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giovedì 1 luglio 2010

Euro, terapia intensiva per un malato immaginario?


Cosenza (Italy), 1 Luglio 2010

Da qualche mese osservo una situazione interessante sui mercati dei cambi a termine (c.d. future) dell'Euro, sulla quale ho gi avuto modo di soffermarmi, ma mai abbastanza. Nonostante l'ondata continua di notizie poco confortanti, l'Euro segna sempre un apprezzamento rispetto al cambio a pronti (c.d. spot)!

Come spiegare una cosa simile? Mentre la maggior parte della stampa specializzata ha provato a collegare questo fatto con un'ipotetica ripresa dell'economia mondiale, o migliori aspettative sull'economia europea, da questo blog ho avanzato l'ipotesi che questa situazione abbia piuttosto un significato negativo e sia da ricollegare ad un persistente deflusso di valuta verso altri paesi, per come da me ampiamente documentato.

Questo deflusso di valuta avrebbe come risultato il fatto che l'Euro circolante all'interno dell'Eurosistema valga di più perchè divenuto un bene più raro.

In particolare, guardando alla tavola dei cambi a termine, si evidenzia da mesi la seguente situazione:
  • Per scadenze comprese tra 3 e 6 mesi, l'Euro è quotato con un apprezzamento;
  • Per scadenze comprese tra 6 e 12 mesi, l'Euro mostra una flessione, cioè un deprezzamento.
Interessante notare che di mese in mese questa "faglia" si sposti in avanti, come una sorta di media mobile che sposti continuamente in avanti il momento in cui l'Euro è destinato a deprezzarsi. Un fatto questo certamente interessante, poichè spinge a chiedersi se c'è un qualcosa di artificiale che tiene in piedi questo meccanismo!

Potrebbero esserci due ulteriori spiegazioni al riguardo:
  1. Il mercato dei future è per sua stessa natura più liquido sulle brevi scadenze che sulle lunghe. Questo vuol dire che è meno facile trovare investitori disposti a investire a termine per scadenze tra i 9 e i 12 mesi;
  2. La BCE sta agendo sui mercati del cambio Euro/Dollaro attraverso contratti di tipo pronti-contro-termine (c.d. forward), volti a mantenere stabile il valore dell'Euro. Senza questi interventi il valore dell'Euro sarebbe più basso (ovvero, più o meno al valore in corrispondenza della "faglia").
Perchè la BCE dovrebbe intervenire sui cambi forward? Una prima motivazione potrebbe essere che rendendo più caro l'Euro, la BCE potrebbe così evitare vendite di massa da parte degli investitori internazionali. Una seconda motivazione potrebbe essere, a causa del deterioramento dei crediti in bilancio, la BCE appronta linee di credito facilitato per rifornire di dollari le banche interessate (NB: in questo caso, la BCE dovrebbe temere un apprezzamento del dollaro, poichè dovrebbe poi restituire i Dollari ad un costo maggiore spot: in altre parole, per non andare in perdita, la BCE deve scommettere su un deprezzamento del Dollaro). Una terza motivazione potrebbe essere data dal fatto che non potendo agire sui tassi di interesse adeguati rispetto alle esigenze del credito, la BCE manovra i tassi di cambio per raggiungere il risultato di evitare il deflusso di capitali.

Questa situazione si riscontra anche oggi (4:54 pm, +1 GMT): il tasso a pronti [tabella di destra, ndr] è 1.2449USD, mentre il tasso di cambio a termine [tabella di sinistra, ndr] a 2 mesi è 1.246USD, salvo poi passare a 1.2259 di Marzo 2011.


Cosa vuol dire tutto ciò? A mio avviso:
  1. L'Euro è destinato ad apprezzarsi nei prossimi mesi fintanto che continueranno le operazioni pronti-contro-termine della BCE;
  2. Il tasso di cambio dell'Euro potrebbe (condizionale d'obbligo,!) essere determinato più dalle operazioni pronti-contro-termine che dal "pompaggio" di denaro "spot" a favore del sistema bancario. Se così fosse, si aprirebbero tantissimi spunti per nuove considerazioni riguardo al ruolo e all'effettiva efficacia di gran parte delle misure finanziarie e creditizie finora intraprese!
Fino a quando durerà questa situazione? A mio avviso ancora per poco. Infatti, il tasso di interesse interbancario LIBOR negli USA è oramai quasi sempre sopra lo 0.30%, ben al di sopra della fascia 0%-0.25% stabilita dalla FED. Le banche USA cioè si prestano denaro ad un tasso maggiore di quello che otterrebbero sulla liquidità depositata presso la FED! Questo potrebbe (!) voler dire che la FED sarà costretta ad innalzare il costo del denaro ben prima di quanto comunemente ritenuto...annullando di fatto i tentativi della BCE di tenere un Euro stabile?!

Matteo Olivieri

>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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