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venerdì 10 dicembre 2010

Euro-bond: grandi manovre all'orizzonte!


Cosenza (Italy), 10 Dicembre 2010

Francia e Germania hanno ragione: il loro rifiuto di non consentire l'emissione di titoli obbligazionari comuni per l'Area Euro è molto più che una semplice decisione politica. Ne va invece della sopravvivenza stessa dell'Unione Monetaria, poichè gli Stati si indebiterebbero tutti allo stesso tasso di interesse sui titoli, con ciò annullando qualsiasi differenza tra chi ha mantenuto una "sana finanza pubblica" e chi invece negli anni si è dimostrato inadempiente.
La risposta ufficiale per rispedire al mittente l'accusa di "comportamento anti europeo" è stata lapidaria: "Mettere in comune rischi e interessi non aiuta" (vedi FAZ 10/12 "Merkel und Sarkozy gemeinsam gegen Einheitszins").
Si potrebbero trovare molte risposte a questo "no" franco-tedesco: una conseguenza per esempio è il fatto che gli Stati europei si indebiterebbero tutti allo stesso tasso di interesse, senza distinguere tra paesi virtuosi e non-virtuosi; poi si può aggiungere che una politica finanziaria comune dovrebbe necessariamente condurre ad una politica fiscale comune, cosa non ben vista in Europa. Infine, una politica fiscale comune avrebbe certamente conseguenze sul piano della produttività dei singoli Stati e sull'efficacia della politica monetaria, che verrebbe ridotta a dipendere dalla politica fiscale, e quindi, diverrebbe completamente prociclica, incapace cioè di aiutare l'economia proprio nei momenti di difficoltà congiunturale.

Qui si apre un dilemma, di cui mi ero già occupato nel 2005, in un mio articolo da me più volte citato su questo blog, dal titolo "The Bug in the European Monetary Architecture: Can a Collapse still be avoided?" : trovare la liquidità necessaria di breve periodo o assicurare la competitività di lungo periodo.
E' interessante notare che per risolvere problemi di "convergenza" di economie differenti e di differenziali di produttività, si stanno lentamente avanzando proposte che - in passato - erano state già tentate "scientificamente" nell'Unione Sovietica. Il risultato finale di quel tentativo è a tutti noto, meno noto invece è come i comunisti avevano cercato di risolvere i problemi di economie differenti. In breve, politica fiscale comune e politica monetaria assoggettata al controllo della politica fiscale, in un più generale contesto di chiusura dei mercati finanziari.

La maggior parte delle persone non se ne accorge, ma la qualità delle proposte che si stanno avanzando per uscire dalla crisi, sta diminuendo sempre di più, e queste ci avvicinano sempre di più ad una versione moderna di economia sovietica. Se l'Unione Monetaria Europea vuole avere un futuro, occorre evitare scelte superficiali, che apparentemente sembrano di aiuto, ma che in realtà causano problemi ben peggiori di lungo periodo.

Non mi meraviglia quindi che il Governatore della Banca d'Italia e membro del Direttivo della BCE Mario Draghi, si dica preoccupato del futuro stesso della Banca Centrale Europea. La sua tesi è che acquisti di titoli obbligazionari da parte della BCE finiscono per indebolirne l'indipendenza e l'autorevolezza (vedi Financial Times Deutschland 10/12 "Draghi fürchtet um Zukunft der Europäischen Zentralbank": "Italiens Notenbankchef Mario Draghi fürchtet wegen der Staatsanleihekäufe der Europäischen Zentralbank (EZB) um deren Unabhängigkeit und Reputation. Die Käufe müssten streng kontrolliert werden. Anderenfalls liefen die Währungshüter Gefahr, "alles zu verlieren, was wir haben, nämlich die Unabhängigkeit", sagte Draghi in einem Interview der Financial Times. Käufe in großem Umfang könnten die Freiheit der EZB bedrohen, ohne politische Einmischung zu agieren, und zudem die europäischen Regeln verletzen. Es sei ihm bewusst, dass "wir gegen die EU-Verträge verstoßen" könnten. Den Euro sieht Draghi aber nicht infrage gestellt".

