 Settembre 2010

Tra fine primavera e inizio estate ho cominciato a sostenere in questo blog la necessità di un aumento (!) dei tassi di interesse a livello mondiale come modo per uscire dalla crisi. In particolare, ho avuto modo di sostenere che, dall'analisi dei tassi di cambio e di interesse a pronti e a termine desumibili dal mercato, questo aumento sarebbe potuto arrivare prima della fine dell'estate.
Finora, come si sa, nessuna delle 3 più importanti Banche Centrali (FED, BCE, BoJ) ha aumentato i tassi, mentre alcune banche centrali di paesi "periferici" lo hanno fatto.
Anche per oggi, in attesa della decisione della BCE, pare che la partita sia già decisa: l'atmosfera che si respira in queste ore è ben rappresentata nell'articolo odierno su Reuters "ECB to Extend Liquidity Lifeline Amid Bumpy Recovery", in cui si sostiene che un panel di 78 economisti intervistati da Reuters si sono dichiarati convinti che non ci sarà  alcun aumento dei tassi di interesse e che la BCE confermerà la possibilità di prendere a prestito illimitatamente almeno fino alla fine dell'anno (cfr. "All 78 economists in a Reuters poll predicted the ECB would leave rates at a record low 1 percent for the 16th month in a row in September and the median expectation is for no change until the fourth quarter of 2011")....nonostante il peggioramento della situazione Europea determinato da un nuovo downgrade dell'Irlanda la scorsa settimana (ora AA-, ndr) e dall'eccezionale richiesta di fondi da parte soprattutto di banche spagnole, greche e irlandesi.

Tuttavia, a giudicare da alcuni segnali, mi pare di poter dire che qualcosa stia cambiando...
  1. Reuters 13/8 "Fed's Hoenig: Keeping Rates Too Low 'Dangerous Gamble'": Il Presidente della Kansas City Reserve Bank (parte della FED) President Thomas Hoenig si dice a favore di un aumento dei tassi di interesse (cfr. "The Federal Reserve is undertaking a "dangerous gamble" by keeping rates at near zero for so long, and must start raising rates or risk damaging the nascent U.S. recovery, a top Federal Reserve official said on Friday");
  2. DIE WELT 2/9 "IWF warnt vor Schulden-Panik an den Märkten": il Fondo Monetario Internazionale avverte che livelli ulteriori di debito potrebbero innescare un'ondata di panico sui mercati. Per questo motivo, occorre pensare ad una strategia di uscita (c.d. exit-strategy) rispetto al pompare indefinitivamente denaro sui mercati.

Certo, un aumento dei tassi di interesse è in genere spiegato come reazione ad un aumento delle aspettative di inflazione (cosa che in Europa è al momento sotto controllo all'1.6%, sotto il target del 2% della BCE!) o con una ripresa dell'economia (cosa che al momento in Europa è frammentata: eccezionale in Germania, stagnante altrove). E' anche vero che un aumento dei tassi di interesse in genere tende a diminuire la massa monetaria, cosa che in un contesto di fragilità economica, potrebbe portare a minori investimenti e spingere verso una maggiore depressione economica. Tuttavia, va anche detto che il denaro che viene pompato nell'economia a livello mondiale non si trasforma in nuovi investimenti, ma o in patrimonio netto oppure sotto forma di investimenti di breve periodo in titoli derivati e sui mercati valutari (c.d. carry trade), e - di fatto - i mercati soffrono sempre di carenza di liquidità! In definitiva, il denaro non raggiunge l'economia ma viene detenuto per finalità "speculative" (inteso a là Keynes, ndr) o per far fronte agli obblighi di bilancio.
Pertanto, un aumento dei tassi di interesse frenerebbe l'uscita di denaro di breve termine in cerca di maggiori rendimenti fuori dall'Europa e (forse!) riuscirebbe a diminuire i differenziali di tassi di interesse tra paesi europei (frenando la crescita tedesca e restituendo una migliore dimensione del rischio).
Occorre infatti considerare che, anche a parità di tassi di interesse, pompare denaro nell'economia tende a far diminuire i corsi dei titoli di Stato, con perdite in conto capitale per i sottoscrittori, e conseguenti possibilità di arbitraggi!


