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sabato 11 settembre 2010

Previsione per la settimana valutaria 13-19 Settembre 2010


Cosenza (Italy), 11 Settembre 2010

A mercati valutari fermi, ecco di seguito le mie previsioni per la settimana valutaria 13-19 Settembre 2010:
  1. Apprezzamento del cambio USD/EUR;
  2. Apprezzamento del cambio USD/JPY;
  3. Apprezzamento del cambio USD/CHF;
  4. Apprezzamento del cambio EUR/GBP;
  5. Apprezzamento del cambio GBP/USD;
  6. Apprezzamento del cambio JPY/EUR;
  7. Apprezzamento del cambio EUR/AUD;
  8. Apprezzamento del cambio JPY/AUD;
  9. Apprezzamento del cambio AUD/USD;
  10. Apprezzamento del cambio CHF/EUR;
  11. Apprezzamento del cambio GBP/AUD.

In qualche caso mi sento di confermare le stesse previsioni della settimana appena conclusa. Rispetto a poche settimane fa, si sono ridotte notevolmente le possibilità di arbitraggi sui mercati. L'unica degna ancora di rilievo riguarda l'acquisto di Dollari Australiani rispetto all'Euro, che presenta margini stratosferici di guadagno (io calcolo addirittura un 16.5%!), con qualche leggera diminuzione rispetto alla media, dovuta a mio avviso soprattutto all'azione dell Yen giapponese.
Per questo concordo completamente (!) con l'analisi fatta sul Frankfurter Allgemeine Zeitung del 9 Settembre "Austral-Dollar ist derzeit nicht zu bremsen", in cui si sottolinea come non ci siano ostacoli sul cammino per ulteriori guadagni del Dollaro Australiano, dopo i guadagni già registrati da inizio d'anno di un buon 17% (cfr. "Was die Charttechnik angeht, stehen dadurch jetzt keine Hürden mehr im Weg. Kurzfristig betrachtet bedeutet das freie Bahn für einen weiteren Ausbau der Gewinne, die sich gegenüber de Euro in den vergangenen 12 Monaten schon jetzt auf gut 17 Prozent summieren. Trotz dieser grundsätzlich positiven Ausgangslage können kurzfristige Gegenbewegungen aber nie ganz ausgeschlossen werden. Und langfristig muss natürlich beobachtet werden, ob sich am australischen Immobilienmarkt nicht langsam so etwas wie eine Art Blase aufbaut"). Interessante poi notare che lo stesso articolo parli di ulteriori possibili aumenti di tassi di interesse in Australia, dovuti ad un'economia che continua a crescere (cfr. "Und daran knüpften sich natürlich sofort wieder Spekulationen, die Notenbank könnte bei ihrer nächsten Sitzung die Leitzinsen erhöhen")...segnale forse di una nuova "bolla speculativa" che si sta creando?

Unica perplessità riguarda il cambio Euro-Yen giapponese: da i calcoli da me effettuati risultano tendenze ad un apprezzamento dello Yen negli USA, ma una più potente spinta all'apprezzamento dell'Euro in Australia. Per questo motivo, credo che alla fine prevarrà l'apprezzamento dello yen sull'Euro. A questa conclusione spinge anche l'articolo del Financial Times del 10 Settembre "Japan Conditions US and EU for Intervention", in cui le autorità giapponesi di dicono pronte ad intervenire sui mercati valutari anche senza l'assenso di USA ed Europa (cfr. "Japan has been conditioning the US and Europe for Tokyo’s potential intervention against the rising yen, according to Naoto Kan, prime minister. [...] Speaking on Friday in a debate with Mr Ozawa, Mr Kan said, “We are doing various things so that the US and Europe won’t respond negatively if Japan takes some sort of action.").

Vedremo quali sorprese ci riserverà la nuova settimana...

--> Aggiornamenti (13 Settembre 2010)
Nonostante il notevole apprezzamento dell'Euro sul Dollaro USA di oggi, sono fiducioso che la settimana ci riserverà un apprezzamento del Dollaro.


A portarmi a tale conclusione non solo i calcoli da me effettuati, ma anche il seguente articolo Bloomberg di oggi "Euro to Drop More Against Dollar Among Least-Liked (Update2)", in cui si sostiene che gli hedge fund e altri grandi intermediari finanziari hanno aumentato le scommesse su un indebolimento dell'euro al livello più alto in quasi due mesi, secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission (cfr. "The euro is losing out to the dollar as renewed concern over the solvency of nations from Portugal to Ireland points to another slump for the common European currency. Hedge funds and other large speculators have increased bets on a weakening of the euro to the highest level in almost two months, according to data from the Commodity Futures Trading Commission. Investors are paying close to the most in three months to insure against losses on Greek and Spanish bonds, while yields on Irish and Portuguese government debt surged to records relative to benchmark German bunds last week").

