Cosenza (Italy), 31 Agosto 2010
Dichiaro il blog ufficialmente riaperto dopo la pausa estiva!
In questi giorni si sta assistendo a qualcosa di interessantissimo: il Governatore della Bank of Japan ha improvvisamente interrotto il vertice mondiale di Jackson Hole (Wyoming, USA) promosso dalla FED, dove si erano ritrovati a discutere economisti, banchieri centrali e manager delle più importanti banche d'affari da oltre 40 paesi del mondo, per capire cosa sta succedendo sui mercati. Ritornato in giappone domenica, si è riunito con i suoi consiglieri e lunedi mattina è stato varato un nuovo pacchetto di mutui alle banche giapponesi, nel tentativo di stoppare l'apprezzamento dello Yen.
Tentativo fallito: lo Yen sta continuando ad apprezzarsi. Un simile esempio è da scrivere a futura memoria nei libri di testo di economia, e da ricordare a quanti spesso si ritengono soddisfatti nel ripetere che esiste una semplicistica relazione tra aumento della massa di moneta e deprezzamento monetario.
Tentativo fallito: lo Yen sta continuando ad apprezzarsi. Un simile esempio è da scrivere a futura memoria nei libri di testo di economia, e da ricordare a quanti spesso si ritengono soddisfatti nel ripetere che esiste una semplicistica relazione tra aumento della massa di moneta e deprezzamento monetario.
Come spiegare questo "grattacapo" economico? La mia posizione è chiara: non occorre strappare i libri di economia attualmente in commercio. Al contrario, se confrontiamo i tassi di interesse (p.e. a 3 mesi) tra USA e Giappone con le aspettative sui tassi di cambio su scadenze equivalenti, ci si rende conto che - al momento - lo Yen è destinato ad apprezzarsi in ogni caso! Infatti, benchè i tassi di mercato siano al momento più alti negli USA che in Giappone, l'attesa di apprezzamento dello Yen è maggiore rispetto a quella del Dollaro. Ciò fa sì che sia più conveniente esportare Yen all'estero!
Per questo motivo concordo con l'opinione espressa in Reuters 31 Agosto "Yen rises, heads to 4th straight monthly gain vs dollar", in cui si sostiene che l'intervento della BoJ è più che altro simbolico e finirà per non avere effetti rilevanti sul tasso di cambio dello Yen (cfr. "The policy action by the BoJ isn't going to change the market's mood. It would probably take intervention to shake things up a bit," said Vassili Serebriakov, currency strategist at Wells Fargo in New York").
Se dunque gli interventi della BoJ sono di fatto inefficaci, cosa potrebbe far deprezzare lo Yen? A mio avviso, un aumento dei tassi di interesse giapponesi! Se i miei calcoli sono esatti, un aumento dei tassi di interesse di circa lo 0,50% sarebbe sufficiente a fermare l'esportazione di Yen e di invertire la tendenza con un afflusso di capitali. Ciò, ovviamente comporterebbe un aumento dell'inflazione e del debito domestico: cosa non priva di rischi collaterali, ma sempre meglio del rischio di una (nuova) deflazione!
Ovviamente, sono consapevole che proporre tale soluzione ha qualcosa di "pionieristico". Tuttavia, è solo tramite un afflusso di capitali che si potrebbe di fatto far deprezzare lo Yen, poichè verrebbe (!) a mancare la possibilità di investire con più profitto gli Yen all'estero. In entrambi i casi, va poi notato, che il bilancio della BoJ subirebbe perdite (nel primo caso perchè gli Yen venduti in Giappone vengono investiti all'estero; nel secondo caso perchè la BoJ dovrebbe pagare interessi più alti per far rimanere il denaro in Giappone)!
Inoltre, è sotto gli occhi di tutti che nè gli strumenti ordinari nè quelli straordinari delle Banche Centrali si stanno rivelando in grado di risolvere le gravi oscillazioni sui tassi di cambio sui mercati mondiali.
Mi è tuttavia chiaro che la BoJ, che proprio lunedi ha deciso di immettere nuova moneta sul mercato, non potrà decidere a breve di aumentare i tassi di interesse (il che equivale a togliere moneta dal mercato) per un semplice motivo di logica: tuttavia, ritengo che l'aumento dei tassi sia l'unica soluzione effettiva per stabilizzare i cambi! Se questa ipotesi si rivelerà vera, occorrerà poi valutare le reazioni delle altre banche centrali, in primis la BCE (cfr DIE WELT 31 Agosto, "Moderate Inflation – Kein Zinsdruck für EZB": nell'articolo si sostiene che nonostante la crescita dell'inflazione all'1/% di Luglio [0,9% in Germani, ndr], non esiste necessità di alzare i tassi di interesse "Der schwache Preisauftrieb gibt der EZB Spielraum, die Zinsen bis auf weiteres unverändert zu lassen“, sagte Christoph Weil von der Commerzbank." )
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.
Nessun commento:
Posta un commento