Vienna (Austria), 7 Luglio 2010
Sono francamente atterrito dagli articoli di stampa che appaiono in questi giorni, in previsione dell’incontro mensile del Direttivo della BCE per decidere un eventuale aumento dei tassi di interesse nell’Euro Zona.
A giudicare dai commenti pare infatti che i movimenti dei mercati finanziari di questi giorni siano qualcosa che abbia colto di sorpresa tutti, come se ci fosse qualche forza irrazionale che tiene in pugno i mercati. Ecco un esempio su tutti:
• 6 Luglio, Handelsblatt “
Devisen: Euro steigt über 1,26 Dollar”: nell’articolo si dice che i dati sulla congiuntura statunitense inferiori alle previsioni hanno causato un apprezzamento dell’Euro nei confronti del Dollaro. Oltre a cogliere di sorpresa molti, nell’articolo si dice pure che questi nuovi dati hanno deluso gli investitori, tanto da spingere l’Euro ad un livello mai così alto da Maggio (cfr. “
Neue Daten von der US-Konjunktur enttäuschen die Anleger. Der Euro steigt deshalb über die Marke von 1,26 US-Dollar. So hoch stand die europäische Gemeinschaftswährung nicht mehr seit Mai dieses Jahres”);
Dicevo, sono atterrito, poiché chi segue il mio blog assiduamente era stato già messo in guardia da un apprezzamento dell’Euro, e – forse – da un aumento dei tassi di interesse USA già in estate…a dirlo mi spingevano non mie personali congetture, quanto i dati desumibili dai mercati dei titoli derivati. Questi mostrano come sia perfettamente razionale (ed economico!) acquistare Euro a breve scadenza, pur nel mezzo di notizie così disastrose che provengono dalle economie del Vecchio Continente. Dunque, non una “mano invisibile”, ma una “mano visibile” agisce sui mercati…almeno per quanti sono disposti a darmi ascolto.
Per quanto mi riguarda quindi nulla di nuovo, a parte la conferma che le mie osservazioni trovano ora finalmente spazio in prestigiose testate internazionali!
• 6 Luglio, FAZ ”
Anleihen, Banken reduzieren Überschussliquidität”: nell’articolo si dice che negli ultimi giorni le banche europee hanno ulteriormente ridotto la loro liquidità in eccesso, a causa della circospezione nei confronti delle banche concorrenti (cfr. “
Die Liquiditätssorgen der europäischen Banken haben sich in den vergangenen Tagen weiter verringert. Sie reduzierten die überschüssige Liquidität, die sie aus Vorsichtsgründen und wegen ihres Misstrauens gegen die Konkurrenten halten”). Questa osservazione andrebbe incrociata con il concomitante apprezzamento dell’Euro nei confronti del Dollaro e di altre valute di paesi emergenti. Interessante al riguardo notare poi come l’articolo presenti come possibile un aumento dei tassi di interesse a breve scadenza nell’Area Euro. Il motivo citato è che le banche stanno riducendo la loro liquidità, a cominciare da quella in eccesso, e pertanto allo stesso modo è spiegabile il parallelo aumento dei tassi di interesse interbancari in Europa. (cfr. “
[…] bereitet der EZB zugleich jedoch neue Sorgen: Die kurzfristigen Zinsen steigen. Vor einer Woche sorgten sich die Banken noch, dass das Ende des einjährigen Geschäfts, für das im Ersatz lediglich eine Finanzierung über drei Monate angeboten wurde, zu Verwerfungen auf dem Geldmarkt führen könnte. Doch die Banken reduzieren die Liquiditätspolster nun aus freien Stücken”). L’ammontare di liquidità sottratta al sistema bancario europeo è valutata in 45 miliardi di Euro solo nell’ultima settimana, cui vanno aggiunti altri 13 miliardi di Euro di minori prestiti di denaro concessi alla BCE dal sistema bancario (cfr. “
Beim neuen Wochentender liehen sich die Banken dagegen nur 229 Milliarden Euro, was einen Abfluss von 45 Milliarden Euro aus dem Bankensystem bedeutete. Zudem gelang es der EZB anders als in der Vorwoche, die Anleihekäufe - seit dem 10. Mai stützt sie die Anleihemärkte einiger Euro-Länder - vollständig zu neutralisieren. Am Dienstag lieh sie sich für diesen Zweck 59 Milliarden Euro von den Banken. In der vorangegangenen Woche hatten die Banken nicht genügend Geld angeboten, um die vollständige Summe dem System zu entziehen. Durch diese Normalisierung sind dem Geldmarkt am Dienstag 23 Milliarden Euro zusätzlich entzogen worden, insgesamt also etwa 68 Milliarden Euro”). Insomma, le banche europee stanno drenando moneta verso altri paesi per rimettere a posto i propri bilanci e investire in paesi che garantiscono maggiori rendimenti, salvo poi l’acquisto di valuta europea da parte di questi ultimi nel tentativo di guadagno dalle vendite di breve periodo dell’Euro. Una situazione – a mio avviso – ai limiti del sostenibile, che potrebbe creare un terremoto di vaste proporzioni sui mercati finanziari internazionali.
Dalla lettura dell’articolo intuisco poi un ulteriore elemento, che mi chiarisce elementi da me finora conosciuti solo come notizie di stampa, ma a cui non avevo attaccato alcun significato di rilievo: il megaprestito da 442 miliardi di Euro, in scadenza giorno 1 Luglio 2010, è stato di fatto rimborsato per soli (!) 350 miliardi di Euro. Il rimanente, circa 100 miliardi di Euro, è stato oggetto di un prestito speciale di 1 settimana da parte della BCE. Ieri, al termine della settimana, le banche avrebbero dovuto restituire oltre i circa 100 miliardi di Euro (c.d. prestito speciale) anche ca. 163 miliardi di Euro (c.d. prestito regolare settimanale). A giudicare da quanto scrive l’articolo, in quest’ultimo caso le banche hanno invece restituito solo 229 miliardi, mentre i restanti 45 rappresentano di fatto fondi usciti dal sistema bancario europeo, verso destinazioni più sicure.
Finora l’eccesso di liquidità ha consentito ai tassi di interesse di rimanere a livelli molto bassi. Tuttavia, se questa tendenza da me descritta prenderà davvero piede, evidentemente anche in Europa i tassi di interesse potrebbero schizzare alle stelle prima di quanto molti pensano (cfr. “
Eine Leitzinserhöhung erwarten die meisten Beobachter dagegen frühestens in der zweiten Hälfte des nächsten Jahres. Von 76 Banken, die an einer Umfrage der Nachrichtenagentur Reuters teilgenommen haben, halten nur zwei eine Zinserhöhung in diesem Jahr für denkbar”).
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazione ad investire!