--> Aggiornamenti (14 Settembre 2010)

Due le notizie che mi sembrano rilevanti per rafforzare le mie convinzioni:

  1. Comdirect 13/9 "Devisen: Euro bleibt über 1,28 US-Dollar - 'Basel III' sorgt für Klarheit": il recente apprezzamento dell'Euro rispetto al Dollaro è spiegato come positivo recepimento da parte del mercato della bozza di accordo "Basilea III". Come tale, la notizia mi pare sia da leggere come un fatto temporaneo, destinato a riassorbirsi nel futuro;

  2. Bloomberg 1/9 "Yen Climbs to 15-Year High Versus Dollar as Kan Wins DPJ Vote": nell'articolo si sostiene che a seguito di alcune elezioni partitiche in Giappone, la vittoria dell'attuale Primo Ministro sul rivale di partito ha diminuito la probabilità di futuri interventi del Governo per indebolire artificialmente la valuta (cfr. "The yen advanced to a 15-year high against the dollar as Prime Minister Naoto Kan beat his rival Ichiro Ozawa in a party vote today, reducing the likelihood the government will intervene to weaken the currency.").
Rispetto alla giornata di ieri si registra già un buon irrobustimento del Dollaro rispetto all'Euro, che mi lascia fiducioso riguardo all'effettivo verificarsi delle mie previsioni.
Interessante inoltre notare la stretta correlazione tra cambio Euro/Dollaro USA e Euro/Sterlina Inglese, praticamente sovrapponibili, probabile indizio di interventi congiunti delle rispettive banche centrali (cfr. grafico in basso; scale differenti, ndr).


--> Aggiornamenti (15 Settembre 2010)

A volte la vita è strana: ieri, subito dopo aver pubblicato il mio ultimo aggiornamento, l'Euro ha cominciato nuovamente ad apprezzarsi contro il Dollaro USA, mandando in fumo tutti quei segnali di indebolimento che pur si erano manifestati in giornata.
Oggi si scopre il motivo di tanta stranezza: la Bank of Japan è intervenuta per la prima volta dopo 6 anni e mezzo sui mercati valutari (cfr. Marketwatch 15/9 "WORLD FOREX: Yen Plunges Vs Rivals After Japan Intervenes").
Non vi erano dubbi che ci fosse una mossa di qualche Banca Centrale in atto, ma - alla luce delle dichiarazioni fatte nei giorni precedenti - non avrei mai creduto che fosse la BoJ ad intervenire (in maniera non  coordinata, ?!). Ecco di seguito alcuni passaggi tratti dall'articolo: "Dealers said Japanese authorities repeatedly bought the dollar against the yen, starting in morning trade in Tokyo around 0130 GMT. [...] Local traders estimated the yen sales at around Y200 billion to Y300 billion ($2.4 billion to $3.6 billion) in the first few minutes alone, and said the intervention continued even after the dollar climbed above Y85. [...] many dealers are skeptical that Japan will be able to keep the dollar above Y85.00, a level they say the government is likely targeting. [...] News of the Japanese intervention also sent the dollar higher against other currencies, in particular the euro and the British pound. Asian currencies including the Korean won, Taiwan dollar, Singapore dollar and Chinese yuan also fell quickly, as analysts say that central banks in the region, which intervene often in foreign exchange markets, now may have a stronger argument to weaken their own currencies and boost the competitiveness of their own export sectors. [...] Japan's Finance Minister Yoshihiko Noda said Wednesday that Japan's intervention was a unilateral move. U.S. Treasury officials declined to comment immediately, but any later reaction from Washington will be watched with interest, given the general U.S. stance against forex interventions.".

Al momento, a parte il "magmatico" cambio Euro/Dollaro, le mie previsioni per la settimana sono confermate all'80%. Resoconto completo a chiusura dei mercati di venerdi.

