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martedì 12 ottobre 2010

"Per un nuovo insegnamento dell'Economia e dell'Etica"




Cosenza (Italy), 12 Ottobre 2010

Articolo apparso oggi sulla Gazzetta del Sud, relativo ad un mio intervento al Convegno FUCI, Università Magna Graecia di Catanzaro.

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L'impegno dei cattolici per il Sud al centro della "Settimana sociale" Il prof. Scerbo: recuperare il concetto originario di sussidiarietà (Copyright, Gazzetta del Sud).
Gabriella Passariello



 È sul duplice impegno dei cattolici nella società civile e nella politica che ieri al campus si è dato il via ad una giornata di studio, propedeutica alla 46ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà dal 14 al 17 ottobre a Reggio.
L'incontro, moderato dal presidente della Fuci Catanzaro Luigi Mariano Guzzo, è stato organizzato dalla Federazione universitaria cattolici italiani in collaborazione con il Cuf (Centro universitario femminile). Lo sviluppo del Paese è legato ai concetti di conoscenza, innovazione, progresso tecnico, in un percorso che dovrebbe essere affidato ai sistemi formativi e in particolare alle università. Rispetto a queste esigenze di crescita, come è possibile dare speranza ad una terra che giorno dopo giorno rischia di sottomettersi al fatalismo e alla rassegnazione? Una domanda alla quale ha dato risposta l'economista Matteo Olivieri, dottore di ricerca in Scienze aziendali all'Unical. «Duole ammettere come il degrado cominci molto spesso proprio nelle aule universitarie, dove i giovani studenti vengono a contatto con una realtà che finisce per consumarne lentamente gli entusiasmi iniziali», con lezioni che spesso forniscono conoscenze frammentate e in cui troppe volte si insegna che sono le leggi del profitto e del potere a determinare necessariamente gli eventi. A fronte di modelli di insegnamento che postulano solo una conoscenza sensibile «esiste un'altra forma di conoscenza, quella intellegibile, che guarda alla persona come un valore sganciato da criteri utilitaristici», protagonista della storia e soggetto attivo del proprio sviluppo.


«I beni di consumo – ha sottolineato l'arcivescovo Antonio Ciliberti – creano la falsa prospettiva di un'erronea percezione di appagamento. Di fronte alle sofferenze, alla malattia, l'uomo cerca la verità che trova limiti nella ragione. È la rivelazione che potenzia la cultura e la civiltà riversando la sua ricchezza trascendente sui limiti umani».
È l'uomo in quanto tale ad essere al centro dell'indagine scientifica, un concetto espresso anche da don Pino Silvestre, vicario per la pastorale dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, quando ha definito la Settimana sociale un mettersi in ascolto nei confronti delle istanze della società contemporanea per promuovere i diritti umani, le potenzialità della persona, l'impegno per il bene comune, nella giustizia, nella carità, nella solidarietà, affrontando i grandi temi dell'emergenza famiglia e della questione meridionale. Senza dimenticare i limiti del federalismo rispetto al quale Alberto Scerbo, docente di Filosofia del Diritto all'Università Magna Græcia e presidente dell'Osservatorio giuridico della Conferenza episcopale calabra, ha riconosciuto «l'inadeguatezza dell'apparato amministrativo delle regioni meridionali, complici la struttura organizzativa dello Stato, della fiscalità e i consolidati vizi della politica e della burocrazia del Sud». Secondo Scerbo bisogna recuperare il concetto originario di sussidiarietà, intesa non nell'accezione assistenziale, ma proiettata verso l'affermazione dell'uguaglianza della dignità umana. E in questa direzione «i cattolici non possono abdicare alla politica fornendo indicazioni, suggerimenti sui temi che riguardano l'uomo». Il divario tra Nord e Sud, secondo quanto ribadito da Cesare Molè fondatore del Movimento cristiano lavoratori Calabria, può essere colmato solo se si presta attenzione alle problematiche dell'immigrazione, dell'accoglienza, se si sostiene l'artigianato, il lavoro delle donne, l'imprenditoria, la formazione, l'occupazione giovanile.

L'Italia è divisa in due, ancora una volta la colpa «è di chi – hanno dichiarato Sebastian Ciancio e Stefano Zoccali della Fuci – cavalca l'onda delle ferree leggi dell'economia, che spesso sono il risultato di inconfessabili interessi e brame di successo. Il divario permane, se non vengono considerati valori il solidarismo, la democrazia il bene comune. Solo camminando insieme, in un Nord oggi caratterizzato dalla stabilità e un Sud dalla mobilità, si possono trovare nuove strade per la ricostruzione della vita sociale e politica dell'Italia in Europa».

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui (!) contenute non costituiscono sollecitazioni ad investire.

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