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lunedì 6 settembre 2010

Diminuzione delle riserve, l'altra faccia del Quantitative Easing!



Cosenza (Italy), 6 Settembre 2010

Mentre tutto il mondo applaude alla decisione di pompare denaro nell'economia per dar fiato alle banche nella necessità di tenere solidi i propri bilanci, ed alle imprese bisognose di credito per investimenti, una serie di notizie allarmanti fa capolino fra le agenzie di stampa internazionali, ma non sembrano suscitare più di tanto l'interesse del pubblico.

  • Indonesia, si sta registrando un costante aumento dei tassi di interesse interbancari ed un aumento della riserva bancaria nel tentativo di ridurre l'aumento dei prezzi (cfr. CNBC 6 Settembre "MONEY MARKETS-Indonesia rates up on c.bank; dlr rates steady": "Indonesian interbank rates edged up on Monday after banks were asked to set aside more funds with the central bank in a bid to rein in inflation but traders expect the rise to be short-lived. Bank Indonesia raised primary bank reserve requirements to 8 percent from 5 percent on Friday signalling a concern about price pressures in southeast Asia's largest economy");
  • Kenya, la banca centrale sta effettuando acquisti massicci di Dollari USA (8milioni USD) nel tentativo di diminurire l'apprezzamento della valuta locale. (cfr. CNBC 6 Settebre "UPDATE 1-Kenyan shilling weakened by c.bank dollar buys");
  • Ungheria, la banca centrale propone un passaggio ad un meccanismo flessibile di tassi di interessi interbancari. In pratica un "doppio binario": le banche senza particolari necessità di moneta, potranno continuare ad indebitarsi al 2%; le altre con maggiori necessità potranno adottare un tasso di interesse maggiore (cfr. CNBC 6 Settembre "UPDATE 1-Hungary cbank makes banks' reserve system more flexible": "Hungary's central bank (NBH) said on Monday that it had changed the system of mandatory reserves in order to support banks' liquidity management, allowing banks to pick what reserve rate they want to use. The NBH said that "all credit institutions subject to reserve requirements will be free to decide whether they want to satisfy their reserve requirements at the current 2 percent or a higher reserve ratio.");
  • Afghanistan: si sta verificando una corsa agli sportelli dei principali istituti di credito del paese. Le autorità sostengono che ora la situazione è in via di normalizzazione (cfr. CNBC 5 Settembre "Afghan Central Bank: Kabul Bank has 'stabilized'";
  • Grecia, a rischio sostanziale di fallimento al termine del programma di aiuti europei fra 3 anni (cfr. Bloomberg 6 Settembre "Greece Default Risk Is ‘Substantial,’ Pimco’s Bosomworth Says");
  • Svizzera, l'ammontare di riserve in valuta straniera è diminuta nel mese di Agosto (cfr. CNBC 6 Settembre "Swiss FX reserves dip slightly in August": "Switzerland's currency reserves fell by 1.4 billion Swiss francs ($1.31 billion) in August, data published by the Swiss National Bank showed on Monday. The central bank held 218.1 billion francs at the end of August, down from 219.5 billion francs in July. [...] Traders have said the central bank has started to diversify its holdings, selling euros for U.S., Canadian and Australian dollars").

In pratica, si sta assistendo ad uno scollamento sempre più marcato tra centro-e-periferia del sistema finanziario mondiale. Per sopravvivere, le banche stanno o acquistando Dollari o aumentando i tassi di interessi, come modo per ridurre l'aumento interno dei prezzi. Chi segue assiduamente il mio blog ricorderà che entrambe le soluzioni sono state da me previste con largo anticipo.
In entrambi i casi la conclusione è simile: il QE occidentale, cioè il tentativo di mantenere bassi i tassi di interesse per non cadere in deflazione o in una recessione profonda, sta ponendo pressione su tutte le valute periferiche, che si stanno apprezzando, con effetti a catena come minori consumi e investimenti. Per evitare questo effetto, si vende valuta locale, che tende nel breve periodo a svalutarsi, fomentando inflazione.
In alcuni casi, questo meccanismo sta già portando ad una diminuzione delle riserve di oro e di valute straniere da parte delle banche centrali intervenute a sostenere le proprie economie.

Fino a quando questo meccanismo potrà durare ancora?

Segnalo infine l'articolo CNBC del 6 Settembre "Will German Growth Push Euro Interest Rate Up?", dove si ripercorre il mio stesso punto di vista: la crescita economica europea frammentata potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse prima di quanto comunemente si creda (cfr. "Greece, Ireland and Portugal have all done German manufacturing a favor this year by driving the euro lower, in the process making German exports much more competitive. However, borrowing a cheaper currency from Greece is not a long-term strategy especially from the Bundesbank's perspective. If the German economy keeps growing, then it won't be that long before a case could be made for higher rates. Just look at Sweden, where the Riksbank has already pulled the trigger").

Matteo Olivieri

>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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