--> Aggiornamenti (15 Settembre 2010) [2]


Due notizie molto importanti per gli equilibri dei mercati:
  • 15/9 Bloomberg "Japan May Sell Yen for Second Day to Protect Economy From Gains": Giappone scatenato...l'articolo parla di un possibile nuovo intervento non-coordinato (!) del Bank of Japan per ridurre la volatilità dello Yen sul mercato e ridimensionare l'apprezzamento dello Yen sul Dollaro USA (cfr. "Japan may intervene in the foreign- exchange market for a second day to stem the yen’s gain to a 15- year high against the dollar and protect its exporters. Japan yesterday unilaterally sold the yen against the dollar for the first time since 2004. Chief Cabinet Secretary Yoshito Sengoku said the finance ministry “seems to think” 82 yen per dollar to be the line of defense, after it reached 82.88 yesterday. Government officials speaking on condition of anonymity have previously said volatility was a bigger concern than the level. Officials said Japan may continue selling the yen in the U.S. and into today’s Tokyo trading if needed"). Interessante notare che l'intervento di ieri è seguito di poche ore all'annuncio che la qualità del credito giapponese si sta lentamente deteriorando (attuale rating S&P's: AA, ndr) (cfr. Reuters 14/9 "S&P says Japan govt credit quality is "slowly sinking"": "Japan's rating of AA is still valid but the Japanese government credit is slowly sinking," Takahira Ogawa, S&P director for sovereign and international public finance ratings told Reuters Insider in an interview. "The risk of default is slowly increasing but not to the extent which will change anything at this point in time," he said. Japan's outstanding public debt is the largest among industrial nations, approaching twice the size of its gross domestic product, although most of it is held by domestic investors");
  • 15/9 Bloomberg "Greenspan Says Spending Less Effective Than Expected (Update2)": l'ex Presidente della FED Alan Greenspan sostiene in quest'articolo che il pacchetto di stimoli fiscali all'economia ha prodotto risultati inferiori alle aspettative (cfr. "Former Federal Reserve Chairman Alan Greenspan said deficit spending by the federal government hasn’t been as effective at stimulating the economy as expected. “I’m not saying the stimulus is not working, I’m saying it’s working far less than anyone anticipated,” Greenspan said today at the Council on Foreign Relations in New York. Greenspan said the “most effective” stimulus would be an increase in stock prices rather than more government spending. He also said he favors raising taxes to curb the federal budget deficit, joining the debate in Congress over whether to extend reductions enacted under President George W. Bush"). 
--> Aggiornamenti (16 Settembre 2010)

Articoli preziosi su cui riflettere per capire le cause e gli effetti della decisione del Giappone di intervenire sui mercati finanziari:
  • Bloomberg 16/9 "BOJ Becomes ‘Wild Card’ as Kan May Push for Stimulus (Update1)": nè i mercati finanziari nè le autorità monetarie internazionali sembrano aver gradito l'accordo unilaterale (!) di Ministero delle Finanze e Bank of Japan di intervenire sui mercati dei cambi immettendo Yen sul mercato. Nè sembra che questi interventi siano destinati ad essere "sterilizzati": anzi, le dichiarazioni fatte inducono a ritenere che le autorità nipponiche lasceranno aumentare la base monetaria e il numero di prestiti concessi all'economia (cfr. "The Bank of Japan yesterday indicated it’s ready to support the government’s efforts, with Governor Masaaki Shirakawa releasing a statement minutes after the government confirmed the yen sales, and board member Tadao Noda saying the BOJ will allow the funds created by the intervention to boost liquidity in the system. At stake: stoking economic growth after it more than halved in the second quarter, risking prolonged deflation"). Rimane la domanda se questi interventi riusciranno veramente ad invertire la tendenza all'apprezzamento dello Yen oppure no (cfr "Unilateral intervention by Switzerland in the past year failed to halt the franc’s advance, and Japan’s yen sales earlier this decade also had little long-term impact. The Bank of Japan, acting on behest of the Ministry of Finance, sold 14.8 trillion yen in the first three months of 2004, after record sales of 20.4 trillion yen in 2003. Then- Federal Reserve Chairman Alan Greenspan said in 2004 said that Japan’s actions didn’t have a lasting effect"), e il mio personale (!) dubbio se si possa combattare una deflazione provocando un'inflazione. Probabilmente il risultato finale è già oggi scontato: un ulteriore aumento del debito pubblico giapponese (ad oggi, il più grande al mondo!) e una diminuzione delle riserve della banca centrale;

