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lunedì 2 agosto 2010

...Ancora sullo Yen giapponese!


Cosenza (Italy), 2 Agosto 2010

A poco più di un'ora dalla riapertura dei mercati europei questa mattina, volevo fare il punto della situazione per capire quanto le mie previsioni siano giuste. E' ovviamente ancora troppo presto per giudicare, anche perchè i mercati statunitensi apriranno quando in Europa è già pomeriggio avanzato.
Ad ogni modo, questa è la situazione:

Come si può vedere dalle tabelle, due delle tre previsioni da me fatte, al momento si sono avverate. L'unica al momento in controtendenza è il tasso di cambio Euro/Yen, che segna un apprezzamento. Inoltre (ma questo è nella norma, visto che i mercati europei sono apert da poco!), le variazioni nei tassi di cambio sembrano ancora graduali, segno probabile che le contrattazioni non sono ancora entrate nel vivo (NB: in Inghilterra la borsa ha aperto da solo circa mezz'ora: ora sono le 9:30 del mattino, ndr).

Volevo segnalare alcuni articoli, che non conoscevo al momento in cui scrivevo, e che - secondo me - aiutano a capire meglio il senso della posizione da me espressa:
  • 30 Luglio FAZ "Der Yen zeigt sich stark": nell'articolo si dice che nonostante le notizie deludenti per quanto riguarda la congiuntura economica, i tassi di interesse estremamente bassi, le rendite sui titoli statali, e l'enorme debito pubblico accumulato, lo Yen si apprezza in maniera robusta contro il Dollaro USA, mentre riprende l'apprezzamento dopo una fase di debolezza di breve periodo (cfr. "Trotz enttäuschender Nachrichten von Seiten der Konjunktur, extrem tiefer Zinsen und Renditen und einer enormen Staatsverschuldung in Japan entwickelt sich der Wechselkurs des Yen gegen den amerikanischen Dollar sehr robust, während er sich auch gegen den Euro nach einem kurzzeitigen Schwächeanfall wieder erholt"). Sempre nell'articolo si sostiene che l'apprezzamento dello Yen è dovuto ad una fase deflazionaria che dura oramai da decenni e che fa sì che gli intermediari finanziari giapponesi trovino molto attrattivi i titoli esteri, poichè garantiscono quei ricavi che sarebbero difficilmente realizzabili in patria (cfr. "Japan befindet sich schon seit Jahrzehnten in einer deflationären Entwicklung. (...). Der Yen dagegen wertete zumindest in der ersten Phase dieser deflationären Phase - von 1990 bis 1995 um bis zu knapp 100 Prozent gegen den Dollar auf").
  • 7 Luglio 2010 FAZ "Der Yen wertet weiter auf". Nell'articolo si sostiene che il trend di apprezzamento dello yen nei confronti del Dollaro è per larga parte dovuto ad una nuova fase deflattiva che attraversa il Giappone. Ciò fa sì che gli intermediari finanziari giapponesi trovino vantaggioso acquistare titoli stranieri, i cui proventi poi confluiscano sul mercato aionario e obbligazionario nipponico, contribuendo tuttavia ad una ulteriore diminuzione delle rendite.  L'articolo si conclude dicendo che se le economie industrializzate dovessero cadere in deflazione nel tentativo di eliminare i deficit di bilancio accumulati, lo Yen potrebbe apprezzarsi ancora di più in futuro (cfr. "Sollten sich die Industriestaaten tatsächlich auf den „japanischen Weg“ begeben, sich im Rahmen der notwendigen Defizitreduktion also in eine deflationäre Phase begeben, dürfte der Yen noch weiter aufwerten. Im Moment deuten viele Indikatoren genau darauf hin".
  • 29 Giugno 2010 FAZ "Franken und Yen fungieren als Krisenwährungen": nell'articolo si sottolinea come i mercati abbiano al momento più problemi di deflazione che di inflazione, visto che i prezzi degli immobili sta calando in tutto il mondo, e ciò produce necessità di maggiori ammortamenti e perdite di bilancio. Per far fronte a queste perdite il Franco Svizzero e lo Yen giapponese fungono da riserve anti-crisi, visto che si stanno apprezzando a livello internazionale. Altre valute che dimostrano chiaramente di essere sovra-apprezzate sono al momento il Real brasiliano, la Corona ceca, il Peso cileno, il Dollaro australiano e neozelandese. Recenti  pubblicazioni della Banca dei Regolamenti Internazionali (c.d. BIS) mostrano come la bolla immobiliare non è ancora conclusa in Australia, Canada, e parti dell'Europa (cfr. "Die Märkte scheinen sich eher über deflationäre denn über inflationäre Probleme zu sorgen. Die Folgen zeigen sich in deutlicher Form auch am Devisenmarkt. Dort werten Yen und Franken massiv auf. Denn erstens haben sie wegen der tiefen Zinsen in Europa und den Vereinigten Staaten ihren Finanzierungsvorteil verloren. Zweitens führt das so genannte „Deleveraging“, also der Abbau oder die Absicherung von in Yen und Franken aufgenommenen Fremdwährungskrediten in Verbindung mit der zunehmenden Bilanzverkürzung der Schweizer Großbanken zur Aufwertung. Der Franken war vor der Krise als Refinanzierungswährung vor allem in Osteuropa sehr beliebt, der Yen sogar weltweit. (...). Brasilianischer Real, tschechische Krone, chilenischer Peso, australischer und Neuseeland-Dollar sind deutlich überbewertet. Der Jahresbericht der Bank für Internationalen Zahlungsausgleich zeigt zudem, dass sich Australien, Kanada und Teile Europas durch bisher nicht bereinigte Hauspreisblasen auszeichnen. Diese Kombination von Faktoren kann dazu führen, dass der Aufwertungsdruck auf den Schweizer Franken und den Yen noch eine Weile anhalten, während gut gelaufene Währungen zusammen mit einer Korrektur der Rohstoffpreise unter Druck kommen können"). L'articolo si conclude dicendo che la situazione potrebbe cambiare se la FED statunitense riprendesse a stampare moneta (leggi: aumento dei tassi di interesse!). Ciò porterebbe tuttavia a posticipare ancora i problemi invece che aiutare a ripulire i bilanci dagli eccessi che hanno causato la crisi (cfr. "Allerdings kann sich das Szenario ändern, sobald Zentralbanken wie die amerikanische Federal Reserve die Druckerpresse wieder anwürfe. Das würde allerdings nur für weitere Verzerrungen sorgen, statt die notwendige und überfällige Bereinigung von Ungleichgewichten und Exzessen zu fördern".
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazion ad investire

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