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mercoledì 7 settembre 2011

Quali le conseguenze di un tasso di cambio fisso Euro/Franco svizzero?

Credo che il tutto sia ben sintetizzato dal seguente articolo CNBC 7/9 "Swiss Central Bank Move 'Huge Mistake': Jim Rogers", in cui Jim Robers, ex socio in affari di George Soros, definisce la decisione della Banca Centrale Svizzera (BCS) di ancorare il tasso di cambio del Franco Svizzero a quello dell'Euro a quota 1.20 "un grosso errore". 
The move "will work for a while, but the market will have more money in the end than the SNB," Rogers, who was the co-founder of the Quantum Fund with George Soros, told CNBC.com.
The Swiss central bank risks losing "a lot of money buying up lots of foreign currencies which they will eventually sell at a loss," he explained.
Another risk is that the central bank will "totally debase the Swiss franc trying to keep Switzerland 'competitive' which will then destroy the traditional Swiss financial industry," Rogers said.
"So this is a huge mistake for Switzerland since they are going to suffer more either way," he added.
Nell'articolo si dice che la BCS rischia di dover acquistare enormi quantità di valuta estera (cioè Euro), per poi doverle rivendere in futuro in perdita, con ciò causando ulteriori problemi in termini di stabilità del sistema finanziario svizzero.
Le conclusioni dell'articolo sono pienamente condivisibili poichè sono una diretta conseguenza dei principi della bilancia dei pagamenti. A queste, aggiungerei ulteriori considerazioni:
  •  Nel tentativo di aumentare l'offerta di moneta di franchi, i tassi di interesse svizzeri dovrebbero rimanere bassi e prossimi allo zero, mentre si dovrebbe assistere ad un tendenziale aumento dei tassi di interesse europei;
  • La mossa svizzera è motivabile come un tentativo di migliorare la bilancia commerciale del paese, con un aumento delle proprie esportazioni ed una diminuzione delle importazioni estere. A sua volta, il surplus della bilancia commerciale dovrebbe portare ad un tendenziale aumento dei crediti esteri;
  • La variazione sperata della bilancia dei pagamenti dovrebbe condurre a minori prezzi interni ed ad un aumento dei prezzi esteri, cioè sono da attendersi probabili maggiori tassi di interesse reali, ovvero un aumento del valore degli attivi patrimoniali, ed un minore livello di inflazione.
  • Un eventuale aumento dei tassi di interesse reali tenderebbe a sua volta a diminuire la base monetaria svizzera e ad aumentare quella europea, con conseguente necessità di immettere nuova moneta per contrastare il deprezzamento dell'Euro.
Interessante notare che nella nota ufficiale di ieri della Banca Nazionale Svizzera (vedi qui), si adducano come motivazione della decisione presa i rischi di deflazione, mentre probabilmente sarà proprio questa decisione ad aumentare i rischi di deflazione dell'economia svizzera!
"A massive overvaluation carries the risk of a recession as well as deflationary developments"
Una cosa mi sembra chiara: se la decisione svizzera potrà essere mantenuta nel futuro, il livello di inflazione ed i tassi di interesse europei tenderanno ad aumentare, cosa che potrebbe creare ulteriori motivi di preoccupazione per l'Euro. La mossa della Svizzera mi sembra non coordinata rispetto alle attuali esigenze internazionali e, certamente, non nell'interesse dell'Unione Monetaria Europea.
Sarà interessante vedere come deciderà domani a proposito dei tassi di interesse, dopo che alcuni avevano ipotizzato possibili diminuzioni (!) dei tassi di interesse (vedi FAZ 7/9 "Wachsende Spekulation auf Zinssenkung"):

AGGIORNAMENTI

Giovedi 8 Settembre 2011: Nella seduta di oggi, la BCE ha deciso di non aumentare i tassi di interesse, e - al momento - non vede ulteriori rischi di aumento dell'inflazione. Vedi CNBC 8/9 "ECB's Trichet Signals Rate Rise Cycle on Hold":
The European Central Bank signaled on Thursday that its interest rate rise cycle had been halted, saying euro zone inflation risks were no longer skewed to the upside and economic growth would be slow at best.
"We expect the euro area economy to grow moderately, subject to particularly high uncertainty and intensified downside risks," President Jean-Claude Trichet told a news conference after the ECB left rates at 1.5 percent, following hikes in April and June.
 Inflation should fall below 2 percent in 2012, Trichet said, and price risks were "broadly balanced." That assessment marked a change from last month, when he said there were "upside risks to price stability." The change in the ECB's inflation view suggests it has abandoned its policy tightening course and that interest rates are now on hold.
 Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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