  • Bloomberg 16/9 "Japan’s Solo Run on Yen Exposes Flaw in World Export Strategy": la corsa solitaria del Giappone pone nuovamente (finalmente!) la domanda se per risolvere gli squilibri globali si debbano patire azioni unilaterali, e ancora, se si possano risolvere i problemi strutturali o di crisi di un paese solo (!) attraverso l'aumento delle esportazioni...che finisce di fatto per esportare deflazione in altri paesi (cfr. "There’s a basic dilemma for the world as everyone wants to export their way out of trouble and can’t,” said Jim O’Neill, chief economist at Goldman Sachs Group Inc. in London and incoming chairman of Goldman Sachs Asset Management, in a telephone interview. “It’s a very sensitive topic for the developed countries and markets. [...] The conundrum is that not every country can win market share. That may have implications for investors, with Robert Doll, vice chairman at BlackRock Inc., identifying “trade scapegoating” as one of his top ten predictions for investors in the next decade as politicians try to boost their domestic economies.")...Interessante al riguardo constatare che i tentativi del Giappone di aiutare la propria economia vanno contro gli interessi dell'Europa. Inoltre, è opportuno riaffermare (!) che tanto Giappone quanto Germania agiscono di fatto allo stesso modo: la soluzione è passare attraverso un rafforzamento della domanda interna senza accelerare consumi e inflazione...soluzione che è ancora un dilemma per - purtroppo - tanti economisti (cfr. "Germany itself has been criticized by investors and some of its European neighbors for not doing enough to rebalance the world economy. Billionaire investor George Soros and Nobel laureate Joseph Stiglitz say Chancellor Angela Merkel should spur domestic growth rather than preach the virtues of fiscal austerity. Trade accounted for more than a third of German growth in the second quarter, when the economy expanded at the fastest pace since reunification. Imbalance: Germany must “foster domestic demand and ease reliance on exports that are contributing to a huge trade imbalance on the eurozone’s periphery,” Juergen Kroeger, a director at the European Commission’s Economic and Financial Affairs department, said Sept. 13");

  • CNBC 15/9 "Thursday Look Ahead: Forex Moves Dominate Talk, Markets Await Jobless Claims, Philly Fed": nell'articolo si chiarisce un aspetto curioso e e interessantissimo allo stesso tempo. Infatti, mentre tutto il mondo critica l'intervento a sorpresa del Bank of Japan, l'articolo ci ricorda che quello che sta accadendo in Giappone non è nè più nè meno che quanto dichiarato a gran voce dal Presidente FED ben Bernanke, ovvero quantitative easing (cfr. "He could say it's best for markets to set exchange rates. That's code for 'we don't like what you're doing,'" he said. Gilmore also said Japan is probably unlikely to succeed in holding back the yen for long with its intervention, but that it may have more of a chance because it has signaled it does not expect to "sterilize" the intervention. That is when a central bank would for instance sell t-bills to take the surplus money out of the system. "That means a permanent increase in the money supply, which means printing yen, and we can call it quantitative easing," he said").

  • Bloomberg 16/9 "Yen Rises From Two-Week Low; Asian Mining, Bank Stocks Decline": l'articolo riporta il parere di alcuni manager finanziari, uno dei quali afferma che lo Yen è al momento sopravvalutato (cfr. "The yen is really overvalued in a number of respects and Japan could use a weaker currency,” said David Gerstenhaber, founder of New York-based Argonaut Management LP, in a Bloomberg Television interview. “My suspicion is that they’re not done and that we’ll see more action out of them. But the market obviously will test them."). Tuttavia, a giudicare dal famoso Mac Donald Index pubblicato dal settimanale inglese The Economist, lo Yen sarebbe di poco sotto la parità col Dollaro Usa, e pertanto - in condizioni di efficienza dei mercati - dovrebbe assistersi ad un suo apprezzamento (come infatti sta avvenendo!)

--> Aggiornamenti (16 Settembre 2010) [2]