AGGIORNAMENTI (1): La Banca di Svezia ha aumentato (!) i tassi di interesse nell'incontro di stamattina. Tra le altre cose si legge: "The Swedish economy is continuing to show strong growth. Inflationary pressures are currently low, but are expected to increase as economic activity strengthens. The repo rate needs to be raised gradually towards more normal levels to attain the inflation target of 2 per cent and create the right conditions for stable growth in the real economy. The Executive Board of the Riksbank has therefore decided to raise the repo rate by 0.25 percentage points to 0.75 percent. The forecast for the repo rate is the same as in July. Strong development of the Swedish economy The Swedish economy has developed strongly so far this year. World trade has increased rapidly, which has contributed to an acceleration in exports and investment. There has also been a substantial improvement in the labour market".
Leggi qui il testo in inglese con le motivazioni (molto interessanti anche per l'Eurozona, ndr)!

AGGIORNAMENTI (2): La BCE nella riunione odierna ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse al livello dell'1%, e di prolungare almeno fino al 18 Gennaio 2011 i programmi di mutui facilitati al sistema bancario dell'Eurozona. Interessante notare la decisione è stata presa non (!) all'unanimità, ma secondo "consenso" (cfr. Bloomberg "Trichet Says ECB to Extend Emergency Bank Lending (Update1)": "Trichet said the decisions on liquidity measures, which were broadly outlined two weeks ago by Bundesbank President Axel Weber, were taken by “consensus” rather than “unanimity"). Inoltre, che gli stessi elementi che hanno indotto la Bank of Sweden ad aumentare i tassi di interesse, hanno invece determinato maggiore precauzione nella BCE (cfr. WSJ "ECB Lifts Growth Forecast, Leaves Rates Unchanged": "Mr. Trichet said the ECB's staff now expects gross domestic product for the 16-country area to grow by between 1.4% and 1.8% this year. When the ECB had last updated its forecasts three months ago, it had forecast a range of 0.7% to 1.3%. For 2011, the ECB raised its range of forecasts to between 0.5% and 2.3%, from an earlier estimate of 0.2% to 2.2%. [...]. Mr. Trichet said the ECB now expects inflation to be between 1.5% and 1.7% this year, a midpoint forecast of 1.6%, compared with a range of 1.4% to 1.6% previously. For 2011, he said the bank now expects inflation to be between 1.2% and 2.2%, up from a range of 1.0% to 2.2% in June. [...] Inflation in the euro zone is expected to continue holding at a moderate pace, Mr. Trichet said. The economy has accelerated in recent months, he added, attributing this in part to temporary factors").
Questa è in ogni caso la situazione dei tassi di interesse mondiali ad oggi 2 Settembre 2010 (fonte: WSJ). 


AGGIORNAMENTI, 8 Settembre 2010 (1): Così l'articolo del RGE Monitor del famoso economista Nouriel Roubini (NYU) a proposito dell'annuncio - inatteso dai mercati (!)  - da parte della Banca di Serbia di aumentare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale.

"Serbia Monetary Policy: NBS Makes a Surprise Rate Hike in September.
The National Bank of Serbia (NBS) raised the policy rate by half a percentage point to 9.0% at its September 7 meeting, surprising the markets. In its press release, the NBS asserted that a half a percentage point increase in the key policy rate is needed for meeting medium-term inflation targets (4.5% +/-1.5% for end-2011 and 4% +/-1.5% for end-2012). This was the second rate hike in a month, triggered by rising inflation and higher food prices".

AGGIORNAMENTI, 8 Settembre 2010 (2): La Banca centrale canadese aumenta di un quarto di punto percentuale (0,25%) il livello dei tassi di interessi in Canada. Cfr. Bloomberg 8/9 "Canada Raises Key Interest Rate to 1%, Signals Slower Recovery". Leggendo l'articolo a quanto pare l'aumento dei tassi di interesse non pregiudica il mantenimento degli obiettivi di stabilità monetaria (cfr. "The bank said today that while financial conditions in Canada have “tightened modestly” because of the increases in interest rates, monetary policy remains “exceptionally stimulative. “This is consistent with achieving the 2 percent inflation target in an environment of significant excess supply in Canada,” the Bank of Canada said. Inflation in Canada has been broadly in line with expectations, it said")....proprio come sto cercando di sostenere io da diverso tempo su questo blog!


Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costtuiscono sollecitazioni ad investire.

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