AGGIORNAMENTI

11 Dicembre 2010: Mentre l'opinione pubblica internazionale è convinta che l'argomento degli Euro-bond sia ancora a livello di proposta embrionale, da approfondire ed eventualmente da approvare in uno dei prossimi incontri delll'Eurogruppo (vedi FAZ 8/12 "Euro-Anleihe Umstrittener Vorschlag"), in un articolo apparso oggi su FAZ "EFSF begibt erste Euro-Anleihe im Januar" si sostiene che il Financial and Stability Board (Presieduto dall'italiano Mario Draghi) emetterà a Gennaio 2011 la primatranche di bond europei per un ammontare di 5 miliardi di Euro. La cifra ammonterà a 8 miliardi di Euro entro la fine del primo trimestre del 2011. Il ricorso ai titoli comuni ridurrebbe l'ammontare totale del pacchetto salva-stati, e conseguentemente ilcontributo richiesto ai singoli Stati partecipanti. Di seguito, la tabella che illustra le principali differenze tra la situazione attuale e quella prospettica. Nel complesso, ilpacchetto di aiuti salva-stati diminuisce di volume, ma poichè il  numero di Stati partecipanti complessivi diminuisce, la percentuale di aiuti finanziari a carico dei singoli Stati aumenta (per esempio, nel caso dell'Italia, il contributo finale al pacchetto salva-stati dovrebbe aggirarsi sui 18,7 miliardi di Euro, in aumento dai 17,9 miliardi di Euro iniziali previsti).

Euro-Rettungsfonds: EFSF begibt erste Euro-Anleihe im Januar

Non so: le notizie contenute nell'articolo sono troppo dettagliate per costituire un semplice ipotesi di discussione. Una cosa invece mi pare certa: in questa vicenda c'è chi vuole mostrare i muscoli, ma poi non accetta di essere smentito pubblicamente. Per questo motivo, più versioni finiscono per coesistere...alimentando la confusione e forse anche il distacco delle persone dalla politica.

12 Dicembre 2010: Non passano neppure altre 24 ore dal mio precedente aggiornamento, che un nuovo articolo mischia nuovamente le carte in tavola. Reuters 12/12 "German minister says open to EU fiscal union talks": il ministro delle finanze tedesco Schaeuble si dice ora pronto a discussioni su una politica fiscale comune ai paesi dell'Area Euro (vedi "Germany is open to a discussion over whether countries that share the euro currency should harmonize their fiscal policy, German Finance Minister Wolfgang Schaeuble said"). Tra dieci anni - aggiunge - l'Europa assomiglierà più da vicino a quella che si definisce un'unione politica (""In ten years we will have a structure that corresponds much stronger to what one describes as political union," he said"). In questo momento il Governo tedesco sembra sempre più voler mostrare i muscoli, per poi ritrovarsi sistematicamente in minoranza. Quale sarà la versione finale?

13 Dicembre 2010: Nuova dichiarazione del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, secondo cui non conviene scommettere contro l'Euro, perchè questo è difeso efficacemente dall'intera Europa e, per questo motivo, l'Euro non falllirà nella sua missione di moneta unica (vedi CNBC 13/12 "Don't Bet Against Euro: German Finance Minister": "Europe's single currency is here to stay and those who bet against its survival are making a mistake, German Finance Minister Wolfgang Schaeuble said. In an interview to appear on Sunday in Bild am Sonntag newspaper, Schaeuble said leaders of all the countries that share the currency agreed — the euro worked toward their common good and a return to national money would be a mistake. "Those who bet their money against the euro will have no success... the euro will not fail," Schaeuble said. "The euro benefits us all and we will defend it successfully.").

17 Dicembre 2010: Ecco alcuni dati recenti sui livelli di debito pubblico irlandese (Fonte FAZ). Come si vede dalla tabella, in soli 3 anni (2006 - 2009) è raddoppiato, raggiungendo un livello di 75 miliardi di Euro nel 2009
Moody's: Rating zu spät an kritische Lage angepasst
Matteo Olivieri
>> Le informazioni qui contenute non (!) costituiscono sollecitazioni ad investire.

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