A mercati fermi ho provato a calcolare le possibilità di arbitraggi sulle principali valute per la settimana entrante, e mi sono reso conto che potrebbe essere una settimana molto nervosa. Infatti, dai calcoli da me fatti, non sembra emergere un chiaro trend generalizzato. Al contrario, i guadagni utilizzando una valuta ponte a caso dovrebbero venire neutralizzati utilizzando altre valute ponte.
E' il caso p.e. del cambio Euro/Dollaro, che sembra deprezzarsi nei confronti di alcune valute (p.e. Yen giapponese e Sterlina inglese), ma apprezzarsi nei confronti di altre (p.e. Franco svizzero).
Questo mi suggerisce che i mercati potrebbero avere fasi alterne: deprezzarsi quando i mercati asiatici sono aperti; apprezzarsi quando questi sono chiusi. L'effetto finale rimane per me incerto, e a mio avviso i margini di guadagno complessivi (!) saranno incerti.
Anche il cambio Euro/Yen sembra molto incerto, anche se sembra prevalere un leggero apprezzamento piuttosto che un deprezzamento.
Le valute che - a mio avviso - indicano inequivocabilmente (!) un trend, sono invece le seguenti:
- Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti dello Yen giapponese;
- Apprezzamento del Dollaro USA nei confronti del Franco svizzero;
- Apprezzamento dell'Euro nei confronti del Franco svizzero.
- JPY/USD, "trend di breve neutrale"
- CHF/USD, "trend di breve moderatamente positivo"
- EUR/CHF, "trend di breve moderatamente negativo".
Intanto, sul fronte dei tassi di interesse segalo l'articolo CNBC 4 Settembre "ECB's Bini Smaghi says rates appropriate", in cui Lorenzo Bini Smaghi, membro del Direttivo della BCE sostiene che i tassi di interesse nell'Eurozona sono appropriati e che non ci sarà inflazione in futuro (cfr. "The current level of interest rates is appropriate to sustain economic recovery and reassure European citizens that there will not be inflation in the future," Bini Smaghi was quoted as saying by the Italian newspaper."), mentre l'articolo WSJ del 4 Settembre "Libor Falls as Banks Sit on Cash" sembra andare nella direzione da me indicata in passato, ovvero che mentre i tassi LIBOR continuano a scendere, le banche non usano questo denaro nè per investimenti nè per maggiore concessione di crediti, ma semplicemente come riserva patrimoniale. L'accumulazione di denaro senza opportunità di investimento è generalmente associata i sintomi della deflazione (!) (cfr. "The decline suggests that another credit meltdown is a distant threat. It is also a sign of cash hoarding that could stoke deflation").
Interessante infine l'articolo Bloomberg del 4 Settembre "Noda Says Coordinating Yen Intervention ‘Difficult’ (Update2)", in cui il Ministro delle Finanze giapponese Noda ritiene difficile un intervento delle banche centrali internazionali per vendere in maniera coordinata gli Yen e abbassarne il prezzo rispetto ad altre valute internazionali. Se ciò si dimostrasse vero, sarà in grado la BoJ di frenare da sola l'apprezzamento dello Yen?
AGGIORNAMENTO (10 Settembre 2010):
Questa di seguito riportata è la situazione alla conclusione della settimana sui mercati dei cambi.
Come si può vedere, delle mie tre previsioni solo una si è effettivamente realizzata, cioè USD/CHF (a differenza di quanto prevedeva Milano Finanza), mentre USD/JPY è sostanzialmente immutato (come sosteneva Milano Finanza). Infine, la mia previsione di EUR/CHF si è dimostrata errata (Milano Finanza qui ha indovinato). Oltre i motivi illustrati nei miei post più recenti, probabilmente un effetto è stato giocato dalla settimana "corta": le quotazioni sono infatti disponibili solo da martedi, e le tendenze da me indicate hanno cominciato a delinearsi solo nella seconda metà della settimana (forse avrebbero avuto bisogno di ancora un pò più di tempo per manifestarsi compiutamente).
Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.
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