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domenica 8 agosto 2010

Ancora un esperimento: mandare in tilt i mercati!


Località non specificata (Italy), 8 Agosto 2010

In genere tendo a non ripetere mai gli stessi argomenti: ne va della mia curiosità e della mia salute mentale.
Qualche volta tuttavia è bello fare delle eccezioni, soprattutto quando vedi che il tuo pensiero è diametralmente opposto a quello degli altri, e tu sei fermamente convinto di essere nel giusto e gli altri nell'errore.
Per questo motivo ritorno sul tema tasso di cambio Euro/Dollaro, con le mie previsioni per la settimana 9 - 13 Agosto 2010.

Prima di addentrarmi nell'argomento, sono tuttavia necessarie 3 precisazioni, poichè la settimana entrante non (!) sarà una settimana qualsiasi sui mercati finanziari:
  1. Giorno 10 Agosto 2010 la FED statunitense deciderà sul livello dei tassi di interesse. Tutto il mondo aspetta questa data, ed è possibile che ci sia pre-tattica sui mercati da parte degli operatori finanziari!
  2. Si tratta della settimana di Ferragosto, e praticamente le attività sui mercati finanziari sono fortemente ridotte in tutto il mondo rispetto ai volumi usuali;
  3. Molto spesso succede che la settimana di Ferragosto sia una settimana lavorativa "corta": questo può voler dire un volume di scambi ancora minore rispetto al punto 2!
Detto questo, dai miei soliti calcoli a mercati valutari fermi, ho tratto le seguenti conclusioni:
  • Il cambio USD/EUR si apprezzerà potentemente: questo vuol dire che ci saranno vendite di Euro ed acquisti di Dollari di importi notevoli!
  • Il cambio USD/JPN si apprezzerà notevolmente: questo vuol dire che ci saranno acquisti di massa di Dollari USA e vendite di Yen giapponesi;
  • Il cambio JPY/EUR si apprezzerà notevolmente: questo vuol dire che ci saranno acquisti di massa di Yen giapponesi e vendite di Euro.
Discutere il significato di tali variazioni prenderebbe troppo tempo. Qui voglio solo sottolineare ancora una volta la novità delle mie previsioni rispetto al "consensus" di mercato:
  • 5 Agosto CNBC "Sell the Dollar On Data and Fed: Currency Strategist": l'articolo invita a vendere (!) Dollari, poichè data l'aspettativa di un nuovo pacchetto di stimoli monetari atteso dall'incontro della FED del 10 Agosto, il Dollaro tenderebbe a deprezzarsi;
  • 6 Agosto CNBC "Dollar Will Weaken, 3 Sectors Will Rule: Strategists": nell'articolo si sostiene che il Dollaro USA è destinato a deprezzarsi, poichè - in base a nuovi rapporti resi pubblici di recente - la crescita economica è rallentata, i dati sulla disoccupazione sono peggiorati e la spesa per consumi è limitata dall'elavata disoccupazione.
Ovviamente, dai miei calcoli emerge l'esatto opposto, cioè che conviene acquistare Dollari a motivo di disallineamente nei tassi di cambio delle principali valute internazionali.

Da cosa sono determinati questi "disallineamenti"? La mia impressione - derivata dall'analisi dei mercai dei cambi - è la seguente:
  • Negli USA: si stanno acquistando Euro e Yen (si vendono Dollari);
  • In Europa: si stanno vendendo Euro e Yen (si acquistano Dollari);
  • In Giappone: si stanno acquistando Euro e Dollari (si vendono Yen).
In definitiva, se la mia impressione è giusta, mentre negli USA si è più interessati ad un Dollaro debole ed in Giappone ad uno Yen debole, in Europa le transazioni di mercato indicherebbero un interesse ad un Euro forte!
Mentre i primi due aspetti sono coerenti con quanto comunemente si legge sulla stampa internazionale, il terzo aspetto è un punto terribilmente (!) importante, poichè implica - tra le altre cose - che è proprio l'Euro forte la principale cause delle uscite finanziarie verso piazze estere! In questo senso, il Dollaro debole non sarebbe dovuto alla corretta anticipazione della decisione della FED, ma a più generali condizioni macroeconomiche, che trovano riflesso nei movimenti dei tassi di cambio.
Ciò getta nuova luce su quanto starebbe avvenendo in Europa: l'Euro forte è fonte di fuoriuscite di denaro, le quali a loro volta causano una sistematica contrazione del credito in Europa ed un generale ambiente deflazionistico che consente una maggiore produzione, maggiori esportazioni e maggiori crediti verso il resto del mondo!

In questo senso, i positivi dati economici europei sulla produzione industriale, consumi ed attività finanziarie estere detenute in portafoglio, non sarebbero un fattore univocamente (!) positivo, quanto piuttosto un'illusione di ricchezza...ricchezza prodotta per essere consumata altrove.

Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire

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