Ancora un aggiornamento sullo Yen giapponese. Emergono alcuni dettagli interessanti sull'intervento della BoJ di ieri: sono stati immessi sul mercato l'equivalente di circa 21,14 miliardi di Dollari USA, una cifra record per trattarsi di una sola giornata. Forse questo è il motivo per cui oggi non sembra che la BoJ sia intervenuta di nuovo, anche se tutti sono in attesa di nuove mosse (cfr. Reuters 16/9 "Dollar Slips vs Yen as Japan Stays on the Sidelines": "Japan sold an estimated 1.8 trillion yen ($21.14 billion) for dollars on Wednesday, a record for a single day, in a bid to help its exporters and increase its money supply to counter deflation. Japan's first currency intervention in six years knocked the yen from a 15-year high versus the dollar, but the yen's six month uptrend did not look to be convincingly broken. [...] "There's no sign of the Bank of Japan this morning yet on markets, but they were successful yesterday and we are beginning to see some funds moving in the same direction, unwinding long yen positions," said Greg Salvaggio, vice president of trading at Tempus Consulting in Washington. He added investors should look out for stops at 86.10 yen.").
A questo punto si pone tuttavia una domanda clamorosa: SE il Giappone è davvero intenzionato a bloccare l'apprezzamento continuo dello Yen, che potrebbe far scivolare l'economia ufficialmente in una nuova deflazione, ALLORA il Giappone dovrà conseguentemente ridurre la sua posizione creditizia netta verso il resto del mondo: questo vuol dire che il Giappone dovrebbe acquistare meno titoli di stato stranieri!
SE così fosse davvero, sarà interessante capire chi acquisterà i titoli delle nazioni europee già così indebitate....Infatti, le dichiarazioni della autorità giapponesi di non "sterilizzare" l'intervento sui mercati, induce a ritenere probabile un futuro aumento di debito e inflazione domestica, esportando deflazione verso qualche altra parte del mondo.
Per il momento non si sono avvertiti terremoti in occasione della recente asta di titoli spagnoli...ma chissà se bisognerà prepararsi a future sorprese (cfr. "The Spanish bond auction went very well and that's removed some of the debt risks attached to the euro," said Chris Turner, head of fx strategy at ING").

--> Aggiornamenti (17 Settembre 2010)
Come di consueto, a fine settimana è tempo di bilanci, per vedere quante delle mie previsioni si sono avverate. Di seguito riporto un grafico riassuntivo:


Nonostante l'intervento della BoJ sui mercati valutari abbia creato notevole scompiglio, come si può vedere dal grafico, molte delle previsioni da me fatte si sono avverate. A quanto pare gli effetti maggiori del deprezzamento dello Yen si sono avvertiti su Euro, Franco Svizzero e Dollaro Australiano, che già da mesi rappresentano le principali valute di riferimento per gli investitori giapponesi.
Un caso a parte è da riservare al cambio Dollaro USA/Yen: infatti, dai calcoli da me effettuati a fine settimana scorsa, si evinceva che il Dollaro si sarebbe apprezzato in ogni caso (!) nei confronti dello Yen. Personalmente sono rimasto molto perplesso nel vedere come, fino a mercoledi, il Dollaro continuasse invece a deprezzarsi. L'intervento della BoJ ha invertito questa tendenza, riportanto a mio avviso (!) lo Yen in equilibrio. Per questo motivo concordo con l'opinione espressa da george Soros, il quale sostiene che il BoJ ha fatto bene ad intervenire (cfr. Reuters 15/9 "Soros says Japan right to intervene on yen").

Interessanti infine i seguenti articoli:
  • CNBC 17/9 "Japan Gyohten: govt couldn't let strong yen continue": il Giappone è dovuto intervenire vendendo Yen,  per evitare che la deflazione in atto diventi ancora peggiore;
  • Reuters 16/9 "ECB Officials Point to Need to Act on Banking Issues": la crisi in Europa non (!) è ancora finita (cfr. "The financial crisis is still with us. We are not in year one after the crisis, we are in year four of the crisis," Weber said in a speech at the European Business School. "Moral hazard is present in the financial system... I want to get to a situation where the term 'too big to fail does not exist'. Banks have to be able to fail, but it must be able to happen in an orderly way.");
  • Reuters 16/9 "Japan's Leader, Obama to Discuss Forex Intervention": nella prossima settimana il Presidente degli Stati Uniti Barack Obaa incontrerà a New York il Primo Ministro giapponese Naoto Kan. Interessante notare che l'intervento giapponese è partito da New York e Londra, per come da me di fatto individuato anche se erroneamente attribuito ad una mossa congiunta di FED e Bank of England (cfr. "It continued to intervene in New York and London markets that day, and Kan is expected to seek Obama's understanding on the matter when the two meet on Sept. 23, the newspaper said, without citing sources");
  • Reuters 16/9 "China Central Bank Warns of Risks Ahead for Banks": la Banca Centrale della Cina avverte di perditesu mutui e all'accelerare di riforme economiche in Cina, ma anche dei rischi di una bolla di investimenti e di inflazione. Inoltre mette in guardia da potenziali crisi del debito straniero (cfr. "Turning to the global economy, the report warned of a potential sovereign debt crisis if major economies did not bring their budget deficits under control. Interest rates were likely to remain low for an extended period in many countries, it added"). 
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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